mercoledì 22 dicembre 2010

Fallimento conclamato

La Politica che si arrabatta per sopravvivere, facendo lo slalom tra votazioni alla Vanna Marchi, leggi "ad personam" vere o annunciate, esternazioni para-fasciste di qualche nostalgico d'altri tempi e manovre serpeggianti che ottengono il solo effetto di confondere gli amici, piu' che gli avversari.
Intanto il Paese va da un'altra parte, scende in piazza anche sfidando le manganellate e chiede a gran voce ascolto, solidarietà e futuro.
Ormai è fin troppo evidente che questi partiti, questi politici non hanno nè capacità, nè interesse a capire ciò che sta succedendo nel Paese. E' un fallimento conclamato.
Rinunciate, andate via, la vostra stagione è finita. C'avete provato, ci state provando da decenni, ma non ci siete riusciti. Avete fallito.
Oppure ravvedetevi, chiedete scusa a chi vi ha pagato lo stipendio finora e uscite dai vostri palazzi dorati per capire cosa sta succedendo, per parlare con la gente, per ascoltare i consigli da chi lavora, studia, lotta tutti i giorni per un'Italia migliore.

venerdì 17 dicembre 2010

Il PD al bivio

Ho come l'impressione che l'intervista di oggi su Repubblica al segretario del PD, Bersani, possa diventare una specie di pietra miliare, vorrei quasi dire 'tombale', nel processo di disgregazione di quel partito.
La fiducia ottenuta per soli tre voti dal premier Berlusconi sta cominciando a produrre i suoi infausti frutti. Ancora una volta lo scaltro nano manda in confusione l'opposizione, che si mostra quindi in tutta la sua debolezza.
Io credo che quello che serve al Paese, oggi, non sia un'alleanza in grado di battere o "di andare oltre" Berlusconi. Non serve nemmeno, credo, continuare a blaterare dei pur gravi problemi del Paese, della crisi economica, della disoccupazione, senza poter fare nulla di concreto.
Quello che manca oggi è la credibilità. L'intera classe politica italiana ha completamente perso la sua credibilità, ammesso che ne abbia mai avuta, naturalmente.
Il PD, anzi, il suo segretario, dovrebbe capire una cosa fondamentale: il mondo è cambiato e le cose non funzionano piu' come una volta. Percio', non si vince sommando i voti del PD con quelli del terzo polo solo perchè la loro somma oggi è superiore ai numeri di Berlusconi. Perchè, oggi, gli elettori scelgono la proposta che percepiscono come la piu' credibile, oppure possono anche non votare.
Perciò, volere a tutti i costi un'alleanza col centro, serve solo a demoralizzare una volta di piu' i suoi potenziali elettori, col rischio di perderne una buona parte. Chi voleva andare al centro c'è già andato, come Rutelli, la Binetti e i loro fedelissimi.
Secondo punto: le primarie. Bersani dice che le primarie provocano divisioni. Io sono convinto che toglierle provocherebbe un disastro molto piu' grave, perchè al momento sono l'unico, piccolo strumento con cui i cittadini partecipano alla scelta dei loro rappresentanti, l'unico contatto tra la politica e la gente. Il PD finora è stato l'unico partito cosi' coraggioso da utilizzarle, anche se con qualche dubbio, ma eliminarle lo farebbe ripiombare in quell'area di distacco e di inarrivabile e antipatico privilegio che già caratterizza tutti gli altri partiti.
Certo, forse l'esito delle primarie potrebbe premiare qualcun altro, Vendola ad esempio. E' un rischio da correre. Sarebbe forse meglio scoprire direttamente alle elezioni che Bersani le ha perse comunque ? Se gli elettori del centro sinistra preferiscono Vendola, lo votano alle primarie come alle elezioni. Di questo Bersani se ne deve fare una ragione.
Mi permetto infine di dare qualche altro piccolo consiglio ai dirigenti del PD.
Spendete un pomeriggio alla settimana a leggere i blog ed i commenti dei vostri potenziali elettori in Facebook: avreste modo di sapere, in anticipo, che aria tira dalle parti del centro sinistra.
Date una ripulita alle fila del partito, applicando qualche regola che il vostro statuto non ha voluto implementare fino in fondo: due mandati e poi si torna a casa, no agli inquisiti, via le primedonne con idee traballanti (alla Calearo, per intendersi), scegliete piuttosto qualche semplice militante, anche ad occhi chiusi, sarebbe sempre meglio di certa gente.
Poi magari fate in modo che i soldi dei cittadini non vadano nelle tasche dei partiti, come un referendum di qualche anno fa aveva chiesto. Dimezzatevi lo stipendio, ve ne resterebbero piu' dei precari e degli operari che tirano la fine del mese comunque, anche se con qualche sacrificio. Insomma, rendetevi credibili non per quello che dite, ma per quello che fate (mi sembra un principio cosi' ovvio che mi vergogno perfino a scriverlo).
Se farete cosi' vedrete che saranno gli altri a cercarvi, a chiedervi le alleanze, a votare per voi.
Solo se sarete disposti a "perdere" qualcosa, forse, finalmente vincerete. E, assieme a voi, vinceremo anche tutti noi ed il nostro Paese. Per favore.

martedì 14 dicembre 2010

Anche Veltroni e Di Pietro dovrebbero dare le dimissioni

E' facile, in momenti come questo, farsi prendere dallo scoramento.
Molti, forse tutti noi, ci aspettavamo che la data odierna, 14 dicembre, segnasse la fine dell'era berlusconiana, conseguenza e nello stesso tempo causa del marciume che invade l'Italia in questi ultimi tempi. Lo speravamo, anche se avevamo quasi il timore di ammetterlo.
Ed infatti, non è successo. Dopo la diaspora dei finiani, la contro-diaspora dei finiani pentiti, che di fatto hanno riportato in bilico la conta.

Ma la vera goccia, che ha fatto traboccare il famoso vaso, sono stati i tre "transfughi" che, abbandonando le fila di quella che era, ad inizio legislatura, l'opposizione, hanno determinato la vittoria, pur risicata, dei "fiduciosi". Sto parlando di Calearo e Cesario (ex-PD) e di Scilipoti, eletto nelle fila dipietriste. Auto definendosi "movimento di responsabilità", hanno votato la fiducia a Berlusconi e si sono fiondati (cosi' dicono le cronache) nell'ufficio del premier subito dopo il voto. Per incassare il premio, probabilmente.
Non voglio spendere piu' di tante parole su tali figuri, in fin dei conti mercenari e prezzolati sono sempre esistiti e anche costoro non finiranno certo nei testi di storia come eroi del ventunesimo secolo.
Vorrei invece soffermarmi un attimo su qualcun altro, su chi ha scelto questi personaggi, li ha inseriti in lista, in una posizione tale da garantirne l'elezione. Mi riferisco a Veltroni, segretario del PD nel 2008, che ha personalmente candidato Calearo come capo lista nel nord-est e Cesario in Campania, e a Di Pietro, che ha scelto e approvato il nome di Scilipoti.

Loro sono i veri responsabili, loro sono le acute menti che hanno saputo valutare la coerenza, la convinzione, le potenzialità di questi uomini probi, loro hanno avuto l'intuito di consegnare un seggio parlamentare, la rappresentanza di decine di migliaia di cittadini onesti e in buonafede a personaggi dal profilo alto e dalla incrollabile coerenza. Grazie anche ad una legge elettorale che mette tutta la responsibilità della scelta dei parlamentari nelle mani dei segretari di partito, sottraendola ai cittadini elettori.

Ebbene, io credo che Veltroni e Di Pietro dovrebbero dare una spiegazione, dovrebbero giustificare le loro scelte e ammettere i loro errori politici, dimostrando che, almeno loro, sono uomini degni di essere chiamati tali. Nell'unico modo possibile: rassegnando le dimissioni e sparendo dalla scena pubblica per sempre.
Non si puo' sempre incolpare Berlusconi di tutti i mali, anche l'insipienza e gli errori di chi sta dall'altra parte sono almeno corresponsabili del fallimento della Politica e dell'Etica nel nostro Paese.
Siate seri, chiedete scusa e andatevene. Per il nostro bene e per il vostro.

venerdì 26 novembre 2010

Far bella figura con le idee degli altri

Ci sono delle cose che io non riesco a capire.
Una di queste è perchè in Italia ogni cosa debba servire a dividere in due, gli uni contro gli altri.
Mi riferisco alla trasmissione "Vieni via con me" ed alla necessità, ormai pare all'obbligo, di dare spazio alle contro-repliche degli esclusi: ma perchè ogni volta che uno esprime un concetto, ci deve essere un altro che propaganda il concetto opposto? Fazio e Saviano hanno dato voce a quelle che sono le loro convinzioni, perchè adesso bisogna obbligatoriamente sentire anche l'altra campana? non vi piace come hanno impostato la trasmissione? e fatevene un'altra! avete almeno altre due rete a vostra completa disposizione (anzi, 5), trovatevi un conduttore che sappia fare quello che Fazio e Saviano hanno saputo fare.

Allora, se RadioRAI suona "Il ragazzo della via Gluck", dopo dovrà trasmettere una melodia cantata da Ligresti? oppure se si intervista un imprenditore che si oppone al pizzo, dopo bisogna sentire anche la voce di chi quel pizzo passa a ritirarlo? magari è cosi' che si deve fare, cosi' che finalmente appena finito il TiGi di Minzolini ne mandiamo subito in onda un altro con dentro qualche notizia. Ma capite che cosi' facendo si contribuisce solo alle contrapposizioni, alle spaccature, al muro contro muro? ce ne sono già fin troppi di "dibattiti all'ultimo sangue" in TV, basta, fate parlare solo chi ha qualcosa da dire!

