giovedì 29 luglio 2010

Appello per Faith Aiworo, che rischia la pena di morte

Una giovane donna fuggita dal suo Paese, la Nigeria, perchè rischiava la pena di morte per aver ammazzato il suo datore di lavoro che la stava violentando. Arrivata clandestinamente in Italia, a Bologna, ha rischiato di essere stuprata un'altra volta, se le sue grida non avessero allertato i vicini, che hanno chiamato la polizia.

Portata in Questura, è stata sbrigativamente rimpatriata, nonostante una richiesta di asilo politico presentata nel frattempo dal suo difensore, Alessandro Vitale.
Da notare che all'articolo 10 la nostra Costituzione stabilisce il diritto di asilo per uno straniero nel cui Paese non siano garantite le libertà fondamentali dell'individuo, mentre all'articolo 27 esclude la pena di morte come punizione per qualunque tipo di reato. Percio', le condizioni per accettare la richiesta di asilo o comunque per sospendere il rimpatrio, c'erano tutte.
Invece la giovane donna, Faith Aiworo, è stata rispedita in Nigeria, arrestata ed ora rischia l'impiccagione per aver ucciso una persona per legittima difesa.
Rilancio l'appello fatto dal sito www.migrare.eu a suo favore, affichè l'opinione pubblica intera si mobiliti per fermare la mano del boia e possibilmente per far ritornare Faith nel nostro Paese.
In nome di quella Giustizia, di quella Umanità che le nostre autorità, quelli che ci governano, sembrano aver smarrito.
Fate girare il piu' possibile

Fini ? un fuoco di paglia ...

Dopo una giornata al calor bianco, con esternazioni ormai esplicite di reciproco disprezzo, è di questa sera la notizia che Fini tende la mano a Berlusconi e gli propone una tregua: calmiamo le nostre tifoserie e manteniamo l'impegno con gli elettori.
Segno di forza o di debolezza? propendo per la seconda: Fini, politico troppo intelligente per farsi mettere nell'angolo, evidentemente non ha in mano le carte giuste per portare fino in fondo la partita. Fini ha una duplice esigenza, prima di rompere il patto con l'imperatore: innanzi tutto, non essere quello che fa cadere il governo, non puo' assumersi la responsabilità di essere additato come la causa del disastro, della fine del PDL e del governo - verrebbe inchiodato alle sue responsabilità da tutta la macchina della propaganda berlusconiana e sarebbe fatto fuori in pochi istanti.
Secondo, e piu' importante motivo, prima di presentarsi come nuovo partito diviso dal PDL, deve riorganizzare la sua base, deve conoscere su chi puo' contare, non tanto in parlamento, quanto sul territorio, nelle città e nei paesi dove in caso di nuove elezioni si svolgerà la battaglia elettorale, sia per la scelta dei candidati, sia per la raccolta delle firme che per la campagna elettorale.
Percio', finchè non sarà pronto, Fini se ne guarderà bene dal mandare tutto a monte, e in ogni caso, deve puntare a farsi buttar fuori piuttosto che andarsene sbattendo la porta (e facendo crollare la casa).

Percio', per ora, io credo che Fini non sia altro che un fuoco di paglia, una guerra interna al PDL per giocarsi leadership e candidature per la prossima scadenza elettorale, ma senza una reale e precisa volontà di rinnovare e moralizzare la politica in Italia.
Berlusconi, dall'altro lato, avrebbe tutto l'interesse ad accelerare l'espulsione dell'infedele, proprio per il motivo opposto, per non concedergli il tempo di organizzarsi. Ma sa altrettanto bene che senza di lui e con una Lega Nord arrabbiata per non essere riuscita a portare a casa alcun risultato concreto sul fronte del federalismo, la sua carriera politica sarebbe praticamente e definitivamente conclusa. Ed allora, potrebbero finalmente iniziare tutti i processi che lo vedono imputato e sarebbe la fine.

La partita quindi non si risolverà nel modo che, credo, tutti noi speriamo, con la caduta del cavaliere. Piuttosto io penso ci sarà una convivenza sotto lo stesso tetto, almeno per un altro anno, tra scaramucce e riappacificazioni, in una lotta interna la cui unica vittima sarà, com'è ovvio, l'intero Paese.
Spero di sbagliarmi, ma, si sa, tra varie ipotesi equiprobabili, si verifica sempre la piu' sfavorevole.

venerdì 23 luglio 2010

PD = Prevedo Disastri ...

