lunedì 22 marzo 2010

Siamo tutti osservatori

"LA DISPERAZIONE più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. 
E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo" (Corrado Alvaro).


Non posso non segnalare questa iniziativa, sull'onda dell'intervento di Saviano di ieri, per diventare tutti osservatori alle prossime elezioni regionali. Per controllare, per testimoniare, per reagire.
Trovate qui, sul sito Valigia Blu, tutti i riferimenti per aderire e partecipare

La mia adesione e' incondizionata.


martedì 16 marzo 2010

L'opposizione chieda le dimissioni di Berlusconi

Se c'e' una cosa che l'opposizione deve fare, in questo momento di confusione, e' dimostrarsi compatta e risoluta nel chiedere, ad una voce, le dimissioni del premier.

Naturalmente, sono ben consapevole che l’ampia maggioranza di cui dispone il Governo non consentirà di ottenere in tal modo la sua fine anticipata; tuttavia, per lo meno, si costringerebbe il Premier a dover presenziare nell’aula parlamentare, per essere messo di fronte alle proprie responsabilità e queste sarebbero conosciute da tutto il paese, visto che le suddette sarebbero trasmesse in diretta sui canali RAI: “chi di tv ferisce di tv perisce”…E con le sue televisioni, Berlusconi ha ferito a morte questo paese.

E' inutile lanciare strali o minacciare il Capo del Governo di dimissioni tramite i mass-media, o nei discorsi in piazza, se poi a queste parole non vengono fatti seguire atti formali. Ritengo dovrebbe essere un atto dovuto, da parte di un’opposizione che voglia veramente dirsi tale.

Inoltre, c'e' sempre il rischio che, dopo le elezioni regionali, si ricominci a parlare di larghe intese, di riforme condivise e via dicendo. Ma questa maggioranza ha dimostrato di non volere il bene dei cittadini, ha sempre e solo difeso gli interessi privati del suo capo, anche di fronte ad evidenti e certificate prove della sua disonestà (basti pensare al processo Mills). Spero quindi che queste esternazioni di antiberlusconismo non siano soltanto spot elettorali, dopo di che si ritorna al piccolo cabotaggio di prima.

La mozione di sfiducia e' una richiesta ai capi dell'opposizione che sta ormai montando in maniera decisa dalla rete, dal popolo viola, dalle basi degli stessi partiti.
Vi invito percio' ad unirvi, scrivendo ai capi dei partiti di opposizione presenti in Parlamento e copiando questo post, semplicemente cliccando sui link qui sotto:

lunedì 8 marzo 2010

Se perdo, si rigioca la partita

E se ... il TAR riammettesse la lista PDL in Lazio, sulla base del Decreto "Salvaliste" di Berlusconi?
E se ... la Bonino vincesse e la Polverini, di conseguenza, perdesse ?
E se ... il governo, scontento di questo risultato, chiedesse al parlamento di non trasformare in legge il DDL Salvaliste entro 60 giorni?
La conseguenza: bisognerebbe rifare le elezioni in Lazio !!

In altre parole: sul voto pende la spada di Damocle del gradimento del risultato: se non piace, si rifà.

Ma vi sembra possibile?


venerdì 5 marzo 2010

La paninoteca di Brera

Si, avete letto giusto, e' proprio scritto paninoteca di Brera. E non c'entra Milioni, quello che per un panino ha fatto perdere il posto al PDL nella scheda elettorale del Lazio.
In questo caso invece la persona in questione e' Mario Resca, ex AD di McDonald, mentre ora, di mestiere, fa il commissario. Si, il commissario della Pinacoteca di Brera (adesso e' proprio il museo milanese), con un piano di spesa di 50 milioni di Euro.
Questa pero' e' solo una carica accessoria, il principale titolo di tale Resca, e': Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio artistico. Di fatto un plenipotenziario del Ministero dei Beni culturali. E esperto di panini.

I Beni Culturali erano il Ministero pronto per Bertolaso, fresco di ritorno da Haiti, dove aveva appena acceso una rissa (verbale e diplomatica) con Hillary Clinton. Sgridato pubblicamente da Berlusconi, fu, dallo stesso, candidato alla carica di Ministro, appena tornato in Italia. Appunto il Ministero dei Beni culturali. Come finì, lo sappiamo tutti: scandali e mazzette l'hanno bruciato prima di diventare ministro.