Capisco che i dieci milioni di ascoltatori di "Vieni via con me" facciano gola, ma se la destra non riesce a tirar fuori nessun conduttore capace di fare gli stessi ascolti, perchè c'è bisogno ad ogni costo di saltare sul carro del vincitore per sbadierare la propaganda opposta? ma non siete capaci di trovare una qualche vostra idea originale?

Mi auguro che la contro-replica non ci sia, oppure che, se Fazio e Saviano saranno obbligati ad ospitarla, si rifiutino e se ne vadano sbattendo la porta: è ora di finirla di fare bella figura con le idee degli altri.

martedì 23 novembre 2010

La Costituzione: ARTICOLO 17 - La Libertà di riunione

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Una serie di articoli che sembrano scontati, quasi inutili. Oggi è ovvio avere la libertà di riunirsi, dove ci pare, senza bisogno di avvisare o chiedere il permesso ad alcuno. Ma in passato, nei mesi appena precedenti la nascita di questa Costituzione, non era cosi' scontato, non si poteva fare cosi' liberamente. E in molti Paesi, anche ai nostri giorni, questa libertà è negata ai cittadini.
Credo comunque esista, almeno nel parlare comune, un equivoco importante: spesso si dice "riunione o manifestazione non autorizzata", In realtà, la Costituzione non richiede "l'autorizzazione", ma è sufficiente l'avviso. Cioè, non si deve chiedere il permesso ed attendere l'autorizzazione (come invece avveniva durante il regime fascista, quando peraltro l'autorizzazione veniva concessa solo in casi particolari), ma è sufficiente "preavvisare", cioè avvertire che si farà una riunione in luogo pubblico. Se sussisteranno poi particolari condizioni che mettono a rischio la sicurezza, l'autorità provvederà a vietare la riunione. Concretamente, il silenzio dell'autorità equivale all'autorizzazione.
Sembra una differenza da poco, ma in realtà è notevole: non è l'autorità che rilascia una concessione, bontà loro, ma è il cittadino che esercita i diritti garantiti dalla Costituzione.

venerdì 5 novembre 2010

Effetto Dalai Lama

Lo chiamano proprio cosi', effetto Dalai Lama.
Si tratta praticamente delle ripercussioni economiche causate ad uno Stato a seguito di visite o incontri ufficiali dei suoi leaders proprio col Dalai Lama. Ripercussioni economiche che si concretizzano in diminuzione di esportazioni verso la Cina, diminuzioni stimate oltre l'8% nei due anni successivi la visita in questione.
L'effetto è stato studiato e quantificato in una ricerca di A.Fuchs e N.Klann, dell'Università di Gottinga (Germania).
I due studiosi, con una serie di tabelle e ricerche molto circostanziate (l'immagine qui sopra è tratta proprio dal loro studio), dimostrano che ogni qual volta il Dalai Lama è stato ricevuto da autorità governative di un paese, la Cina ha applicato a quel paese delle ritorsioni, sotto forma, in ultima analisi, di diminuzione degli ordini e delle merci importate. Lo studio ha preso in considerazione gli anni dal 1991 al 2008 analizzando visite ed esportazioni in 159 Paesi di tutto il mondo.
In realtà questo danno alle esportazioni è riscontrabile solo da quando Hu Jintao, l'attuale Presidente, è salito al vertice del potere cinese e questo percio' conferma quanto tale effetto sia stato effettivamente pensato e venga attuato dalle autorità cinesi.
Tutto cio' la dice lunga, se ne avessimo ancora bisogno, sul grado di libertà che vige in quel Paese, e non solo relativamente alla libertà ed alla democrazia, ma anche semplicemente a livello di mercato e di economia.

martedì 2 novembre 2010

In California il più grande impianto ad energia solare

Pochi giorni fa (25 ottobre), il Governo americano, nella persona del Segretario agli Interni Ken Salazar, ha posto l'ultima firma sul decreto che autorizza la costruzione di quello che sarà il piu' grande impianto ad energia solare (termico) del mondo. Si tratta di 4 unità di produzione, ciascuna da 250 MW, che sorgeranno a Blythe, in California. Il sito ospiterà percio' un impianto di produzione di energia dal calore del sole della potenza di 1.000 MW, circa la stessa potenza che caratterizza oggi una centrale nucleare. Con qualche piccola differenza: nessun inquinamento radioattivo, niente scorie da riciclare e, soprattutto, ad un costo pari a circa la metà di quello di una centrale nucleare.
Si tratta di solare termico: cioè i raggi del sole vengono concentrati con l'uso di specchi parabolici su di un tubo, in cui scorre uno speciale fluido, che si riscalda ad altissime temperature e viene usato per la produzione di vapore. Questo a sua volta aziona una normale turbina elettrica. Per le particolari caratteristiche di tale fluido, è possibile anche "conservare" questa energia termica in appositi contenitori, trasformandola in energia elettrica in momenti successivi, ad esempio durante la notte, quando il sole non splende, ma la domanda di elettricità rimane alta.
La concessione per la costruzione della centrale solare è ottenuta da Solar Millennium LLC, una joint venture tra due società tedesche: Solar Millennium AG, società specializzata in impianti di questo tipo e Ferrostaal Group, società di progettazione industriale presente in piu' di 60 Paesi nel mondo.L'inizio dei lavori per i primi due generatori è previsto entro la fine del 2010.
La nuova centrale solare sarà in grado di coprire le esigenze di elettricità di quasi 750.000 famiglie americane, circa 2 milioni di persone (pari all'intera popolazione della Calabria, ad esempio), evitando emissioni di CO2 (anidride carbonica) per un milione di tonnellate all'anno.
Notizie di questo tipo, difficilmente si sentono in televisione, qui da noi.

martedì 26 ottobre 2010

Fabbrica Italiana Automobili Torino

Spero che se Marchionne porterà via veramente dall'Italia la Fiat, almeno abbia il buon gusto di cambiarle nome. Per non creare confusione nella clientela.
Quanto detto domenica dall'AD di FIAT è una chiara dimostrazione di quanto siamo messi male oggi in Italia, nei rapporti tra imprenditori e lavoratori, tra classe dirigente e operai. E' un rapporto malato, squilibrato, segnato da reciproca sfiducia e scollamento. Lo stesso che abbiamo piu' volte stigmatizzato e cercato di spiegare anche tra politica e gente comune.
Dare la colpa agli operai per tutti i mali che minano la competitività del nostro Paese, mi sembra miope, oltre che ingiusto: se le cose vanno bene, il merito è dei managers, che si intascano poderosi premi e dividendi. Se invece vanno male, la colpa è degli operai. Anzi, si cerca di dividere tra loro i lavoratori, di metterli in conflitto gli uni contro gli altri, per poterli sfruttare meglio: divide et impera, dicevano i romani.
Ma perchè in Germania, o negli Stati Uniti, dove il lavoro costa due o tre volte piu' che da noi, le cose vanno molto meglio?
Una cosa credo faccia la vera differenza e sia indispensabile se vogliamo rinnovare il modo di intendere il lavoro: il senso di appartenenza. Un lavoratore tedesco è orgoglioso di lavorare per la sua azienda, perchè sa che l'imprenditore si fida di lui e lo sa valorizzare. Negli Stati Uniti è ancora piu' spinto questo "sense of belonging", addirittura con manifestazioni che a volte rasentano il ridicolo o il grottesco. Noi Italiani siamo esattamente all'opposto: il nostro datore di lavoro è visto come una controparte, non si perde occasione per cercare di denigrarlo, di "fregarlo". Sentimenti specularmente e abbondantemente ricambiati dal "padrone", in maniera reciproca. Percio' ogni occasione è buona per cercare di trarre i massimi vantaggi a se stessi (sia da una parte che dall'altra), a volte anche rischiando di compiere veri e propri abusi o addirittura dei reati (non mancano gli esempi, da una parte e dall'altra).
In Germania i sindacati siedono nei consigli di amministrazione delle aziende, anche se in minoranza, ne condividono scelte e responsabilità, perchè hanno capito che una impresa che funziona bene fa il bene di tutti. Gli imprenditori apprezzano questa presenza ed il comportamento responsabile dei sindacati, perchè sanno che senza di loro non si va da nessuna parte. Ciascuna delle due parti sa che l'altra è indispensabile per ottenere quella sicurezza e quel benessere che diviene "bene comune" per tutti. Non mancano le contrapposizioni, non mancano le trattative, nemmeno gli scioperi mancano, ma alla fine si cerca il maggior consenso possibile, per il bene di tutti.
Da noi, no: l'AD della maggiore fabbrica italiana, una delle poche industrie manifatturiere ormai rimaste, dice in televisione che la parte italiana delle sue fabbriche non produce un Euro di utile operativo, per colpa delle richieste esose e dei comportamenti assenteisti degli operai. Il ministro delle Finanze addirittura dice che la sicurezza sul lavoro e i diritti "perfetti" sono un lusso, che in Cina o in Bulgaria non si possono permettere: loro lavorano e noi siamo in cassa integrazione.
Mi vengono in mente poche eccezioni che confermano questa regola ormai diffusa: la Ferrero e l'Esselunga sono due aziende "padronali", un proprietario (o una famiglia) che decide la politica industriale, le strategie. Nessun azionariato diffuso, società non scalabili in borsa, aziende che non hanno come priorità massima il dover produrre dividendi per i loro azionisti. Sindacalizzazione ai minimi e comunque morbida. Eppure sono due società sane, la prima esporta in tutto il mondo, la seconda è costantemente oggetto delle mire di gruppi stranieri, sempre rifiutate. Due aziende i cui dipendenti sono orgogliosi di lavorarvi, di appartenere a quel gruppo di persone che tutte assieme hanno fatto la fortuna di quel marchio, di quella "intrapresa". Imprenditori "illuminati", lavoratori valorizzati e contenti.
Quanti lavoratori in Italia possono dire altrettanto? vantarsi di lavorare per una certa società, esserne fieri? ce ne sono, senz'altro, ma forse si contano sulle dita delle mani.
Caro Marchionne, forse quello che ti serve per aumentare il valore delle azioni FIAT lo troverai in Polonia o in Brasile o in Serbia. Ma se il trattamento che verrà riservato a quelle maestranze sarà lo stesso di quello usato qui da noi, il tuo successo sarà effimero e passeggero. E non andrai lontano.
Il rispetto per gli altri essere umani è l'ingrediente indispensabile per lasciare un segno, per rimanere nella storia positiva di un Paese. Purtroppo, è ormai merce assai rara dalle nostre parti.