Un'altra occasione mancata.
Hanno atteso la consegna in Corte di Cassazione del milione e quattrocentomila firme raccolte in tutta Italia in due mesi a favore del Referendum per l'acqua pubblica, e subito qualcuno è spuntato da dentro il PD, qualche "giovane speranza" - la classe dirigente di domani - per prenderne le distanze, per dichiararsi contrario, fondando un "Comitato per il NO" assieme al PDL.
Già Bersani aveva fatto nascere dei dubbi, con le sue dichiarazioni a favore del referendum, ma senza firmarlo, posizione che rappresenta in modo egregio il problema del PD: siamo con voi, ma anche contro.
Insomma, ancora una volta il PD ha voluto rimarcare la sua incapacità a scendere accanto alle persone, a tornare ad essere un partito di popolo, che capisce, anzi anticipa i problemi della gente, li interpreta, li sorregge e propone soluzioni.
Niente di tutto questo, almeno nel partito nazionale. Fortunatamente in periferia, nelle sezioni, centinaia di militanti hanno non solo firmato, ma anche contribuito alla raccolta delle firme. Questo in qualche modo costituisce una speranza, una nota positiva e dimostra ancora di piu' quanto ampia sia la frattura della classe dirigente del partito rispetto non solo al Paese, ma anche rispetto ai propri militanti.
Il sondaggio mensile pubblicato da Repubblica, mostra in realtà un fenomeno comprensibile e facilmente interpretabile: gli elettori si stanno lentamente stancando di Berlusconi e del suo governo, ma non cambiano schieramento, non passano dall'altra parte, semplicemente perdono ogni ultimo residuo di fiducia nella politica e si allontanano definitivamente. Anche dall'opposizione: il calo dei consensi infatti colpisce tutti i partiti, perfino la Lega accusa qualche colpo negativo. Vuol dire che il PD non rappresenta un'alternativa, non è percepito come un partito credibile, in grado di offrire una proposta seria e condivisibile.
Purtroppo il PD non riesce a capire la lezione, continua a perseverare nella sua via dell'incertezza, del voler scimmiottare la destra per rubarle consensi, senza accorgersi che invece perde anche quelli che ha.
Sulla questione dell'acqua e delle privatizzazioni, in realtà, il PD ha un passato piuttosto compromettente: la prima proposta di legge sulla privatizzazione è infatti targata DS, nella persona dell'ex-senatrice Lanzillotta, anche se con modalità meno drastiche di quello che ha poi fatto il governo Berlusconi. Pero' evidentemente la nostalgia per un certo modo di fare politica, di accondiscendere i desideri dei potenti, per poter raccogliere qualche briciola al momento opportuno, non è un'invenzione recente.
E poi c'è la vicenda Vendola e la leadership del centrosinistra. Ovviamente, il PD, in quanto partito piu' ampio (ma fino a quando?), si aspetta di essere l'unico chiamato ad esprimere il futuro leader della (eventuale) coalizione e di governo. Quindi, ogni candidatura che arrivi da altre direzioni, "è fuori contesto".
Forse un po' di autocritica e un ripensamento sugli ultimi sondaggi che riguardano il PD dovrebbero suggerire maggior cautela da parte dei suoi dirigenti: l'Italia si aspetta molto dalla politica di sinistra, dopo tanti anni di opposizione e di diatribe interne. Credo che l'intelligenza di un politico debba anche dimostrarsi facendo un passo indietro, quando serve. Oppure ammettendo gli errori e cambiando strada.