In questi ultimi mesi, pero', il lavoro per ristrutturare la "possibilità di spesa" del ministero e' stato abbondantemente rivisto, secondo il modello "il partito del fare-affari": si e' usata la società ALES (Arte Lavoro e Servizi SPA), quella utilizzata per i lavoratori socialmente utili, controllata dal ministero, cambiandone radicalmente lo statuto. Ora i compiti a cui si dovrà dedidcare sono: "gestione di musei, aree archeologiche e monumentali, biblioteche, archivi, la guardiania, le visite guidate, la biglietteria, il bookshop, la gestione dei centri di ristoro (con somministrazione di alimenti e bevande rivolta ai fruitori dei luoghi della cultura)... la gestione del marchio e dei diritti d' immagine, il supporto tecnicooperativo per le attività di prestiti. L' esercizio di attività di pubblicità e promozione in tutte le sue forme, anche attraverso l' organizzazione di uffici stampa e piani di comunicazione, di mostre, convegni, fiere promozionali, spettacoli e, in generale, di eventi culturali; l'attività di editoria in generale e in particolare la pubblicazione, produzione e coedizione di libri".
Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le competenze, con il vantaggio (già sperimentato più volte e solo saltato all'ultimo momento con Protezione Civile spa) di evitare qualsiasi gara d'appalto, di gestire i soldi pubblici (del ministero, appunto) per regalare forniture e servizi di ogni genere alle imprese amiche.
Con il trucco poi dei commissariamenti, che ormai coprono qualsiasi attività avvenga nella penisola, assegnati agli amici degli amici: Balducci (teatro Petruzzelli: 50 milioni spesi anzichè i 23 pianificati), Nastasi (Maggio Fiorentino e San Carlo di Napoli a cui ha lavorato Gagliardi, quello che sghignazzava la notte del terremoto a L'Aquila) e, appunto, Resca, esperto di panini (e quindi di servizi di refezione, al punto che il New York Times ironizzo' dando la notizia: McCaravaggio e coca, il menu' della Pinacoteca di Brera).

In conclusione, questo e' il quadro che si sta chiarendo un passo alla volta: una cricca di imprese, pronte a correre dappertutto (al prezzo che tanto fisseranno loro stesse), protetti da un'altra cricca di plenipotenziari del ministero, che per poco non finiva nelle mani di Bertolaso, protetto con abile campagna mediatica dal propietario di tutti i media italiani: Berlusconi.
Il tutto sollo lo sguardo santificatorio di Letta.

Nonostante i magistrati di Firenze, minacciati e offesi da Berlusconi, il partito del fare-i-loro-affari non si fermerà.

Tutti i dettagli della storia li trovate qui.


giovedì 4 marzo 2010

Siamo all'80% !!

Forse qualche problema comincia ad esserci, in casa PDL, dopo il pasticcio delle liste respinte.
Al motto di "il popolo è con noi", ecco il sondaggio sul sito del "club della libertà" (cliccare per ingrandire).
Senza parole.




martedì 2 marzo 2010

La Costituzione: ARTICOLO 13 - La Libertà personale

Articolo 13

La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.

Si parla di libertà personale, quella contrapposta all'arresto, alla detenzione in carcere, non la libertà intesa come diritto fondamentale, che invece era l'oggetto dei precedenti articoli.
E' comunque una materia molto delicata: solo "in casi eccezionali di necessità e urgenza" l'autorità di pubblica sicurezza puo' privare un cittadino della sua libertà. Ma ci deve essere immediatamente la convalida da parte dell'autorità giudiziaria.
Questo è il principio, poi le leggi devono dire quando e come si gestiscono le eccezioni. La Magistratura ha il compito di decidere, sulla base delle leggi fatte dal Parlamento.
Molto spesso si accusano i giudici di comportamenti sbagliati, ma spesso si tratta solo di applicare leggi fatte male. Gli esempi non mancano.

La frase che pero' mi colpisce di più e che per me merita maggior attenzione, è questa: è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
Gli avvenimenti dei mesi scorsi dovrebbero farci meditare su questo aspetto: le ferite e le echimosi sul corpo del povero Stefano Cucchi ce le abbiamo ancora tutti nella memoria. Era una persona sottoposta a restrizione di libertà, ma, a quanto è affiorato fino ad ora (che dovrà essere confermato da un giusto processo) non gli sono state risparmiate violenze fisiche e forse nemmeno morali.
Il numero enorme di carcerati che giungono al suicidio ci dice anche che molto probabilmente il clima di violenza (almeno psicologica, morale appunto) e' quanto meno diffuso nelle nostre carceri, se non imperante.
Quando lo Stato limita la libertà personale di un cittadino, è come se "prendesse in custodia" questa persona, lo dice anche tutta la terminologia relativa: gli agenti di custodia, un provvedimento di custodia, ...
Perciò, lo Stato deve preservare quel cittadino da ogni evento di violenza, deve provvedere al suo sostentamento, alla sua salute, alla sua integrità di persona. Non credo che sia esattamente quello che avviene. Per tanti motivi: la mancanza di carceri (cioè di soldi), la mancanza di strutture e risorse adeguate. Ma credo che a volte sia anche per questioni molto più gravi: la mancanza di consapevolezza di questo diritto, la voglia di vendetta che serpeggia spesso non solo tra alcuni degli addetti ai lavori, ma anche in noi, cittadini "normali", che ci stupiamo quasi quando vediamo scene di vita carceraria ("ma pensa, in galera hanno perfino la televisione ...", oppure "io li manderei ai lavori forzati in Africa!").

Quindi, anche se non siamo un Paese dove la libertà personale viene negata solo per le proprie idee, come ce ne sono tanti nel mondo, comunque abbiamo ancora molta strada da fare, per arrivare a quel rispetto ed a quella considerazione nei confronti dei cittadini che i nostri Padri costituenti hanno auspicato e concretizzato in queste norme.