mercoledì 20 ottobre 2010

Fini: un colpo al cerchio ed uno alla botte

Avevo già avuto modo di esprimere le mie perplessità sulla strategia di Fini e del suo nuovo partito (in questo post).
Mi pare che il voto favorevole al Lodo Alfano Costituzionale (ed ancor piu' il voto contrario all'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Lunardi, respinto ieri dalla Camera proprio con i voti di FLi) sia un altro tassello che va a confermare un quadro a mio avviso già chiaro: a Fini ed ai suoi "futuristi" non interessano i principi, i contenuti, le idealità, ma semplicemente agiscono in un'ottica di interesse personale ritenuta la migliore per ottenere il loro scopo: acquistare peso e contare più possibile nei confronti di Berlusconi e della Lega.
Non si spiegherebbe altrimenti la loro enunciazione a parole di totale dedizione ai principi di legalità, di eguaglianza di fronte alla Legge, di lotta alla corruzione, non accompagnata però dal quei comportamenti che dovrebbero obbligatoriamente servire a rendere credibile quanto dicono: come molti altri politici, dicono una cosa, ma coi fatti ne dimostrano un'altra.
La votazione a favore del Lodo Alfano costituzionale e la strenua difesa di Lunardi da parte di FLI dicono che valgono di piu' le strategie di posizionamento all'interno della destra e nei confronti di un possibile elettorato da conquistare, piuttosto che l'amore per l'uguaglianza e la legalità da un punto di vista sostanziale.
Oggi Fini non puo' presentarsi come colui che fa cadere il Governo, come il guastatore che manda tutti alle elezioni. Primo, perchè la legislatura non ha ancora raggiunto la metà dei cinque anni previsti, precludendo ai parlamentari (i suoi ma anche gli altri) quei privilegi che invece avranno al raggiungimento dei 2 anni e mezzo.
Secondo, perchè difficilmente potrebbero avere un successo elettorale se passeranno come coloro che spaccano tutto e non tengono in debito conto i gravi problemi del Paese.
Quindi, profilo basso ed evitare ogni occasione di rottura, lamentandosi del Governo e di Berlusconi, ma di fatto sostenendolo in ogni possibile occasione. Nel frattempo si deve lavorare per organizzare il partito nel Paese ed essere più pronti possibile quando veramente si andrà alle elezioni.
Ancora una volta, quindi, non l'interesse del Paese, il bene dei cittadini al primo posto, ma l'interesse del partito, il calcolo subdolo di cosa conviene per la propria conservazione, i propri privilegi.
A me pare una scelta controproducente, ma forse, in un Paese in cui la politica è malata e gli elettori sono frastornati da pifferai inconcludenti, magari sortirà gli effetti voluti.

martedì 19 ottobre 2010

Enel Green Power: denaro "verde" per finanziare il nucleare

Nuova mossa ad effetto per ENEL, che da oggi apre la sua offerta di vendita delle azioni di Enel Green Power, il braccio "verde" della potente utility dell'energia.
Annusati gli umori dell'opinione pubblica, piuttosto contrari alla rinascita del nucleare, su cui molto ha puntato, si veste di nuovi colori e soprattutto apre le mani per raccogliere un po' di contante dal mercato.
E cosi' scorpora le attività relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili e con grande eco e una campagna pubblicitaria dagli effetti "vintage", lancia la sua offerta di azioni della nuova società Enel Green Power.
Grande furbata.
Perchè travestendosi da paladina della eco-sostenibilità e del rispetto dell'ambiente, mette sul mercato un pezzo di società sicuramente appetibile e nel frattempo raccoglie parecchi miliardi di Euro per finanziare gli sviluppi del nucleare, che, si sa, non sono a buon mercato.
Credo che sarebbe buona cosa rimanere fuori da simili manovre, anzi, continuare nella campagna di abbandono dell'Enel, scegliendo di sottoscrivere il contratto di fornitura di energia elettrica per le nostre case con operatori che effettivamente evitino di investire nel nucleare e siano vera garanzia di rispetto dell'ambiente.
In altri paesi sono state lanciate campagne di boiccottaggio di società pesantemente coinvolte nella rinascita nucleare. Ad esempio, in Gran Bretagna è stata lanciata la campagna "Boycott EDF", società francese che sta fortemente premendo per costruire in Inghilterra ben 4 impianti nucleari, nonchè partner di ENEL per il presunto nucleare italiano.
Facciamo vedere che gli italiani non vogliono il nucleare, cambiando il nostro operatore elettrico. Non finanziamo con le nostre bollette chi vuole riportare il nostro Paese sotto l'incubo dell'insicurezza atomica. Potete trovare valide alternative all'Enel in questa pagina FaceBook.
Oppure chiedetemi informazioni direttamente qui, inserendo un vostro commento.

domenica 10 ottobre 2010

Un altro stop per il "rinascimento" nucleare negli Stati Uniti

L'impianto nucleare di Calvert Cliffs
L'americana Constellation Energy ha definitivamente rinunciato al terzo reattore nucleare presso l'impianto di Calvert Cliffs (Maryland - US): troppo costoso e non economicamente conveniente l'interesse da pagare (880 M$, pari all'11.6%) per ottenere il prestito da 7.6 miliardi di dollari concesso dall'amministrazione statale.
Questo è un duro colpo non solo per il piano di rinascita nucleare varato da Bush e appoggiato da Obama, ma soprattutto per la francese EDF, la società che avrebbe dovuto costruire il reattore.
Quindi, le due società francesi coinvolte nell'affare sfumato, si trovano ancor piu' in pessime acque, vedendo svanire un'altra possibilità di business che pareva concreta.
La prima, EDF (società elettrica francese, corrispondente alla nostra ENEL) era già in piena crisi con l'impianto di Flamanville, in Normandia, in notevole ritardo temporale e fuori budget per i costi.
La seconda, AREVA, la società che ha progettato e detiene la tecnologia del reattore EPR, sempre piu' in difficoltà non solo per le beghe giudiziarie relative all'impianto di Olkiluoto (Finlandia), dove non riesce a rispettare budget e tempi di consegna, già slittati di almeno 3 anni, ma anche sotto indagine per supposti seri problemi di sicurezza del suo reattore, sollevati proprio nelle ultime settimane, che sembra mostrare dei punti deboli nella struttura pressurizzata, al punto da far ipotizzare possibili disastri simili a quello avvenuto a Chernobil nel 1986.

Insomma, brutto periodo per la tecnologia nucleare francese. Non rimane ormai che la fiducia di Berlusconi, che ha scelto proprio i francesi per la realizzazione dei prossimi 4 impianti italiani ... se ce la farà.

venerdì 8 ottobre 2010

Firmiamo per la proroga della detrazione del 55%

Aderisco volentieri all'appello al neo-ministro Romani perchè si adoperi per la proroga della detrazione del 55% per tutti gli interventi a favore del risparmio energetico e delle energie sostenibili.


Cosa sono le detrazioni del 55%?
La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

Per ogni altro dettaglio o approfondimento: www.cinquantacinquepercento.it

Per sottoscrivere l'appello: appello al ministro Romani



giovedì 16 settembre 2010

L'etica ? non abita piu' qui

Quello che sta succedendo in Parlamento in questi giorni è una dimostrazione di quanto il senso etico dei nostri governanti sia ormai a livelli da terzo mondo, tanto che perfino Napolitano si è preso la briga di richiamare all'ordine la classe politica.
Due gli episodi che vale la pena sottolineare, solo gli ultimi, senz'altro non gli unici.