Noi, poveri elettori di sinistra, orfani di una classe dirigente all'altezza della situazione, continuiamo a sperare.

martedì 20 luglio 2010

Ave Cesare, statista di rara capacità

«statista di rara capacità che conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull’amore, la tolleranza e il rispetto per la vita»
Questa è la motivazione con cui la Provincia di Milano (a guida PDL) ha consegnato il premio "Grande Milano" a Berlusconi (che del PDL è il fondatore e padrone).
Ma chi scrive 'ste cose, avrà il coraggio di guardarsi allo specchio, la mattina? 
Passi per la "rara capacità", in effetti le persone cosi' sono, fortunatamente rare, ma "responsabilità e lucida consapevolezza" cosa sono? quando fa il cucu' alla Merkel ? o quando chiama "metastasi" la Magistratura? 
"un futuro di donne e di uomini liberi" lascia pensare che ora non lo siamo e che piu' avanti lo saremo di piu': credo che qui l'equivoco, immagino involontario, sia sulla parola "libertà", evidentemente io non gli sto attribuendo lo stesso significato di chi ha scritto questa delirante motivazione.
Ma il top sono i fondamenti della società verso cui lui ci starebbe conducendo: la solidarietà (provate a chiedere agli aquilani che manifestavano a Roma, due settimane fa), l'amore (si trova tutti i giorni sul giornale di famiglia, basta leggere i titoli del Giornale e di Libero), la tolleranza (ha a che fare con le "case di" ?), infine il rispetto per la vita (serviva per poter spalancare le porte del Duomo, tutto ha un prezzo).

tutta questa vicenda mi fa solo venire alla mente la storia di quell'imperatore che aveva nominato generale il suo cavallo ...

martedì 13 luglio 2010

Il fallimento della politica, lo svilimento della democrazia

Il momento è uno dei piu' delicati e decisivi degli ultimi anni: il PDL è ormai allo sbando, dilaniato dalle mire di supremazia dei suoi stessi luogotenenti, di cui molti indagati per corruzione, accusati di aver tentato di sviare o mitigare indagini che stavano tentando di far luce sui loro loschi traffici.
E' pensabile che Berlusconi non sapesse nulla di tutto questo o piuttosto il mandante di piu' alto livello è proprio lui? forse non lo sapremo mai, forse riusciranno a insabbiare tutto, uno volta ancora.
Ma una cosa è certa: oggi il nostro Paese è nelle mani di un partito, di poche persone che stanno dimostrando tutta la loro incapacità, la loro inadeguatezza, la loro malafede.

Continuare ad essere governati da questa manica di disonesti è inconcepibile, se ne devono andare, in un modo o in un altro. Forse è il momento che Fini si prenda le sue responsabilità e rompa definitivamente con questi loschi figuri. Vedremo se ne sarà capace o se anche lui guarderà alle solite piccole questioni di bottega per trarre il maggior vantaggio da tutta la vicenda.

Ci sono pero' altre due o tre cose irrinunciabili.

1. Per problemi eccezionali, provvedimenti eccezionali. Altro che legge contro le intercettazioni: un politico, se vuole essere eletto e governare deve collegare il suo telefono a internet e ogni sua parola deve essere resa pubblica, deve poter essere ascoltata da tutti. Se non gli va, non faccia politica, se stia a casa sua. Come facciamo a fidarci ancora di qualcuno? come possiamo scegliere a chi affidare il governo della cosa pubblica, del nostro Paese, della nostra vita? vogliamo sapere cosa dicono e cosa pensano, cosa scrivono e cosa decidono, altro che privacy. Almeno finchè non troveremo persone di cui potremo tornare a fidarci.

2. Non ha piu' alcun senso andare a votare nuovamente con l'attuale legge elettorale, il "porcellum", che toglie ai cittadini ogni possibilità di scegliere i propri candidati: se non si cambierà immediatamente questa legge, non ha senso andar a votare, perchè i partiti continueranno a perpetuare quel sistema di cooptazione dall'alto dei candidati, scegliendo quelli piu' docili e funzionali al mantenimento di questo schifo di politica. L'associazione Libertà e Giustizia ha lanciato un appello per chiedere di non votare piu' con questa legge, ma di tornare almeno alla precedente (il "mattarellum"), che garantiva un po' piu' di democrazia.

3. L'opposizione: in tutto questo frastuono di indagini, mazzette, camorristi e faide interne, mentre il Paese va a rotoli, l'opposizione non dice nulla, se non frasi del tipo: è inaccettabile, Berlusconi ha fallito, che schifo. Ma possibile che non arrivi mai una proposta? come pretendete di essere l'alternativa a questo fallimento di un partito di governo, se non dite mai niente di alternativo, di costruttivo, di sostanzioso? Evidentemente siamo di fronte ad un'intera classe politica incapace di intendere e di volere, veramente non c'è distinzione tra uno e l'altro, tra destra e sinistra, tra chi governa e chi fa finta di opporsi.

