domenica 28 febbraio 2010

Minzolini, Vigorelli: affarucci di Berlusconi


Mentre su FaceBook si ingrandisce a dismisura il gruppo che protesta per le false notizie date dal TG1 sul processo Mills, il controllore di tutte le televisioni nazionali (mister Berlusconi) è preoccupato.
No, non per il gruppo su FB, di quello si fa un baffo.
E' preoccupato perchè c'e' ancora una piccola isoletta televisiva che sfugge al suo controllo: Specchio, specchio delle mie brame, chi non fa parte del mio reame? e lo specchio fedele pronuncia: La7 di Telecom!

Detto - fatto: prende uno dei suoi fedelissimi e lo piazza, in men che non si dica, sullo scranno piu' strategico di Telecom: la direzione di Telecom Italia Media Broadcasting, cioe' la società che controlla le frequenze ed i ripetitori delle emittenti Telecom (La7 e MTV). Il fortunato prescelto e' Pietro Vigorelli, una carriera a servizio di Mediaset (e di Berlusconi).

Costui, il giorno della vittoria di Berlusconi alle elezioni del 1994, correva esultante per i corridoi di Saxa Rubra (sede RAI, presso cui lavorava allora) avvolto in un una bandiera di Forza Italia. Nel 1997 lascia la RAI e entra in Mediaset, dove ricopre vari incarichi, ultimo dei quali la vicedirezione di Canale 5.
Rimasto escluso dai giri di poltrone RAI nelle ultime nomine governative, viene ora ripescato per stabilire una testa di ponte in Telecom, società che, a piccoli passi e grazie ad accordi limitati ma significativi, sta lentamente entrando a far parte della galassia RAISET.

Quindi, niente da stupirsi se tra un po' anche il telegiornale di La7 comincera' a diffondere il verbo unico di regime.
E tutti vissero felici e contenti.


giovedì 25 febbraio 2010

Un colpo di genio

Il buon Giovanardi, parlamentare del PDL nonchè neo paladino della purezza delle Casta, aveva avuto un'idea grandiosa: sottoporre deputati e senatori al test antidroga. Ma il rischio di sputtanare mezzo parlamento era troppo alto, percio' aveva aggiunto una piccola clausola, alla sua proposta: il test sara' volontario (non obbligatorio) e, soprattutto, anonimo. "un atto di responsabilità", l'aveva definito Casini, che nella scorsa legislatura aveva presentato un progetto di legge per il test obbligatorio, bocciato dal Parlamento.
Ben 232 parlamentari hanno risposto all'appello e circa 170 hanno dato il consenso per la publbicazione dei risultati: tutti negativi.
Degli altri 50, alcuni non hanno ritirato l'esito, altri non hanno dato il consenso, ma la cosa piu' interessante è che, tra questi 50, uno è risultato positivo.
Ora, la prima reazione è: ma chi è 'sto fesso che si sottopone al test per farsi trovare positivo?

Io credo invece che costui sia stato un genio: protetto dall'anonimato, ha pensato bene di invalidare tutta la strombazzante parata pensata da Giovanardi. Un test positivo invalida tutto il test, stende un'ombra su questi residui 50 parlamentari rendendo palese l'inutilità dell'iniziativa e, soprattutto, l'ipocrisia di questa scelta.

Ma quando i nostri dipendenti parlamentari impareranno che non possono prendersi beffe di noi? se vogliono dimostrare la loro serietà e la loro onestà, facciano i seri e gli onesti, basta con queste manfrine, che non fanno altro che buttare fango nel ventilatore per far diventare fango ogni cosa.

Io ringrazio ufficialmente questo "fesso" positivo, perchè ha reso evidente, una volta di piu', se ce ne fosse ancora bisogno, l'inadeguatezza di questa classe politica.


mercoledì 24 febbraio 2010

Bastone e carota ... alla tibetana

Credo che tutti noi abbiamo accolto con soddisfazione e rinnovata speranza prima l'annuncio e poi l'incontro "face to face" tra il Presidente Obama e il Dalai Lama.
L'abbiamo tutti percepito come un piccolo passo avanti per la difesa dei diritti del popolo tibetano, compiuto poi proprio grazie al premio Nobel per la pace 2009, nonchè presidente della nazione piu' importante del mondo (almeno per il momento). Tant'è vero che la Cina, attualmente nazione occupante militarmente il piccolo territorio del Tibet, ha sollevato pesanti e prevedibili proteste. Non una cosa da poco, quindi.

A rovinare questo felice risultato, c'hanno pensato alcuni commentatori, raccontandoci che quasi sicuramente questo incontro e' stato semplicemente una mossa tattica dell'amministrazione Obama, un espediente per ribadire la propria forza e per ricondurre a piu' miti consigli la potente nazione cinese.
La questione Iran, dove la Cina si è detta non disponibile alle sanzioni, la posizione cinese alla recente conferenza di Copenhagen sul clima, contraria a sforzi troppo compromettenti, il crescente peso economico della Cina non ancora ufficialmente compresa nel G8, tutto contribuisce a raffreddare il dialogo, consentendo alla Cina di assumere un ruolo troppo rilevante e "indipendente" nello scacchiere mondiale. Almeno per il momento.
Ecco allora la vecchia politica del bastone e della carota, con l'intento di piegare le resistenze cinesi e di ribadire il ruolo di guida "prioritaria" per gli Stati Uniti. Manovra riuscita, sembra, secondo le ultime dichiarazioni molto distensive del governo cinese.

