mercoledì 24 dicembre 2008

Buone Feste!!

Rivolgo a tutti gli amici e lettori i miei migliori auguri per questo periodo di festa:

Buon Natale a chi ci crede
Buon Riposo a chi se lo puo’ permettere
Buon Anno a tutti, con un piccolo omaggio musicale

A presto !

venerdì 19 dicembre 2008

Election Day: bisogna includere anche il referendum elettorale

Vi segnalo la lettera di Giovanni Guzzetta e Mario Segni al Corriere della Sera, lettera destinata al Ministro Maroni, per chiedere l’inclusione del referendum elettorale, che si dovra’ tenere nel prossimo giugno, nell’Election Day del 6 e 7 giugno 2009.

Con questa semplice scelta, si potrebbero risparmiare almeno 150 milioni di Euro: “Con questa somma si possono fare tante cose, come mettere in sicurezza un ampio numero di scuole pubbliche, rimodernare ospedali, potenziare la social card.”

Ci aspettiamo una scelta di grande rigore e serieta’, che, come dicono gli autori della lettera’, potrebbe “rafforzare la fiducia nelle istituzioni” da parte dei cittadini italiani. E sapppiamo tutti quanto ce ne sia bisogno.


martedì 16 dicembre 2008

Elezioni in abruzzo: una lezione per tutti

Mi auguro che chi di dovere analizzi con attenzione i risultati delle elezioni abruzzesi e tragga le opportune conclusioni.

Ma vediamo che cosa e’ successo.
Nel 2005 avevano votato circa 830.000 elettori (68.6%). Ora hanno votato in 640.000 (53%). Sono percio’ mancati 190.000 votanti (15.6% - degli aventi diritto - in meno).

Nel 2005, i voti per lista erano questi:
Forza Italia: 117.500 voti, AN: 81.900, DC: 20.500. Totale dei tre: 219.900 voti
D.S.: 136.350, Margherita: 122.950. Totale dei due: 259.300 voti
IDV: 17.900, UDC: 61.800, SDI: 38.100, Rif.Com. + Com.Ital.: 57.500.
Il centro-sinistra aveva vinto ed era stato eletto Del Turco, poi arrestato per tangenti.

Veniamo al 2008:
PDL: 191.000 voti (quasi 30.000 voti in meno rispetto al 2005);
PD: 106.400 (quasi 153.000 voti in meno che nel 2005);
UDC: 30.500 (meno della meta’ del 2005);
Socialisti: 9.400 (28.700 voti in meno);
Rif.Com. + C.I.: 25.400 (32.000 voti in meno);
IDV: 81.500 (63.600 voti in piu’ rispetto al 2005).

Quindi, credo che si possa dire quanto segue:

  • il centro-destra non arriva nemmeno ai voti che aveva avuto nel 2005 (per non parlare delle Politiche dell’aprile scorso, dove aveva guadagnato 344 mila voti), quindi mi pare non ci sia molto da cantar vittoria: non c’e’ stato alcun effetto “traino” del governo di destra, anzi, mi pare proprio il contrario;
  • i socialisti, a cui apparteneva Del Turco,vedono il loro bottino diviso per quattro: al loro posto cambierei mestiere
  • persiste l’abbandono dell’estrema sinistra: meno della meta’ dei voti (esattamente come alle Politiche 2008: i pochi rimasti sono fedeli);
  • l’UDC, quasi scomparso dei TG nazionali, si divide per due;
  • PD: passa da 260 mila voti del 2005 ai 106 attuali (277 mila alle Politiche 2008 !!!): sostanzialmente, si potrebbe dire che quelli che non sono andati a votare erano tutti del PD. Praticamente, una fuga di cervelli. In massa.
  • IDV: e’ la vera novita’, peraltro attesa: da 18 mila a 81 mila (piu’ di 4 volte tanto), passando per i 58 mila voti delle Politiche 2008. Propabilmente ha raccolto sia dal PD, sia dai socialisti, sia dall’estrema sinistra. E’ Di Pietro il vero vincitore, premiato per la linea politica che ha tenuto contro il governo Berlusconi, in contrasto con quella del PD, decisamente bocciata dagli elettori.
Nel PD c’e’ gia’ chi si lamenta delle alleanze fatte in Abruzzo (con l’IDV di Di Pietro), avrebbe preferito l’UDC: per questo - affermano - abbiamo perso. E cosi’ dicendo dimostrano di non aver capito niente.
Io mi auguro che i leaders del PD abbiano cosi’ tanto acume politico da capire che hanno solo due possibilita’: o se ne vanno definitivamente e ritornano alle loro occupazioni precedenti (ammesso che ne abbiamo mai avute, in caso contrario possono sempre cominciare finalmente a lavorare), oppure che cambino decisamente rotta, magari chiedendo consiglio a chi ha dimostrato, quanto meno, di capire qualcosa di piu’ dell’elettorato che vorrebbero rappresentare.