La prima Repubblica è finita sotto ai colpi di tangentopoli. L'attuale, la seconda, forse non è nemmeno mai nata. Se vogliamo cominciare a pensare alla terza, sarà bene azzerare tutto e ricominciare, rimettendo nelle mani del popolo, definito come sovrano dalla nostra Costituzione, le scelte e i relativi strumenti per rifondare su basi nuove questa nostra debole democrazia.

sabato 10 luglio 2010

L'ultima cena

Non mi scandalizza che Berlusconi apra la porta a Casini, per sostituire quell'infedele di Fini: sappiamo bene che il Premier è privo di ogni principio morale e per ottenere quello che gli serve scenderebbe a patti anche col diavolo, se potesse.
Ne mi scandalizzo se il tutto avviene in casa di Vespa: a casa sua - a Trinità dei Monti - o a Porta a Porta cambia poco, il compito di reggi-moccolo gli viene sempre bene.
E neppure la presenza dell'establishment economico-finanziario, rappresentato da Draghi e da Geronzi, mi sorprende piu' di tanto: si sa che le banche si infilano dappertutto e, quando c'è da mangiare, si buttano a pesce.
Quello che veramente mi scandalizza, di questa cena di una sera romana di mezza estate, e mi fa pensare tutto il peggio possibile, è la presenza del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, praticamente il primo ministro del Papa. Cosa ci faceva in quella cena? era proprio indispensabile la sua presenza? è proprio necessario che la Chiesa si occupi, in maniera cosi' clandestina (ma poi neanche tanto), cosi' spudorata, cosi' subdola, della politica italiana? Non sono cosi' ingenuo da non pensare - anzi, da non sapere - che questo tipo di incontri sono sempre avvenuti e continueranno, purtroppo, ad avvenire, ma non riesco a tacere lo sdegno per una Chiesa debole con i potenti e assente con i deboli.
Dico assente perchè "questa" Chiesa, rappresentata dallo stuolo di cardinali e prelati che soggiornano beatamente in Vaticano non si sporca certo le mani con la realtà dura e cruda contro cui si battono ogni giorno certi preti, suore e laici "di frontiera" che in nome dello stesso Dio professato dalle pance piene al di la' del Tevere, spendono e a volte perdono la propria vita per chi non ha nulla, per chi non sa nemmeno come fare ad arrivare a sera.
Ratzinger, il Papa che calza scarpe Prada, ha affermato giusto poche settimane fa, all'ombra della tendina che protegge dal sole la sua finestra su Piazza S.Pietro, che "dobbiamo essere vicini ai poveri".
Parole sante, ma perchè non comincia a spiegare ai suoi fedelissimi che sulle terrazze di Trinità dei Monti è difficile incontrarne?

venerdì 9 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

Il Polpo veggente? tenetevelo, noi abbiamo il nano ...

La storia del polpo che predice i risultati di calcio è ormai nota a tutti: anche Germania - Spagna è stato pronosticato con successo.
Ma non tutti sanno che anche noi abbiamo un oracolo di tutto rispetto, il nostro immarcescibile primo ministro. Forse i suoi poteri si esplicano piu' sotto la categoria della "sfiga", pero' quello che conta è il risultato.
Qualche esempio? il 26 giugno, al summit del G8, Cameron - primo ministro inglese - racconta ai giornalisti, riferendosi a Berlusconi: "Ora sosterrà l’Inghilterra, abbiamo un tifoso in più" e poi, spiegando meglio: "Ho detto a Berlusconi quanto fossi dispiaciuto per la nazionale italiana, ma lui ha rivendicato (il ct dell’Inghilterra) Fabio Capello come uno dei suoi". Il giorno successivo, 27 giugno, l'Inghilterra fu eliminata dalla Germania (1-4).
Finito il G20 in Canada, Berlusconi si è recato in Brasile, per discutere vari accordi commerciali e incontrare Lula, presidente brasiliano. Appena sbarcato all'aeroporto, ai giornalisti che lo interrogavano sulla nazionale di calcio brasiliana, rispondeva: "Speriamo che vinca – dice ai cronisti arrivando a San Paolo - naturalmente lo dico essendo qui ma anche se non fossi qui tiferei il Brasile, anche perche’ credo che in campo ci sia anche Kaka’…". Il 2 luglio, 4 giorni dopo, il Brasile sarà eliminato dall'Olanda (2-1).
Con la Merkel, il nostro ha sempre avuto un ottimo rapporto ... ricordate il cucù ? quindi, anche in mancanza di esternazioni esplicite (ma forse un pensierino l'ha fatto), l'influsso negativo ha colpito ancora: la Germania è stata battuta dall'Olanda ieri sera (1-0).
Presumo che oggi, se Zapatero riceverà una telefonata dall'Italia, ... si farà negare !