Quindi, niente illusioni: il Dalai Lama continuerà a peregrinare per il mondo, mentre il suo paese sara' sempre piu' "normalizzato" e "civilizzato" dalla potenza cinese. Intanto la Cina si accorderà su qualche sanzione economica nei confronti dell'Iran e l'Arabia Saudita lucrerà sulle forniture di petrolio verso la Cina, in sostituzione di quelle non piu' disponibili dall'Iran.

In attesa della prossima mossa.

mercoledì 17 febbraio 2010

Dire, fare, rubare

Le ultime esternazioni di Berlusconi sono l'ennesima enunciazione di vuoti concetti, smentiti dai fatti e soprattutto dalle inchieste di questi giorni.
Loro sarebbero "quelli del fare": ma fare che cosa? quali riforme, miglioramenti, novità vi vengono in mente come risultato dell'azione di governo di questi ultimi due anni? a me solo la riforma della scuola, peraltro forse pilotata da motivazioni di risparmio, piu' che di maggior funzionalità e efficienza. Per il resto, piu' nulla. A parte le leggi ad personam, gli scudi fiscali e giuridici, i regali alle mafie e agli evasori. In questi due anni si e' parlato solo di lodo Alfano, di processo breve, di processi finiti per insufficienza di tempo.
E quindi che cosa hanno fatto ? niente. Hanno rubato pero', come gli arresti di questi giorni (un consigliere comunale a Milano, il presidente della provincia di Vercelli e infiniti altri - sto preparando la lista) dimostrano. Quello che sta venendo fuori e' un intreccio tra politica, appalti, imprenditori presi per il bavero e mafia, il tutto con lo scopo di trafficare sottobanco e garantirsi l'impunità.
Volete continuare ad essere governati da simili figuri ? si ? bene, allora votateli ancora alle prossime regionali.


venerdì 12 febbraio 2010

Il nucleare visto da destra


Formigoni, candidato PDL presidente della Lombardia ha detto che e' favorevole al nucleare, ma non in Lombardia.
Zaia, candidato leghista in Veneto, non permettera' mai la costruzione di una centrale nucleare in Veneto.
Polverini, candidata in Lazio per il PDL, e' contraria al nucleare in Lazio.
Cappellacci, governatore PDL della Sardegna, ha detto perfino: "da noi nessuna centrale. Dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile".

Altri candidati di destra, nelle altre regioni, si accoderanno presto, una volta aperta la strada dai big.

Ma il loro capo, lo sa ?


venerdì 5 febbraio 2010

Difesa Servizi spa: non solo appalti, ma anche centrali nucleari

La legge Finanziaria 2010 prevede, tra le altre cose, la costituzione della societa' per azioni "Difesa Servizi spa", a cui verrebbe assegnata la gestione di tutto quanto riguarda il funzionamento del Ministero della Difesa, esclusi gli "armamenti".
Non solo quindi i servizi tipici di caserme e ministeri (mense, pulizie, manutenzioni, ecc.) gestiti in deroga ad ogni controllo, gara o altro, ma soprattutto la gestione delle dismissioni dei siti abbandonati, non piu' necessari dopo l'eliminazione della leva obbligatoria.
Le nostre citta' sono piene di siti militari, caserme ormai abbandonate, spesso inglobate dai quartieri residenziali, quindi una risorsa di valore enorme per i costruttori affamati di nuovi spazi edificatorii.
Ma questo è niente. Sentite qui.
Nel DDL 1152-RF (di prossima discussione al Senato) c'e' il seguente art. 2-bis: "Il Ministero della difesa, nel rispetto del codice dei beni culturali e del paesaggio, allo scopo di soddisfare le proprie esigenze energetiche, nonché per conseguire significative misure di contenimento degli oneri connessi e delle spese per la gestione delle aree interessate, può affidare in concessione o in locazione o utilizzare direttamente, in tutto o in parte, i siti militari, le infrastrutture e i beni del demanio militare (...) con la finalità di installare impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico dell'energia, della sicurezza e dell'affidabilità del sistema (...) nel quadro degli obiettivi comunitari in materia di energia e ambiente".

Detto in altri termini: il Ministro della Difesa puo' realizzare (anche) centrali nucleari nelle aree del demanio militare, senza dover chiedere il permesso a nessuno, senza pareri delle regioni, con la possibilità di rivendere l'energia prodotta e pagarsi le spese di gestione del Ministero.

Forse è il caso che di questo si cominci a parlarne in giro, prima di trovarci la cosa fatta.



giovedì 4 febbraio 2010

Legittimo ripensamento

Piu' scriviamo nei nostri blog, piu' denunciamo lo squallore di una politica fatta solo per difendere gli interessi di chi governa, per proteggere truffatori ed evasori mentre non fa niente per risolvere i problemi dei cittadini - quelli che stanno pagando la crisi sulla loro pelle - ebbene, piu' ci sdegnamo e ci indignamo, piu' il governo emana norme ingiuste e scandalose.

Forse e' tempo di cambiare strategia, forse non basta piu' quello che abbiamo fatto e detto finora.
Forse non siamo riusciti a raggiungere chi ha la possibilita' di cambiare le cose.
Forse e' tempo di scendere in campo, ma in maniera diversa da come abbiamo fatto finora.