Lo chiamano "gruppo di responsabilità nazionale", sono una ventina di deputati di vari partitucoli dentro al gruppo misto, che, mettendosi una mano sulla coscienza, sono disposti a sacrificarsi ed a votare a favore del governo per consentirgli di sopravvivere fino alla fine legislatura. Detta cosi', dà l'idea di persone che in nome di un interesse piu' alto, la stabilità del governo, appunto, sono disposte a rinunciare alla loro specificità, alla loro identità di residui partitici di altri tempi ed a votare pro-Berlusconi.
Il Marketing quindi vince sulla sostanza: il nome altisonante, la responsabilità nazionale, li eleva a disinteressati servitori dello stato. In realtà, è la solita compravendita dei voti, un "voto di scambio" bello e buono: in cambio del sostegno al Governo, si promettono posti di vice-ministro, di sottosegretario, di passacarte riconosciuto. Tant'è che la nomina del nuovo ministro allo Sviluppo, il sostituto di Scaiola (dimessosi piu' di quattro mesi fa!), prevista entro settimana scorsa, è nuovamente sospesa, rimessa in gioco dal risiko delle poltrone che si sta svolgendo in queste ore. E la posta in gioco, si sa, è molto alta.

Secondo fatto: passata quasi in silenzio, una dichiarazione di Stracquadanio, pasdaran del PDL, rende bene qual'è la cultura che domina nella nostra classe politica. Riporto dal Corriere della Sera: "Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza - insiste Stracquadanio - non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato". Con parole piu' chiare: prostituirsi per fare carriera (politica) è pienamente accettabile.
Che questi comportamenti siano sempre avvenuti, non è un segreto per nessuno. Io pero' continuo a pensare che siano retaggio della società feudale dei secoli passati, una aberrazione inaccettabile per una società civile, per una cultura in cui le persone sono tutte uguali, sia davanti alla legge che davanti alle opportunità.

Che il nostro presidente del consiglio sia privo di ogni valore etico e morale, è un dato di fatto. Ma che i suoi valori da Don Rodrigo della bassa Brianza diventino la normalità, la regola, nel nostro povero e bistrattato Paese, è una cosa che davvero non riesco a comprendere e ad accettare.

mercoledì 15 settembre 2010

PD: verso la resa dei conti finale?

Sembra proprio che si stia avvicinando il momento della resa dei conti, della battaglia finale: allontanatesi le elezioni anticipate (tra pochi mesi saremo a metà legislatura, meglio sciolgliere le camere nella seconda metà), il PD si ritrova con in mani problemi non risolti, con un cerino che tra poco potrebbe scottare le dita a qualcuno.
Bersani, dopo mesi di fibrillazione della maggioranza, finalmente mette nero su bianco una proposta concreta: rimbocchiamoci le maniche! un po' poco per uno che, da statuto, dovrebbe candidarsi alla presidenza del consiglio.
Veltroni invece rispolvera lo "spirito del Lingotto" (spirito nel senso di ectoplasma) e invita i parlamentari del PD a sottoscrivere una lettera d'intenti, che per molti pero' non esiste. Pare che firmeranno solo alcuni ex-Margherita (forse non era stata sciolta bene, a suo tempo).
Chiamparino non lascia passare un giorno senza sparare bordate alla dirigenza, alla segreteria, alla nomenklatura. Sta studiando da candidato per le primarie. Per andare 'oltre'.
Bindi butta acqua sul fuoco.
Marini butta benzina.
Renzi e Civati buttano D'Alema.
Siamo al tutti contro tutti, molte buone idee in circolo, ma un po' alla rinfusa, non si capisce se sono ipotesi di lavoro, ultimatum, fabbriche del programma, o semplici appunti che gli eventi turbinosi di queste settimane rilanciano per aria.
Quanto durerà ancora questa agonia?

giovedì 19 agosto 2010

Una proposta dirompente: primarie anche per la Camera ed il Senato

Interrompo il silenzio "vacanziero" del mio blog per rilanciare una proposta che ho raccolto nella rete e che mi pare quanto mai sensata.
Stiamo vivendo un momento di grande incertezza, in cui non si sa come andrà a finire tra pochi mesi: si voterà subito, con l'attuale legge elettorale definita "porcata" da chi l'ha strenuamente voluta, oppure avremo un governo di transizione con l'obiettivo di fare una nuova legge per scegliere il nuovo parlamento?
Credo che questa seconda possibilità sia veramente improbabile, proprio perchè sarà difficile unire tutte le opposizioni, con l'aggiunta dai finiani, sotto un unico cappello e soprattutto metterli d'accordo attorno ad un'unica proposta di legge elettorale, che vada bene per tutti.
Percio', penso che un partito minimamente serio dovrebbe cominciare a mettere in cantiere autonomamente quei meccanismi per la scelta dei propri candidati che garantiscano la volontà dei cittadini, dei suoi elettori e che con l'attuale legge elettorale vengono assolutamente disattesi.
Percio', la proposta che ho trovato in un gruppo di discussione in Facebook (un gruppo per un nuovo PD, gruppo al quale vi invito caldamente ad iscrivervi ed a partecipare) mi pare quanto mai azzeccata: il PD (e magari tutto il centrosinistra unito) faccia le primarie non solo per il candidato premier, ma anche per scegliere i singoli candidati da inserire nelle liste per la Camera e per il Senato.
Credo che un'azione di questo tipo avrebbe un impatto dirompente sulla disaffezione imperante che circola ormai con chiara evidenza in tutto l'insieme degli elettori e, forse piu' marcatamente, negli elettori del centro sinistra.
In realtà l'idea non è nuova, sarà attuata, come è avvenuto per le elezioni regionali, dal Movimento 5 Stelle, ideato da Beppe Grillo: le persone da candidare nelle liste del movimento vengono scelte attraverso votazioni effettuate in Internet, previa auto-presentazione dei candidati con brevi video o interviste. Mi pare un'ottima pratica e non capisco perchè partiti che vogliono presentarsi come "democratici" e vicini alla gente abbiano tante remore nel "copiarla".
Le Primarie per Camera e Senato darebbero ai cittadini quella possibilità di scelta dei candidati che al momento viene loro preclusa e lasciata solo ai capi partito. Rompere questo meccanismo, voluto dalle destre per avere la certezza della vittoria, restituendo di nuovo ai cittadini la parola e la scelta dai candidati sarebbe veramente una novità nel panorama politico attuale, ormai dominato da pochi oligarchi di dubbie capacità e privi di ogni valore etico.
Andare contro corrente, aggirare le leggi insane con atti di coraggio, rimettendo il potere nelle mani dei cittadini, potrebbe essere quel segnale di novità, di rinnovamento, di risveglio che tutti, nel centro sinistra e non solo, oggi si aspettano dagli asfittici partiti nazionali.
Chiediamo semplicemente un atto di coraggio a chi si propone come guida politica del Paese per i prossimi anni: non deludeteci, potrebbe essere la vostra ultima occasione

domenica 1 agosto 2010

Scorie nucleari: gli Stati Uniti dicono no all'Italia

EnergySolutions - un nome che è tutto un programma - è una società statunitense, dello Utah. Gestisce, tra le altre cose, i depositi di scorie radioattive nei deserti salati dello stato, nel midwest americano.
E' di circa un anno fa un accordo con le "autorità per la sicurezza nucleare" italiane per importare, appunto dall'Italia, 20.000 tonnellate di scorie radioattive, forse per rendere piu' efficiente il loro business che langue a seguito dei ritardi dei programmi nucleari americani (con tecnologia francese - vedi anche questo mio post): le scorie saranno trasportate in Tennessee, dove la società in questione ha un centro di processamento, poi trasportate nello Utah e seppellite a migliaia di metri sotto terra, al centro di depositi scavati nel sale.
Ma la scelta di importare rifiuti pericolosi dall'estero fa drizzare le antenne a qualcuno, laggiu', perchè la EnergySolutions è già nel mirino delle autorità e degli ambientalisti locali, sospettata di aver contaminato le acque del fiume Colorado, che scorre a poche decine di chilometri da alcuni loro siti di stoccaggio (Moab, ad esempio). Si mette cosi' in moto una protesta a suon di ricorsi e controricorsi: le leggi federali e statali non specificano se le scorie radioattive oggetto del loro business debbano essere solo quelle "domestiche" o anche provenienti dall'estero. Percio' il management dell'azienda vede nell'acquisire rifiuti radioattivi "stranieri" un possibile ampliamento della loro attività.
Naturalmente, in Italia nessuno sa nulla di questi accordi. Evidentemente il governo sta lavorando in gran segreto per dimostrare che le scorie, quelle gia' presenti nel nostro territorio - piu' o meno trascurate - e quelle future, prodotte dagli impianti promessi, non sono un problema, qualcuno se le prenderà (a quale prezzo?).
E invece qualcosa va storto: la EnergySolutions, all'improvviso, evidentemente pressata dalla protesta locale, che rischia di compromettere i suoi buoni rapporti col partito repubblicano che governa lo Utah, decide di bloccare l'affare e comunica al mondo che la cosa non si farà piu', che non importerà piu' le scorie italiane nei suoi depositi. I suoi programmi sono cambiati, non piu' importazione, ma collaborazione con lo stato estero (l'Italia, in questo caso) per la conservazione delle scorie sullo stesso territorio estero: tecnologia ed esperienza in cambio di fatturato, senza inquinare il suolo americano.
Questa è una notizia positivissima per noi, di cui naturalmente qui non si è mai parlato, bandita non solo dai mezzi di propaganda del governo, ma anche dalla stampa che si definisce "libera". Speriamo sia solo una svista.
A questo punto vogliamo sapere cosa si farà delle nostre scorie radioattive: si accetterà la collaborazione della EnergySolutions trovando un sito italiano per lo stoccaggio lasciandone magari la gestione alla società americana oppure si cercherà un altro stato, un po' meno libero, magari, così le notizie non scapperanno, disposto a prendersele senza tante discussioni ?
Ci piacerebbe sapere qualcosa di piu'.
Fonti: l'accordo di un anno fa è qui, il cambio di programma della EnergySolutions è qui.
Notizie sulla EnergySolutions le trovate qui, con dovizia di particolari sui loro siti di stoccaggio e progetti in corso.
E soprattutto, diffondete la notizia: se ne deve finalmente parlare, anche nel nostro Paese.

giovedì 29 luglio 2010

Appello per Faith Aiworo, che rischia la pena di morte

Una giovane donna fuggita dal suo Paese, la Nigeria, perchè rischiava la pena di morte per aver ammazzato il suo datore di lavoro che la stava violentando. Arrivata clandestinamente in Italia, a Bologna, ha rischiato di essere stuprata un'altra volta, se le sue grida non avessero allertato i vicini, che hanno chiamato la polizia.

