Berlusconi continua ad aver fretta di approvare il suo DDL "Intercettazioni": modificatelo, ma approvatelo prima delle ferie, dice.
Perche' il tempo stringe. Ed anche il cerchio si stringe, attorno ai loschi affari che cricche di ogni parte e di ogni colore stanno portando avanti dalle Alpi alla Sicilia.
E' di questi giorni (ma l'informazione nazionale non ne ha parlato) una raffica di arresti che ha colpito i capi della Comunità Montana di Morbegno, i responsabili della "Eventi Valtellinesi" (che gestisce i grandi eventi in valle, che siano campionati di sci o festival della salsiccia), nonche' ex assessori e capi dell'opposizione (di destra). Quasi tutti nominati con voti di Lega e PDL, ma anche con l'appoggio del centrosinistra. I dettagli si possono trovare qui e qui. Fondamentali, anche questa volta, le intercettazioni, che hanno rivelato come gli arrestati spendevano e gestivano soldi pubblici a scopi privati. A danno, questa volta, della regione Lombardia: eloquente esempio di corruzione federalista.
Si sviluppa intanto l'inchiesta partita dalla Protezione Civile, che vede l'incriminazione anche di Lunardi (ex-ministro del Governo Berlusconi) e del cardinale Sepe (che, promette, collaborerà con la giustizia italiana, nei termini previsti dal Concordato - in altre parole, non dirà nulla). Che il Vaticano fosse dentro fino al collo si era intuito, ora cominciano ad arrivare le prime verifiche.
Intanto, sotto una pioggia battente che allaga i prati e fa sprofondare nel fango i sempre fedeli scalmanati uditori, Umberto Bossi da Pontida ripete, come un disco rotto, i ritornelli del federalismo, del decentramento, della padania libera. Ma libera da che? dai ladri o dai giudici impiccioni?
In ogni caso, tranquilli: l'Italia è molto piu' unita di quanto non appaia dalle farneticazioni del trota padre, almeno quando si tratta di rubare.
E non so se di questo dobbiamo rallegrarci o preoccuparci.
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