martedì 6 luglio 2010

Milano rischia di scomparire. Dal Monopoli

Che dire? evidentemente a noi poveri cittadini di quest'Italia bistrattata e decadente, sfuggono quali sono i reali problemi che vanno affrontati per cercare di risalire la china.
E credo noi poveri cittadini non meritiamo, non siamo all'altezza di politici cosi' preparati e solerti, che soli continuano a battersi per il nostro bene.
Il consiglio comunale di Milano, ad esempio, ha ben chiare le priorità degli argomenti, cosa va messo davanti e cosa puo' aspettare. Trovandosi tutti d'accordo, maggioranza e opposizione.
Per questo ieri il consiglio ha presentato una mozione (presentatore Alessandro Fede Pellone - PDL- ma con le firme anche dell'opposizione) che chiede al sindaco Moratti di attivarsi per fare in modo che il nome di Milano compaia nella nuova, prossima edizione del gioco dei Monopoli: non è possibile che una città cosi' fondamentale per la nazione, cosi' importante per l'economia, manchi, non raggiunga quel minimo di consenso che invece altre città italiane, come Chieti o Reggio Calabria, hanno gia' raggiunto.
E' innegabile che questo sia un problema importante, il consiglio comunale ed il sindaco si devono, ovviamente, dare da fare.
Il Piano di Gestione del Territorio (PGT), invece, quello che dovrebbe disegnare la nuova fisionomia della città, documento fondamentale e indispensabile per la trasformazione urbanistica di Milano, quello puo' aspettare, quello lo discuteranno dopo, se resta tempo.
Anche perchè, se Milano non comparirà nei Monopoli, che senso avrebbe occuparsi della città "reale", dei suoi problemi? e poi, per essere bravi amministratori, ci si deve prima esercitare con costruzione di case e alberghi ... e come lo puoi fare in Parco della Vittoria o Vicolo Stretto? lo sanno tutti che non esistono ...

giovedì 1 luglio 2010

La Costituzione: ARTICOLO 16: libertà di movimento

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Un altro articolo che non gode della notorietà di altri, non viene mai citato nelle cronache o nelle proteste contro gli abusi dei vari poteri costituiti. Un articolo che ancora una volta enuncia un principio sacrosanto, e per questo forse, ovvio: ogni cittadino deve essere libero di muoversi e di recarsi dove meglio crede, sia all'interno che verso l'esterno del Paese.
Ma non dimentichiamo che la Costituzione fu scritta pochissimi anni dopo la fine di un regime che faceva del confino, dell'esilio, proprio per "ragioni politiche", un'arma fondamentale. 
Naturale quindi che i Padri Costituenti abbiano voluto includere un principio che costituisce il presupposto perchè tutte le altre libertà, contemplate dalla carta costituzionale, possano esprimersi.
Oggi provvedimenti quali il "soggiorno coatto", l'obbligo a soggiornare in un luogo a grande distanza dall'abituale residenza per "prevenire" alcuni particolari reati,  non mi pare vengano piu' utilizzati, visto anche il risultato ottenuto di "propagare" i reati che si volevano evitare anche in zone che ne erano esenti (si pensi solo "all'esportazione" dei presunti mafiosi in regioni e città del nord). Le pratiche di prevenzione, oggi, sono piu' indirizzate ad "allontanare" la disponibilità di beni che potrebbero essere oggetto o motivo per il compimento di un reato (in pratica, la confisca), piuttosto che allontanare le persone che tali reati potrebbero compiere.