Portata in Questura, è stata sbrigativamente rimpatriata, nonostante una richiesta di asilo politico presentata nel frattempo dal suo difensore, Alessandro Vitale.
Da notare che all'articolo 10 la nostra Costituzione stabilisce il diritto di asilo per uno straniero nel cui Paese non siano garantite le libertà fondamentali dell'individuo, mentre all'articolo 27 esclude la pena di morte come punizione per qualunque tipo di reato. Percio', le condizioni per accettare la richiesta di asilo o comunque per sospendere il rimpatrio, c'erano tutte.
Invece la giovane donna, Faith Aiworo, è stata rispedita in Nigeria, arrestata ed ora rischia l'impiccagione per aver ucciso una persona per legittima difesa.
Rilancio l'appello fatto dal sito www.migrare.eu a suo favore, affichè l'opinione pubblica intera si mobiliti per fermare la mano del boia e possibilmente per far ritornare Faith nel nostro Paese.
In nome di quella Giustizia, di quella Umanità che le nostre autorità, quelli che ci governano, sembrano aver smarrito.
Fate girare il piu' possibile

Fini ? un fuoco di paglia ...

Dopo una giornata al calor bianco, con esternazioni ormai esplicite di reciproco disprezzo, è di questa sera la notizia che Fini tende la mano a Berlusconi e gli propone una tregua: calmiamo le nostre tifoserie e manteniamo l'impegno con gli elettori.
Segno di forza o di debolezza? propendo per la seconda: Fini, politico troppo intelligente per farsi mettere nell'angolo, evidentemente non ha in mano le carte giuste per portare fino in fondo la partita. Fini ha una duplice esigenza, prima di rompere il patto con l'imperatore: innanzi tutto, non essere quello che fa cadere il governo, non puo' assumersi la responsabilità di essere additato come la causa del disastro, della fine del PDL e del governo - verrebbe inchiodato alle sue responsabilità da tutta la macchina della propaganda berlusconiana e sarebbe fatto fuori in pochi istanti.
Secondo, e piu' importante motivo, prima di presentarsi come nuovo partito diviso dal PDL, deve riorganizzare la sua base, deve conoscere su chi puo' contare, non tanto in parlamento, quanto sul territorio, nelle città e nei paesi dove in caso di nuove elezioni si svolgerà la battaglia elettorale, sia per la scelta dei candidati, sia per la raccolta delle firme che per la campagna elettorale.
Percio', finchè non sarà pronto, Fini se ne guarderà bene dal mandare tutto a monte, e in ogni caso, deve puntare a farsi buttar fuori piuttosto che andarsene sbattendo la porta (e facendo crollare la casa).

Percio', per ora, io credo che Fini non sia altro che un fuoco di paglia, una guerra interna al PDL per giocarsi leadership e candidature per la prossima scadenza elettorale, ma senza una reale e precisa volontà di rinnovare e moralizzare la politica in Italia.
Berlusconi, dall'altro lato, avrebbe tutto l'interesse ad accelerare l'espulsione dell'infedele, proprio per il motivo opposto, per non concedergli il tempo di organizzarsi. Ma sa altrettanto bene che senza di lui e con una Lega Nord arrabbiata per non essere riuscita a portare a casa alcun risultato concreto sul fronte del federalismo, la sua carriera politica sarebbe praticamente e definitivamente conclusa. Ed allora, potrebbero finalmente iniziare tutti i processi che lo vedono imputato e sarebbe la fine.

La partita quindi non si risolverà nel modo che, credo, tutti noi speriamo, con la caduta del cavaliere. Piuttosto io penso ci sarà una convivenza sotto lo stesso tetto, almeno per un altro anno, tra scaramucce e riappacificazioni, in una lotta interna la cui unica vittima sarà, com'è ovvio, l'intero Paese.
Spero di sbagliarmi, ma, si sa, tra varie ipotesi equiprobabili, si verifica sempre la piu' sfavorevole.

venerdì 23 luglio 2010

PD = Prevedo Disastri ...

Un'altra occasione mancata.
Hanno atteso la consegna in Corte di Cassazione del milione e quattrocentomila firme raccolte in tutta Italia in due mesi a favore del Referendum per l'acqua pubblica, e subito qualcuno è spuntato da dentro il PD, qualche "giovane speranza" - la classe dirigente di domani - per prenderne le distanze, per dichiararsi contrario, fondando un "Comitato per il NO" assieme al PDL.
Già Bersani aveva fatto nascere dei dubbi, con le sue dichiarazioni a favore del referendum, ma senza firmarlo, posizione che rappresenta in modo egregio il problema del PD: siamo con voi, ma anche contro.
Insomma, ancora una volta il PD ha voluto rimarcare la sua incapacità a scendere accanto alle persone, a tornare ad essere un partito di popolo, che capisce, anzi anticipa i problemi della gente, li interpreta, li sorregge e propone soluzioni.
Niente di tutto questo, almeno nel partito nazionale. Fortunatamente in periferia, nelle sezioni, centinaia di militanti hanno non solo firmato, ma anche contribuito alla raccolta delle firme. Questo in qualche modo costituisce una speranza, una nota positiva e dimostra ancora di piu' quanto ampia sia la frattura della classe dirigente del partito rispetto non solo al Paese, ma anche rispetto ai propri militanti.
Il sondaggio mensile pubblicato da Repubblica, mostra in realtà un fenomeno comprensibile e facilmente interpretabile: gli elettori si stanno lentamente stancando di Berlusconi e del suo governo, ma non cambiano schieramento, non passano dall'altra parte, semplicemente perdono ogni ultimo residuo di fiducia nella politica e si allontanano definitivamente. Anche dall'opposizione: il calo dei consensi infatti colpisce tutti i partiti, perfino la Lega accusa qualche colpo negativo. Vuol dire che il PD non rappresenta un'alternativa, non è percepito come un partito credibile, in grado di offrire una proposta seria e condivisibile.
Purtroppo il PD non riesce a capire la lezione, continua a perseverare nella sua via dell'incertezza, del voler scimmiottare la destra per rubarle consensi, senza accorgersi che invece perde anche quelli che ha.
Sulla questione dell'acqua e delle privatizzazioni, in realtà, il PD ha un passato piuttosto compromettente: la prima proposta di legge sulla privatizzazione è infatti targata DS, nella persona dell'ex-senatrice Lanzillotta, anche se con modalità meno drastiche di quello che ha poi fatto il governo Berlusconi. Pero' evidentemente la nostalgia per un certo modo di fare politica, di accondiscendere i desideri dei potenti, per poter raccogliere qualche briciola al momento opportuno, non è un'invenzione recente.
E poi c'è la vicenda Vendola e la leadership del centrosinistra. Ovviamente, il PD, in quanto partito piu' ampio (ma fino a quando?), si aspetta di essere l'unico chiamato ad esprimere il futuro leader della (eventuale) coalizione e di governo. Quindi, ogni candidatura che arrivi da altre direzioni, "è fuori contesto".
Forse un po' di autocritica e un ripensamento sugli ultimi sondaggi che riguardano il PD dovrebbero suggerire maggior cautela da parte dei suoi dirigenti: l'Italia si aspetta molto dalla politica di sinistra, dopo tanti anni di opposizione e di diatribe interne. Credo che l'intelligenza di un politico debba anche dimostrarsi facendo un passo indietro, quando serve. Oppure ammettendo gli errori e cambiando strada.

