I programmi di sviluppo del nucleare negli Stati Uniti stanno subendo un notevole ridimensionamento, almeno per quanto riguarda i piani di attivazione dei reattori di terza generazione EPR (Enhanced Pressurized Raector), tecnologia posseduta dalla francese AREVA (tanto per intenderci, gli stessi che si vorrebbe installare qui da noi).
Tutti e 7 i reattori EPR previsti nel 2007 negli USA stanno incontrando difficoltà di vario tipo e 5 di essi sono al momento completamente bloccati:
- Calvert Cliff (Maryland): 1 reattore previsto. La richiesta di licenza sta procedendo, anche se ci sono due ricorsi aperti: uno per violazione della legge che regola la proprietà e l'accesso di società straniere ai siti di produzione di energia atomica negli USA (l'azienda costruttrice, UniStar - società a responsabilità limitata!!! - e' per il 49.9% di proprietà della francese EDF), l'altro per la mancanza di un piano per la gestione e lo stoccaggio delle scorie
- Bell Bend (Pennsylvania): 1 reattore previsto. La richiesta sta procedendo nel suo percorso per ottenere la licenza di esercizio, anche se al momento sono state avanzate una infinita serie di Richieste di Informazioni Addizionali (RAI) in merito al piano di impatto ambientale e si attendono le contro-repliche dell'azienda costruttrice (UniStar). Altre richieste di ricorsi sono state al momento bloccate.
- Nine Mile Point 3 (New York): 1 reattore previsto. La richiesta di licenza è bloccata, almeno fino a settembre 2010.
- Callaway (Missoury): 1 reattore previsto. Dal 23 giugno 2009 la richiesta di licenza è stata sospesa a tempo indeterminato (su richiesta della stessa azienda richiedente, la AmerenEU, in consorzio con UniStar).
- Amarillo (Texas): 2 reattori previsti. L'azienda costruttrice (Amarillo Power in consorzio con UniStar) ha ritardato la presentazione della richiesta di licenza, in attesa di ulteriori verifiche. Non ci sono previsioni per la presentazione.
- Hammet (Idaho): 1 reattore previsto. La presentazione della richiesta di licenza è stata ritardata da Alternate Enrgy Holding, nessuna previsione sulla data di presentazione.
In sintesi, il piano di rilancio del nucleare, fiore all'occhiello di Bush (e peraltro caldeggiato anche da Obama), basato sulla tecnologia francese, sta lentamente naufragando, forse a causa di problemi di sicurezza, ma piu' probabilmente per le piu' approfondite analisi economiche che mostrano l'assoluta impossibilità di ottenere dei profitti. Al punto che la francese EDF sta addirittura meditando sul ritiro dall'avventura americana.
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3 commenti:
Ti posso confermare che qui non se ne parla granche'. Non c'e' molto interesse. Dopo un po' di rumore al seguito delle prime dichiarazioni si e' capito che Obama cercava solo di accontentare alcune lobbies, ma non sembra ci sia alcun interesse a costruire davvero. Si sono visti un paio di documentari su quanto siano tranquilli i francesi con le centrali nelle backyards e tutto e' finito li'. Spero non se ne parli proprio piu'.
Manu
Spero proprio che qui non si arrivi mai a costruire nuiove centrali, almeno fino a quando non sia stato risolto ogni problema di inquinamento e di smaltimento delle scorie.
@Manu
Presidia l'argomento, Manu, mi piacerebbe avere qualche "scoop" in diretta (non sai che fatica ho fatto a scovare queste notizie). E poi sai che tutto quello che arriva dagli States mi attrae ...
@Diana
Diana, lo smaltimento delle scorie credo che sia irresolvibile, sia Francia che Stati Uniti non ne sono ancora venuti a capo. Quindi, se le costruiranno dopo aver risolto il problema, ci va bene: MAI !!!
Ciao e grazie
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