Il periodico sondaggio pubblicato da Repubblica sul gradimento di governo e partiti, ancora una volta mostra una situazione che dovrebbe far pensare molti. Non escludo che chi di dovere lo stia facendo, di certo non ne abbiamo ancora le prove e i risultati.
A fronte di una sostanziale stabilità di governo, premier e partiti di maggioranza, anche se ai livelli piu' bassi degli ultimi due anni, quello che, a mio avviso è preoccupante, è il calo, limitato ma evidente, innegabile e costante, dei partiti di opposizione. Tutti: PD, IDV e UDC.
Forse il controllo pressochè totale dei mezzi di informazione, da parte di Berlusconi, sta dando i suoi frutti, al punto che l'immagine dell'opposizione presentata dai media è cosi' poco significativa che la gente comincia a prenderla per vera.
Pero', non mancando le fonti di informazione alternative, prima di tutte le rete, e soprattutto a fronte delle nefandezze che questo governo sta portando avanti, mi sarei aspettato un consolidamento di una certa parte dell'opinione pubblica attorno ai partiti che cercano di contrastare tali azioni, anche perchè si sa che quando la situazione si fa piu' grave, di solito, le file si serrano e aumenta la compattezza di chi cerca di opporsi al potere che spadroneggia.
Invece, niente. Segno che la sfiducia e la delusione ormai la fanno da padroni.
Il PD è uscito dalle Regionali con le ossa rotte. Ma anzichè consolidarsi, cercando di stringere il legame con la gente, la base popolare che lo dovrebbe sostenere, si è dedicato a lotte interne (c'è addirittura chi discute sul simbolo!), oppure a intrallazzi di palazzo, per non perdere del tutto quel potere da cui sono stati costretti ad allontanarsi forzatamente (esempio: la Bresso, trombata in Piemonte, è diventata presidente del comitato delle Regioni Europee, incarico che le ha fatto ritirare il ricorso contro possibili brogli elettorali che avrebbero fatto vincere Cota, come riporta l'Espresso).
IDV, nonostante il traino di ben tre referendum che dovrebbero essere particolarmente sentiti dagli elettori e dare buona visibiltà, si sta auto-massacrando con lotte intestine, espulsioni incrociate, comitati di ex-soci fondatori, insomma, uno stillicidio di forze ed energie che mostrano in modo evidente la crisi che pervade il partito.
UDC e la pletora di micro movimenti di centro, fatti da ex di una parte e dell'altra, non riescono a decollare o ad aggregarsi, ma restano frammentati in mille partitucoli incapaci di vincere e soprattutto di convincere.
Nel sondaggio di Repubblica non si parla dei partiti, non presenti in Parlamento, della sinistra estrema, ma credo che sia meglio stendere un velo pietoso su questo argomento: ho da tempo perso il conto delle formazioni che costituiscono questo arcipelago, con continue divisioni e riaggregazioni che hanno mischiato a tal punto le carte da assomigliare ad un mosaico, piu' che ad un quadro.
Insomma, pare proprio che la vita di questo infausto governo sia garantita piu' dall'inconsistenza dell'opposizione, che dai propri (presunti) meriti.
Già molte volte ho esposto su queste pagine la necessità per il PD di rifondarsi su basi apertamente e sinceramente popolari, trasparenti e progressiste, lasciando perdere antiche nostalgie di tempi ormai definitivamente passati. Molte volte ho richiamato la necessità per IDV di cominciare finalmente a sperimentare la democrazia interna, prima di pretendere di trapiantarla nel Paese. Molte volte ho sperato che tutte le forze di centro sinistra riuscissero a parlarsi e, mettendo in comune quello che di meglio e di piu' vero, onesto e nuovo ciascuno ha nei propri cromosomi, si possa finalmente dare vita ad una coalizione che faccia della libertà, della giustizia, della pace, della democrazia e del rispetto dell'ambiente i pilastri della propria azione, dando una nuova speranza a milioni di persone che, dopo ripetute batoste e delusioni, si sta allontanando, forse definitivamente, dalla politica.
Spesso i periodi di crisi si sono rivelati come i piu' fecondi per la nascita di idee e persone eccezionali, che hanno saputo far ripartire le società, rifondarle e farle rinascere. Ma forse non abbiamo ancora toccato il fondo e ci tocca pazientare ancora un po' e stringere i denti: come si dice: "ha da passa' 'a nuttata". Speriamo non sia la notte polare, altrimenti ... "ha da passa' 'a stagione".
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