Noi, poveri elettori di sinistra, orfani di una classe dirigente all'altezza della situazione, continuiamo a sperare.

martedì 20 luglio 2010

Ave Cesare, statista di rara capacità

«statista di rara capacità che conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull’amore, la tolleranza e il rispetto per la vita»
Questa è la motivazione con cui la Provincia di Milano (a guida PDL) ha consegnato il premio "Grande Milano" a Berlusconi (che del PDL è il fondatore e padrone).
Ma chi scrive 'ste cose, avrà il coraggio di guardarsi allo specchio, la mattina? 
Passi per la "rara capacità", in effetti le persone cosi' sono, fortunatamente rare, ma "responsabilità e lucida consapevolezza" cosa sono? quando fa il cucu' alla Merkel ? o quando chiama "metastasi" la Magistratura? 
"un futuro di donne e di uomini liberi" lascia pensare che ora non lo siamo e che piu' avanti lo saremo di piu': credo che qui l'equivoco, immagino involontario, sia sulla parola "libertà", evidentemente io non gli sto attribuendo lo stesso significato di chi ha scritto questa delirante motivazione.
Ma il top sono i fondamenti della società verso cui lui ci starebbe conducendo: la solidarietà (provate a chiedere agli aquilani che manifestavano a Roma, due settimane fa), l'amore (si trova tutti i giorni sul giornale di famiglia, basta leggere i titoli del Giornale e di Libero), la tolleranza (ha a che fare con le "case di" ?), infine il rispetto per la vita (serviva per poter spalancare le porte del Duomo, tutto ha un prezzo).

tutta questa vicenda mi fa solo venire alla mente la storia di quell'imperatore che aveva nominato generale il suo cavallo ...

martedì 13 luglio 2010

Il fallimento della politica, lo svilimento della democrazia

Il momento è uno dei piu' delicati e decisivi degli ultimi anni: il PDL è ormai allo sbando, dilaniato dalle mire di supremazia dei suoi stessi luogotenenti, di cui molti indagati per corruzione, accusati di aver tentato di sviare o mitigare indagini che stavano tentando di far luce sui loro loschi traffici.
E' pensabile che Berlusconi non sapesse nulla di tutto questo o piuttosto il mandante di piu' alto livello è proprio lui? forse non lo sapremo mai, forse riusciranno a insabbiare tutto, uno volta ancora.
Ma una cosa è certa: oggi il nostro Paese è nelle mani di un partito, di poche persone che stanno dimostrando tutta la loro incapacità, la loro inadeguatezza, la loro malafede.

Continuare ad essere governati da questa manica di disonesti è inconcepibile, se ne devono andare, in un modo o in un altro. Forse è il momento che Fini si prenda le sue responsabilità e rompa definitivamente con questi loschi figuri. Vedremo se ne sarà capace o se anche lui guarderà alle solite piccole questioni di bottega per trarre il maggior vantaggio da tutta la vicenda.

Ci sono pero' altre due o tre cose irrinunciabili.

1. Per problemi eccezionali, provvedimenti eccezionali. Altro che legge contro le intercettazioni: un politico, se vuole essere eletto e governare deve collegare il suo telefono a internet e ogni sua parola deve essere resa pubblica, deve poter essere ascoltata da tutti. Se non gli va, non faccia politica, se stia a casa sua. Come facciamo a fidarci ancora di qualcuno? come possiamo scegliere a chi affidare il governo della cosa pubblica, del nostro Paese, della nostra vita? vogliamo sapere cosa dicono e cosa pensano, cosa scrivono e cosa decidono, altro che privacy. Almeno finchè non troveremo persone di cui potremo tornare a fidarci.

2. Non ha piu' alcun senso andare a votare nuovamente con l'attuale legge elettorale, il "porcellum", che toglie ai cittadini ogni possibilità di scegliere i propri candidati: se non si cambierà immediatamente questa legge, non ha senso andar a votare, perchè i partiti continueranno a perpetuare quel sistema di cooptazione dall'alto dei candidati, scegliendo quelli piu' docili e funzionali al mantenimento di questo schifo di politica. L'associazione Libertà e Giustizia ha lanciato un appello per chiedere di non votare piu' con questa legge, ma di tornare almeno alla precedente (il "mattarellum"), che garantiva un po' piu' di democrazia.

3. L'opposizione: in tutto questo frastuono di indagini, mazzette, camorristi e faide interne, mentre il Paese va a rotoli, l'opposizione non dice nulla, se non frasi del tipo: è inaccettabile, Berlusconi ha fallito, che schifo. Ma possibile che non arrivi mai una proposta? come pretendete di essere l'alternativa a questo fallimento di un partito di governo, se non dite mai niente di alternativo, di costruttivo, di sostanzioso? Evidentemente siamo di fronte ad un'intera classe politica incapace di intendere e di volere, veramente non c'è distinzione tra uno e l'altro, tra destra e sinistra, tra chi governa e chi fa finta di opporsi.

La prima Repubblica è finita sotto ai colpi di tangentopoli. L'attuale, la seconda, forse non è nemmeno mai nata. Se vogliamo cominciare a pensare alla terza, sarà bene azzerare tutto e ricominciare, rimettendo nelle mani del popolo, definito come sovrano dalla nostra Costituzione, le scelte e i relativi strumenti per rifondare su basi nuove questa nostra debole democrazia.

sabato 10 luglio 2010

L'ultima cena

Non mi scandalizza che Berlusconi apra la porta a Casini, per sostituire quell'infedele di Fini: sappiamo bene che il Premier è privo di ogni principio morale e per ottenere quello che gli serve scenderebbe a patti anche col diavolo, se potesse.
Ne mi scandalizzo se il tutto avviene in casa di Vespa: a casa sua - a Trinità dei Monti - o a Porta a Porta cambia poco, il compito di reggi-moccolo gli viene sempre bene.
E neppure la presenza dell'establishment economico-finanziario, rappresentato da Draghi e da Geronzi, mi sorprende piu' di tanto: si sa che le banche si infilano dappertutto e, quando c'è da mangiare, si buttano a pesce.
Quello che veramente mi scandalizza, di questa cena di una sera romana di mezza estate, e mi fa pensare tutto il peggio possibile, è la presenza del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, praticamente il primo ministro del Papa. Cosa ci faceva in quella cena? era proprio indispensabile la sua presenza? è proprio necessario che la Chiesa si occupi, in maniera cosi' clandestina (ma poi neanche tanto), cosi' spudorata, cosi' subdola, della politica italiana? Non sono cosi' ingenuo da non pensare - anzi, da non sapere - che questo tipo di incontri sono sempre avvenuti e continueranno, purtroppo, ad avvenire, ma non riesco a tacere lo sdegno per una Chiesa debole con i potenti e assente con i deboli.
Dico assente perchè "questa" Chiesa, rappresentata dallo stuolo di cardinali e prelati che soggiornano beatamente in Vaticano non si sporca certo le mani con la realtà dura e cruda contro cui si battono ogni giorno certi preti, suore e laici "di frontiera" che in nome dello stesso Dio professato dalle pance piene al di la' del Tevere, spendono e a volte perdono la propria vita per chi non ha nulla, per chi non sa nemmeno come fare ad arrivare a sera.
Ratzinger, il Papa che calza scarpe Prada, ha affermato giusto poche settimane fa, all'ombra della tendina che protegge dal sole la sua finestra su Piazza S.Pietro, che "dobbiamo essere vicini ai poveri".
Parole sante, ma perchè non comincia a spiegare ai suoi fedelissimi che sulle terrazze di Trinità dei Monti è difficile incontrarne?

venerdì 9 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

Il Polpo veggente? tenetevelo, noi abbiamo il nano ...

La storia del polpo che predice i risultati di calcio è ormai nota a tutti: anche Germania - Spagna è stato pronosticato con successo.
Ma non tutti sanno che anche noi abbiamo un oracolo di tutto rispetto, il nostro immarcescibile primo ministro. Forse i suoi poteri si esplicano piu' sotto la categoria della "sfiga", pero' quello che conta è il risultato.
Qualche esempio? il 26 giugno, al summit del G8, Cameron - primo ministro inglese - racconta ai giornalisti, riferendosi a Berlusconi: "Ora sosterrà l’Inghilterra, abbiamo un tifoso in più" e poi, spiegando meglio: "Ho detto a Berlusconi quanto fossi dispiaciuto per la nazionale italiana, ma lui ha rivendicato (il ct dell’Inghilterra) Fabio Capello come uno dei suoi". Il giorno successivo, 27 giugno, l'Inghilterra fu eliminata dalla Germania (1-4).
Finito il G20 in Canada, Berlusconi si è recato in Brasile, per discutere vari accordi commerciali e incontrare Lula, presidente brasiliano. Appena sbarcato all'aeroporto, ai giornalisti che lo interrogavano sulla nazionale di calcio brasiliana, rispondeva: "Speriamo che vinca – dice ai cronisti arrivando a San Paolo - naturalmente lo dico essendo qui ma anche se non fossi qui tiferei il Brasile, anche perche’ credo che in campo ci sia anche Kaka’…". Il 2 luglio, 4 giorni dopo, il Brasile sarà eliminato dall'Olanda (2-1).
Con la Merkel, il nostro ha sempre avuto un ottimo rapporto ... ricordate il cucù ? quindi, anche in mancanza di esternazioni esplicite (ma forse un pensierino l'ha fatto), l'influsso negativo ha colpito ancora: la Germania è stata battuta dall'Olanda ieri sera (1-0).
Presumo che oggi, se Zapatero riceverà una telefonata dall'Italia, ... si farà negare !



martedì 6 luglio 2010

Milano rischia di scomparire. Dal Monopoli

Che dire? evidentemente a noi poveri cittadini di quest'Italia bistrattata e decadente, sfuggono quali sono i reali problemi che vanno affrontati per cercare di risalire la china.
E credo noi poveri cittadini non meritiamo, non siamo all'altezza di politici cosi' preparati e solerti, che soli continuano a battersi per il nostro bene.
Il consiglio comunale di Milano, ad esempio, ha ben chiare le priorità degli argomenti, cosa va messo davanti e cosa puo' aspettare. Trovandosi tutti d'accordo, maggioranza e opposizione.
Per questo ieri il consiglio ha presentato una mozione (presentatore Alessandro Fede Pellone - PDL- ma con le firme anche dell'opposizione) che chiede al sindaco Moratti di attivarsi per fare in modo che il nome di Milano compaia nella nuova, prossima edizione del gioco dei Monopoli: non è possibile che una città cosi' fondamentale per la nazione, cosi' importante per l'economia, manchi, non raggiunga quel minimo di consenso che invece altre città italiane, come Chieti o Reggio Calabria, hanno gia' raggiunto.
E' innegabile che questo sia un problema importante, il consiglio comunale ed il sindaco si devono, ovviamente, dare da fare.
Il Piano di Gestione del Territorio (PGT), invece, quello che dovrebbe disegnare la nuova fisionomia della città, documento fondamentale e indispensabile per la trasformazione urbanistica di Milano, quello puo' aspettare, quello lo discuteranno dopo, se resta tempo.
Anche perchè, se Milano non comparirà nei Monopoli, che senso avrebbe occuparsi della città "reale", dei suoi problemi? e poi, per essere bravi amministratori, ci si deve prima esercitare con costruzione di case e alberghi ... e come lo puoi fare in Parco della Vittoria o Vicolo Stretto? lo sanno tutti che non esistono ...

