martedì 7 ottobre 2008

Tremonti: Robin Hood o sceriffo di Nottingham ?

Che i media, totalmente nelle mani del capo del governo, distorcano o limitino l’informazione, e’ un fatto ormai assodato. Chi ha visto la trasmissione “Anno Zero” di tre settimane fa, dedicata ad Alitalia, ha avuto modo di constatarlo di persona.

Vorrei pero’ segnalare un altro esempio un po’ piu’ nascosto, di cui quasi nessuno ha parlato. Solo l’Espresso, in una sua uscita di luglio, ha citato l’argomento.

La recente manovra finanziaria, approvata a meta’ luglio, se ben analizzata, fa vedere come l’immagine del ministro Tremonti, novello Robin Hood, sia semplicemente costruita da stampa e TV, dicendo alcune cose, ma tacendone altre: in realta’ sono molto piu’ numerosi i provvedimenti, contenuti nel DPEF o in decreti emanati in giugno e luglio di quest’anno, che rendono il nostro molto piu’ simile all’ingordo e cattivo Sceriffo di Nottingham.

Ecco alcuni dettagli, per far capire da che parte stia mandando l’acqua il ministro.

Grandi strombazzamenti per la Robin Tax, 2 miliardi di gettito a carico delle aziende petrolifere (che comunque li stanno gia’ trasferendo pari pari ai consumatori). Silenzio assoluto sulla proroga fino a fine anno della famigerata “Cip6″, quella quota che tutti paghiamo sulla bolletta elettrica a favore di “energie rinnovabili e assimilabili” (assimilabili vuol dire: anche quelle non rinnovabili): un regalo di 3 miliardi di Euro a favore di Saras (famiglia Moratti), Erg (famiglia Garrone), Edison e altri, che quella quota intascano da decenni.

Tutti ricordiamo la tanto pubblicizzata “tessera annonaria” per i vecchietti nulla-tenenti, ma poi neanche a parlarne di sgravi per i lavoratori dipendenti. Oppure, con l’inflazione programmata al 1.7% nel prossimo triennio, come verra’ recuperata nei contratti di lavoro l’inflazione reale al 3.8% ? Fra tre anni, tessera per tutti.

Il nostro ministro amava farsi riprendere, nei mesi scorsi, con la scatola dei pelati Cirio sulla scrivania, per far capire che lui aveva sempre in mente la questione, a difesa dei poveri investitori truffati da Cirio e Parmalat. Ma nel contempo rimanda all’anno prossimo la “Class action”, azione legale collettiva che sola potrebbe difendere gruppi di persone colpite dalla stessa truffa.

Nessuno parla poi delle norme anti-evasione, istituite da Visco, e diligentemente cancellate da Tremonti: il registro clienti - fornitori non e’ piu’ obbligatorio, il limite per pagamenti in contanti alzato da 5 mila a 12 mila Euro, non piu’ obbligatorio il conto corrente dell’attivita’ professionale separato da quello personale, non piu’ obbligatoria la scritta “non trasferibile”, con tanto di codice fiscale del traente, sugli assegni bancari, e cosi’ via. Evasori di ogni ordine e grado, commercialisti dalla fantasia fertile, professionisti dal braccino corto, ringraziano, ma sotto voce.

Veniamo agli enti locali: cancellata l’ICI, unica tassa veramente federalista. Sostituita, ma solo a parole, da contributi romani (i leghisti dove sono?). I comuni, intanto, riducono i servizi per bilanciare le minori entrate.
C’era una norma, introdotta dalla legge Merloni, anni 90, che stabiliva un contributo del 2% a favore di quei professionisti, dipendenti degli stessi enti locali, che avessero progettato le opere pubbliche internamente, anziche’ pagare il 10% a professonisti esterni. A favore di un risparmio dell’8% dei costi dell’opera. La Finanziaria 2009 mantiene questo 2%, ma solo una parte di esso diventa incentivo per i professionisti interni che progettano (lo 0.5%), il restante 1.5% deve essere versato alle casse dello stato (i leghisti dove sono?).

Altra chicca, sempre per gli enti locali: dopo i roboanti piani casa della campagna elettorale berlusconiana, una leggina nuova nuova stabilisce che i comuni possono vendere le case popolari agli inquilini, ma il prezzo non sara’ quello di mercato, bensi’ un prezzo basato sul canone di affitto. Come dire: buoni tutti a fare il bolscevico con i soldi degli altri.

La lista potrebbe continuare (allarme sicurezza, ma taglio degli organici per polizia e guardia di finanza, taglio della spesa sanitaria per le regioni in rosso, ma proposta di eliminare il ticket su radiografie e affini, quelle su cui c’e’ il margine maggiore a favore delle cliniche private convenzionate, taglio del 22% delle spese per la Giustizia, ma riforma delle cause civili in modo che possano essere risolte, da chi se lo puo’ permettere, in modo extragiudiziale).

Lo sceriffo di Nottingham, nella favola di Robin Hood, fa una brutta fine.
Ma, si sa, solo nelle favole tutto finisce col “felici e contenti”.
La realta’ e’ tutta un’altra storia.

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