giovedì 9 ottobre 2008

Non è mai troppo tardi

Credo di non aver mai condiviso nulla di quanto ha detto e fatto Paolo Guzzanti negli ultimi anni.
Gli va pero’ dato atto che questa volta la lealta’ alla sua coscienza l’ha portato a prendere una posizione chiara e coraggiosa.
Riporto qui solo poche frasi dal suo blog, sperando che la cosa non finisca qui, ma venga in qualche modo ripresa anche fuori dalla rete e diventi di dominio pubblico.
E’ finalmente una voce che, partendo dalla sua stessa parte, dice come e’ veramente Berlusconi.
Noi, in realta’, lo sapevamo gia’.

[dal blog di Paolo Guzzanti] Ieri sera ho ascoltato da Berlusconi parole terribili e inaccettabili che non avrei mai voluto ascoltare. Ma poiche’ invece le ho udite, non posso e non voglio fingere di non essere stato testimone e ho dunque il dovere che hanno tutti coloro che assistono ad un misfatto: chiamare a rapporto la propria coscienza e metterla al corrente del conflitto.
Dichiaro dunque da ieri notte una insuperabile crisi di coscienza: la mia coscienza e’ la sola entita’ cui io debba essere fedele.
Con i leaders politici si e’ leali, non fedeli. E io lealmente dico che di questa storia ne ho abbastanza. Cio’ che ho trovato piu’ grave, inaccettabile e nauseante è stato il tono con cui Berlusconi ha ripetuto a megafono le storie della propaganda russa, dicendo che “bisognava andare a “prendere quello la’, quel SADDAM”, intendendo il presidente Saakashvili .
Berlusconi ha riconfermato più volte in modo imbarazzante, anche perché sempre sorridente e faceto trattando una questione di una gravità morale gigantesca, la sua amicizia con Putin ed ha detto che il suo amico Putin, che deve essere un omonimo di quello che comanda a Mosca, non ne poteva più di udire i racconti strazianti di madri schiacciate dai carri armati (georgiani), donne violentate (dai georgiani) poveri soldati uccisi (russi) e così - quando ce vo’ ce vo’ - ad un certo punto anche un sant’uomo come lui ha perso la pazienza e ha fatto ciò che ha fatto Hitler con la Polonia.
Anche Hitler era seccatissimo con i polacchi: i polacchi nel 1939 erano uno strazio, sempre a manifestare sentimenti antidedeschi, a provocare incidenti di frontiera, per cui alla fine anche quell’altro sant’uomo di Hitler (bisogna pur capirlo) perse la pazienza e invase, spalleggiato dal suo compagno di merende Stalin che invase dall’altra parte.

Forse qualcosa si muove, anche da quella parte


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