giovedì 1 luglio 2010

La Costituzione: ARTICOLO 16: libertà di movimento

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Un altro articolo che non gode della notorietà di altri, non viene mai citato nelle cronache o nelle proteste contro gli abusi dei vari poteri costituiti. Un articolo che ancora una volta enuncia un principio sacrosanto, e per questo forse, ovvio: ogni cittadino deve essere libero di muoversi e di recarsi dove meglio crede, sia all'interno che verso l'esterno del Paese.
Ma non dimentichiamo che la Costituzione fu scritta pochissimi anni dopo la fine di un regime che faceva del confino, dell'esilio, proprio per "ragioni politiche", un'arma fondamentale. 
Naturale quindi che i Padri Costituenti abbiano voluto includere un principio che costituisce il presupposto perchè tutte le altre libertà, contemplate dalla carta costituzionale, possano esprimersi.
Oggi provvedimenti quali il "soggiorno coatto", l'obbligo a soggiornare in un luogo a grande distanza dall'abituale residenza per "prevenire" alcuni particolari reati,  non mi pare vengano piu' utilizzati, visto anche il risultato ottenuto di "propagare" i reati che si volevano evitare anche in zone che ne erano esenti (si pensi solo "all'esportazione" dei presunti mafiosi in regioni e città del nord). Le pratiche di prevenzione, oggi, sono piu' indirizzate ad "allontanare" la disponibilità di beni che potrebbero essere oggetto o motivo per il compimento di un reato (in pratica, la confisca), piuttosto che allontanare le persone che tali reati potrebbero compiere.

giovedì 24 giugno 2010

Bergamo: la Lega elimina le piste ciclabili

L'avevano detto in campagna elettorale. E, puntualmente, lo stanno attuando: a Bergamo, non si scherza.
Dopo l'eliminazione di una pista ciclabile in Viale Papa Giovanni, ora tocca a Viale Giulio Cesare: altri 50 metri di ciclabile eliminata per far posto alle auto.
Nel primo caso per la realizzazione di parcheggi a disco orario (ed i commercianti del viale hanno osannato la decisione dell'assessore leghista Gianfranco Ceci), ora per far posto ad una seconda corsia della viale, troppo stretto per permettere la svolta a sinistra in modo agevole.
Non conosco i dettagli urbanistici del luogo specifico per esprimere un parere documentato, ma certo che questo tipo di decisioni sembrano andare in una direzione contraria a quella che ultimamente si sta affermando come scelta di mobilità sostenibile, non inquinante ed anche piu' economica.
Agevolare la circolazione delle auto, in centro storico, scoraggiando chi vorrebbe usufruire degli stessi luoghi in maniera meno invadente e piu' rispettosa dell'ambiente, mi pare una scelta sbagliata.

Dopo l'eliminazione del primo tratto di ciclabile in Viale Papa Giovanni, non ci sono state proteste o lamentele significative. Percio' l'amministrazione ha pensato bene di procedere. Ora pare, fortunatamente, che i cittadini si stiano muovendo, con manifestazioni e raduni ciclistici pacifici.
Vedremo cosa succedera', se l'assessore sara' intenzionato a proseguire su questa strada ("si tratta di un provvedimento sperimentale" ha dichiarato) o se farà marcia indietro.
Per ora i cittadini bergamaschi rischieranno un po' di piu' la loro salute e la loro incolumità, oppure ricominceranno a girare in auto ... credo di averlo gia' detto da qualche parte: la Lega ? nuoce gravemente alla salute !

Nucleare italiano: quando vince, lo raccontano tutti

Questa volta l'hanno detto pure al giornale radio: la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso presentato da 10 regioni (erano 11, ma il Piemonte, dopo la vittoria leghista, si era ritirato) contro la legge 99/2009, quella che attribuisce allo Stato tutti i poteri in termini di rinascita nucleare. Qui i dettagli.
Non sappiamo ancora le motivazioni, saranno pubblicate a breve, ma intanto il primo atto di questa guerra dichiarata da alcune regioni alla nuova partita atomica è a favore del governo.
Non è detta l'ultima parola, già si annunciano i contro-ricorsi.

Nel post precedente, avevo appena segnalato un passo in direzione opposta, quello per cui la stessa Corte Costituzionale aveva stabilito che i capitali privati sono incompatibili con la procedura d'urgenza e di conseguenza lo Stato deve farsi carico della costruzione e dell'esercizio nei soliti termini, quelli impiegati per altre opere di rilevanza nazionale. E visto che soldi pubblici non ce n'è, questo faceva ben sperare. Notizia peraltro non raccontata da nessuno, se non da qualche blogger.

Quello che mi premeva segnalare, al di la' delle sorti del nucleare italiano, che speriamo salti definitivamente, prima o poi, e' il differente trattamento che le notizie ricevono dagli organi di informazione: se sono a favore si dicono, se sono contrarie si tacciono. Purtroppo, potete constatare di persona che il metodo è applicato da tutti,  non solo dai media di proprietà, o controllati, dal governante. Anche molta stampa cosiddetta "di sinistra" (ma sarà poi vero?), tace - colpevolmente - sull'argomento.
Per fortuna, ancora una volta alla rete è delegato il compito di tappare i buchi d'informazione e di contribuire alla diffusione di notizie che altrimenti non si conoscerebbero mai. Almeno finchè dura.

mercoledì 23 giugno 2010

Nucleare italiano: primo stop dalla Corte Costituzionale

Primo stop dalla Corte Costituzionale alla legge 102/2009, conversione in legge del decreto n.78, col quale veniva introdotta la possibilità di ripartire nella corsa al nucleare, con procedure d'urgenza e in totale autonomia da parte del Governo, senza sentire il parere delle Regioni.
Come racconta nei dettagli Alessandro Tauro nel suo blog, la Corte ha ritenuto contrario ai principi costituzionali proprio questo ricorso a procedure d'urgenza, al punto da mettere nelle mani dei privati gli investimenti ed i costi relativi alla costruzione ed alla gestione degli impianti, privando le Regioni di ogni possibilità di controllo, indirizzo, partecipazione alle scelte ed ai pareri relativi.
E' un primo importante stop ad una politica energetica fatta con i piedi, in deroga ad ogni principio di convivenza civile e democratica.
Ora rimaniamo in attesa del colpo definitivo

lunedì 21 giugno 2010

Fedeladrismo ... sport nazionale

Berlusconi continua ad aver fretta di approvare il suo DDL "Intercettazioni": modificatelo, ma approvatelo prima delle ferie, dice.
Perche' il tempo stringe. Ed anche il cerchio si stringe, attorno ai loschi affari che cricche di ogni parte e di ogni colore stanno portando avanti dalle Alpi alla Sicilia.
E' di questi giorni (ma l'informazione nazionale non ne ha parlato) una raffica di arresti che ha colpito i capi della Comunità Montana di Morbegno, i responsabili della "Eventi Valtellinesi" (che gestisce i grandi eventi in valle, che siano campionati di sci o festival della salsiccia), nonche' ex assessori e capi dell'opposizione (di destra). Quasi tutti nominati con voti di Lega e PDL, ma anche con l'appoggio del centrosinistra. I dettagli si possono trovare qui e qui. Fondamentali, anche questa volta, le intercettazioni, che hanno rivelato come gli arrestati spendevano e gestivano soldi pubblici a scopi privati. A danno, questa volta, della regione Lombardia: eloquente esempio di corruzione federalista.
Si sviluppa intanto l'inchiesta partita dalla Protezione Civile, che vede l'incriminazione anche di Lunardi (ex-ministro del Governo Berlusconi) e del cardinale Sepe (che, promette, collaborerà con la giustizia italiana, nei termini previsti dal Concordato - in altre parole, non dirà nulla). Che il Vaticano fosse dentro fino al collo si era intuito, ora cominciano ad arrivare le prime verifiche.

Intanto, sotto una pioggia battente che allaga i prati e fa sprofondare nel fango i sempre fedeli scalmanati uditori, Umberto Bossi da Pontida ripete, come un disco rotto, i ritornelli del federalismo, del decentramento, della padania libera. Ma libera da che? dai ladri o dai giudici impiccioni?
In ogni caso, tranquilli: l'Italia è molto piu' unita di quanto non appaia dalle farneticazioni del trota padre, almeno quando si tratta di rubare.
E non so se di questo dobbiamo rallegrarci o preoccuparci.

venerdì 18 giugno 2010

Emendamento 1.707: qualcuno ci specula, ma ... occhio alla bufala

Stavo per scagliarmi anch'io contro emendamento 1.707 al famoso "DDL Intercettazioni" proposto da alcuni senatori della maggioranza. Pero', come cerco di fare sempre, ho voluto documentarmi di persona, prima di aderire pedissequamente ad una mail anonima appena ricevuta.
L'analisi dell'emendamento in questione e della discussione avvenuta in commissione, che ha poi portato all'abbandono dello stesso, mi ha convinto che a volte le mail che girano, anche se presentano situazioni esecrabili e scandalose, vanno sempre prese con le molle.
Vi riporto gli elementi piu' significativi, poi decidete voi cosa pensare e se diffondere o meno.