Le elezioni abruzzesi sono state un piccolo assaggio di quello che potrebbe accadere l’anno prossimo alle Europee o alle Amministrative di primavera.
Mi auguro che comunque la lezione venga presa in seria considerazione dal PD e che si cerchi finalmente di costruire un partito nuovo, onesto e effettivamente “democratico”.
In caso contrario, credo che il tunnel in cui siamo entrati all’inizio di quest’anno, ci ospitera’ ancora a lungo.


giovedì 11 dicembre 2008

Un governo miope ci puo' solo portare nel baratro

Gia’ l’Italia ha i suoi problemi strutturali, frutto di 30 anni di governi di coalizione che puntavano solo alla rielezione, piuttosto che al risanamento ed all’interesse dei cittadini.
Ora il governo Berlusconi prosegue in questa direzione, incapace di avere una visione del futuro che non sia puramente il perpetuarsi degli interessi particolari, vuoi della solita casta dei politici, vuoi di un gruppetto di imprenditori capaci solo di rischiare con i soldi degli altri.

La posizione del governo italiano nella discussione del piano europeo di riduzione delle emissioni di CO2, che io stento a credere sia condivisa dai cittadini pensanti del nostro paese, ci sta costringendo nell’angolo, in una posizione non solo difficile per le nostre relazioni con gli altri paesi europei, ma soprattutto relegandoci tra i paesi piu’ retrogradi e dannosi per la salute dell’intero pianeta.

Siamo gia’ al 44-esimo posto nella classifica dei 57 paesi con maggiori emissioni di CO2, per quanto riguarda le azioni intraprese per la riduzione di emissioni. Nei primi 5 posti della classifica, cioe’ i paesi che stanno facendo di piu’ per l’ambiente, ci sono Svezia, Germania e Francia, seguiti da India e Brasile. Noi, invece, siamo in compagnia di Arabia Saudita, USA e Cina (che non hanno mai ratificato il trattato di Kyoto). Tra l’altro, l’anno scorso eravamo in posizione 41, ora peggiorata a 44. E, per quanto sta dimostrando di saper fare questo governo, non mi pare proprio che la situazione sia destinata a cambiare, se non in peggio.

In questa trattativa con la Comunita’ Europea, l’Italia e’ quella che piu’ di tutti sta trascinando l’intero continente al ribasso, compromettendo definitivamente il Piano del 3 x 20 (20% di emissioni di CO2 in meno, 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, il tutto entro il 2020). E’ una posizione assolutamente opposta a quella in cui si sta muovendo il mondo intero, anche se con difficolta’, Stati Uniti del neo presidente Obama in testa.

Anziche’ pensare ai disastri che stanno avvenendo in campo economico, fianziario, ambientale, il nostro governo pensa alla riforma della costituzione (peraltro gia’ bocciata due anni fa dalla maggioranza dei cittadini, con un referendum dedicato), pensa al PD che lo paragona ad un dittatore (perche’, non e’ vero?), pensa a Di Pietro, che vuole mettere in galera i ladri.

Insomma, questo governo non e’ all’altezza della situazione: la gravita’ dei problemi richiederebbe persone piu’ preparate, piu’ lungimiranti, meno attaccate ai loro meschini interessi di bottega e piu’ concentrate sull’interesse di tutti noi, cioe’ i cittadini di questo paese.

Abbiamo bisogno di Statisti con la S maiuscola, di persone che sappiano immaginare come sara’ il mondo tra 50 anni e da subito sappiano indirizzarsi in quella direzione, anche con dei sacrifici, anche se costa. Non ci servono i commercialisti di Sondrio, le soubrettes del varieta’, le prime-donne del gossip televisivo, piu’ attente al loro look che ai problemi urgenti che abbiamo.

Mi piacerebbe che il popolo della rete (almeno quello, visto che ne abbiamo ancora la possibilita’) si facesse sentire, cominciasse a premere su questa classe politica di incapaci: l’unica nostra possibilita’ di salvezza e’ che se ne vadano. Per sempre.



venerdì 5 dicembre 2008

Un fiocco nero contro le morti sul lavoro


Riceviamo questa segnalazione da Rifondazione Comunista della provincia di Milano. Ci associamo e diffondiamo l’appello. Chi vuole aderire puo’ mandare una mail a: iodicobasta@gmail.com

Il 6 dicembre dello scorso anno le fiamme della fonderia Thyssen a Torino, bruciarono la vita di sei lavoratori, giovani lavoratori che persero il loro futuro, per sempre.

Una così grande tragedia, la sofferenza dei famigliari, dei compagni di lavoro, di tutti, fu un grido che non si poteva non ascoltare, ci disse che quando di lavoro si muore la società intera porta una ferita profonda, ci disse ciò che già sapevamo: ogni giorno vi sono morti, ogni giorno gli incidenti sono migliaia, di lavoro ci si ammala e l’amianto ha ucciso e uccide ancora.

Sono lavoratori italiani, rumeni, curdi, slavi, indiani e di tante altre parti del mondo. Il popolo degli invisibili, del lavoro nero, le vittime ignote pagano il prezzo più alto. Nulla rende la vita più precaria della morte.

Dicemmo allora: mai più morti sul lavoro, non si può restare indifferenti, rifiutiamo l’assuefazione. Lanciammo una campagna per il diritto alla dignità e alla vita sul lavoro. Ci mobilitammo. Ricordate la catena umana in Piazza del Duomo? Il nostro sentire comune?

Oggi diciamo che non abbiamo dimenticato e perciò proponiamo di far ancora sentire la nostra voce rivolta al mondo del lavoro, la voce di quanti ancora nutrono sentimenti di solidarietà, di appartenenza, capaci di indignarsi.

Proponiamo che nella settimana che va dal 6 dicembre (anniversario della tragedia della Thyssen), al 12 dicembre (giornata di mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici per lo sciopero generale, che auspichiamo sia anche di popolo), vengano assunte iniziative, anche simboliche, alle quali tutte e tutti possono partecipare e autorganizzare. Iniziative che segnino la nostra ribellione e la volontà di impedire che la strage continui, che ogni giorno si ripetano i drammi, che dicano a noi stessi e a tutti: ciascuno faccia la sua parte. Mai più morti sul lavoro!

In particolare proponiamo che dal 6 al 12 dicembre (giorno dello sciopero generale):

- ognuno porti un fiocco nero intorno al braccio, sulla giacca o sulla borsa, come segno di lutto e di indignazione contro le morti sul lavoro;

- nelle sedi istituzionali vengano assunti impegni per il futuro e atti simbolici per sottolineare quanto sconvolgente sia il susseguirsi di morti e incidenti, e consiglieri e assessori portino un fiocco nero durante una seduta.

Questa settimana di impegno su questo terreno, organico a tutti gli obiettivi dello sciopero generale, sarà utile per valorizzare quanto già è stato fatto, in questo anno, per contrastare lo stillicidio di vite e in difesa della salute, a tutti i livelli: numerose infatti sono state le iniziative di sensibilizzazione nella società, nelle scuole e nelle istituzioni a tutti i livelli, dalle zone del decentramento al livello nazionale, con l’approvazione del Testo unico per la sicurezza sul lavoro, che va difeso dagli attacchi di Governo e Confindustria, e la legge fa finanziata e applicata.

E in particolare sarà utile per non fermarci, molto resta da fare: va costruita una diffusa coscienza nella società, la base per poter dire un giorno: “ il dramma delle morti sul lavoro appartiene al passato”.

Questa nostra “piccola” proposta ha il senso di sollecitare la visibilità di un sentire comune, di valorizzare la politica dei contenuti e dei valori di giustizia sociale che così gravemente sono aggrediti e scossi. È un’idea, se sarà da molti condivisa e praticata diventerà un fatto.