Primo: nell'emendamento 1.707, nell'articolo del Codice Penale 609-quater e nella discussione, non si parla di "violenza", ma di "atti sessuali".
Secondo: ci sono due variabili in gioco: la gravità o meno degli atti (il C.P. prevede aggravanti ed attenuanti) e l'età delle persone coinvolte. Il Codice Penale (art.380 e 609-bis) prevede l'arresto obbligatorio nel caso di atti sessuali imposti con violenza nel caso la vittima sia maggiorenne, esclusi i casi di "minore gravità". Ugualmente, prevede l'arresto se la vittima è minorenne, ma in questo caso non esclude la "minore gravità". L'emendamento in questione voleva introdurre questo caso, per armonizzare la legge. Dietro a tutto questo c'è la possibilità che atti sessuali, anche senza violenza, cioè tra consenzienti, compiuti tra minorenni, comportino l'arresto obbligatorio: questo mi sembra sinceramente eccessivo.
Del resto questa lettura è anche confermata dall'intervento in Commissione Giustizia del Sen.Casson, del PD, cosi' verbalizzato: "l'intervento del senatore CASSON (PD), il quale ritiene che il problema che ha determinato la presentazione dell'emendamento, e cioè la necessità di evitare l'arresto obbligatorio in caso di rapporti fra adolescenti ..." e successivamente anche da altri del PD: "Dopo interventi della senatrice DELLA MONICA (PD) e del senatore CASSON (PD), i quali ritengono che il problema possa essere meglio affrontato intervenendo sul codice penale, la senatrice FINOCCHIARO (PD) osserva come, per quanto riguarda l'articolo 609-bis, la questione della minore gravità si riferisce essenzialmente alla condotta del reato, e di fatto si ricollega alla caduta della distinzione fra due diversi tipi di reato a seconda che si fosse consumata o meno la congiunzione carnale, distinzione che ricorreva prima della riforma del 1996, con i reati rispettivamente puniti dagli abrogati articoli 519 e 521 del codice penale. Nel caso però dell'articolo 609-quater questo problema si sovrappone a quello dell'età dei soggetti coinvolti e della necessità di non criminalizzare i rapporti fra adolescenti, problema che all'epoca venne risolto in maniera probabilmente insoddisfacente e poco elastica; del resto non è solo in questa circostanza che ella si è posta il problema di come modificare il terzo comma dell'articolo 609-quater, una questione certamente di non facile soluzione".

Non voglio fare sconti a nessuno, nè salvare alcuna parte di un Disegno di Legge ingiusto e liberticida: chi mi conosce sa cosa io pensi di questo governo e di questa maggioranza (e chi non mi conosce, basta che sfogli questo blog). Mi pare pero' pretestuoso e falso voler attribuire ai senatori che hanno sottoscritto questo emendamento (ripeto, poi cancellato, in attesa di rivedere il codice penale) cose che non hanno mai detto. Nessuna battaglia quindi tra i giusti e una banda di pedofili incalliti, ma semplicemente un dibattito parlamentare aperto, pubblico e, soprattutto, ragionevole, che ha condotto ad affrontare in maniera piu' organica una possibile mancanza della legge esistente.

Il mio consiglio di cuore: prima di divulgare mail anonime e senza riferimenti, documentiamoci. Ce lo chiede quell'amore per la Verità che ci deve contraddistinguere. Diffondere falsi allarmi e menzogne ci rende uguali a quelli che vogliamo contrastare.

Nel seguito vi riporto:
- la mail in questione (qui sotto)
- il link all'emendamento
- l'articolo 609-bis e seguenti
- un sito che aveva già approfondito l'argomento (con beneficio d'inventario, non so chi ne sia l'autore)
- il sito di Paolo Attivissimo, specializzato in smascheramento di "bufale" (questo è sempre utilissimo).

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Oggetto: I: VIOLENZA SESSUALE "LIEVE" AI MINORI: ECCO I NOMI DEI SENATORI FIRMATARI


Si erano inventati un emendamento proprio carino.
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".
Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.
Annotateli bene:
sen. Maurizio Gasparri (Pdl), sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania), sen. Gaetano Quagliariello (Pdl), sen. Roberto Centaro (Pdl), sen. Filippo Berselli (Pdl), sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).
Per la cronaca, il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina); il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto...); il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i matrimoni misti"; mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi 
e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).
...e ora votateli gente!

Opposizione: "ha da passa' 'a nuttata"

Il periodico sondaggio pubblicato da Repubblica sul gradimento di governo e partiti, ancora una volta mostra una situazione che dovrebbe far pensare molti. Non escludo che chi di dovere lo stia facendo, di certo non ne abbiamo ancora le prove e i risultati.
A fronte di una sostanziale stabilità di governo, premier e partiti di maggioranza, anche se ai livelli piu' bassi degli ultimi due anni, quello che, a mio avviso è preoccupante, è il calo, limitato ma evidente, innegabile e costante, dei partiti di opposizione. Tutti: PD, IDV e UDC.
Forse il controllo pressochè totale dei mezzi di informazione, da parte di Berlusconi, sta dando i suoi frutti, al punto che l'immagine dell'opposizione presentata dai media è cosi' poco significativa che la gente comincia a prenderla per vera.
Pero', non mancando le fonti di informazione alternative, prima di tutte le rete, e soprattutto a fronte delle nefandezze che questo governo sta portando avanti, mi sarei aspettato un consolidamento di una certa parte dell'opinione pubblica attorno ai partiti che cercano di contrastare tali azioni, anche perchè si sa che quando la situazione si fa piu' grave, di solito, le file si serrano e aumenta la compattezza di chi cerca di opporsi al potere che spadroneggia.
Invece, niente. Segno che la sfiducia e la delusione ormai la fanno da padroni.
Il PD è uscito dalle Regionali con le ossa rotte. Ma anzichè consolidarsi, cercando di stringere il legame con la gente, la base popolare che lo dovrebbe sostenere, si è dedicato a lotte interne (c'è addirittura chi discute sul simbolo!), oppure a intrallazzi di palazzo, per non perdere del tutto quel potere da cui sono stati costretti ad allontanarsi forzatamente (esempio: la Bresso, trombata in Piemonte, è diventata presidente del comitato delle Regioni Europee, incarico che le ha fatto ritirare il ricorso contro possibili brogli elettorali che avrebbero fatto vincere Cota, come riporta l'Espresso).
IDV, nonostante il traino di ben tre referendum che dovrebbero essere particolarmente sentiti dagli elettori e dare buona visibiltà, si sta auto-massacrando con lotte intestine, espulsioni incrociate, comitati di ex-soci fondatori, insomma, uno stillicidio di forze ed energie che mostrano in modo evidente la crisi che pervade il partito.
UDC e la pletora di micro movimenti di centro, fatti da ex di una parte e dell'altra, non riescono a decollare o ad aggregarsi, ma restano frammentati in mille partitucoli incapaci di vincere e soprattutto di convincere.
Nel sondaggio di Repubblica non si parla dei partiti, non presenti in Parlamento, della sinistra estrema, ma credo che sia meglio stendere un velo pietoso su questo argomento: ho da tempo perso il conto delle formazioni che costituiscono questo arcipelago, con continue divisioni e riaggregazioni che hanno mischiato a tal punto le carte da assomigliare ad un mosaico, piu' che ad un quadro.

Insomma, pare proprio che la vita di questo infausto governo sia garantita piu' dall'inconsistenza dell'opposizione, che dai propri (presunti) meriti.

Già molte volte ho esposto su queste pagine la necessità per il PD di rifondarsi su basi apertamente e sinceramente popolari, trasparenti e progressiste, lasciando perdere antiche nostalgie di tempi ormai definitivamente passati. Molte volte ho richiamato la necessità per IDV di cominciare finalmente a sperimentare la democrazia interna, prima di pretendere di trapiantarla nel Paese. Molte volte ho sperato che tutte le forze di centro sinistra riuscissero a parlarsi e, mettendo in comune quello che di meglio e di piu' vero, onesto e nuovo ciascuno ha nei propri cromosomi, si possa finalmente dare vita ad una coalizione che faccia della libertà, della giustizia, della pace, della democrazia e del rispetto dell'ambiente i pilastri della propria azione, dando una nuova speranza a milioni di persone che, dopo ripetute batoste e delusioni, si sta allontanando, forse definitivamente, dalla politica.

Spesso i periodi di crisi si sono rivelati come i piu' fecondi per la nascita di idee e persone eccezionali, che hanno saputo far ripartire le società, rifondarle e farle rinascere. Ma forse non abbiamo ancora toccato il fondo e ci tocca pazientare ancora un po' e stringere i denti: come si dice: "ha da passa' 'a nuttata". Speriamo non sia la notte polare, altrimenti ... "ha da passa' 'a stagione".