lunedì 3 maggio 2010

Nucleare: a Cattenom (Francia), 4 incidenti in 30 giorni

Una nuova segnalazione di incidenti nucleari ad una centrale francese.
Questa volta è capitato a Cattenom, paesino della Lorena, nel nord-est della Francia (30 km dal Lussemburgo, altrettanti dalla Germania - la centrale è sotto alle nuvole bianche di vapore che si vedono in basso a sinistra nella foto).
Come riporta il giornale locale, Le Republicain Lorrain, nei giorni 17 e 18 marzo, ben due reattori dei 4 presenti nell'impianto, sono andati in arresto automatico: il primo per un difetto della regolazione della turbina (circuito secondario), il secondo per un problema ad uno dei 4 misuratori del flusso di neutroni (di cui uno gia' in manutenzione). Dopo un fermo di 48 ore, la produzione di energia è ripresa regolarmente, senza "impatto sul livello di sicurezza della centrale", come dice il comunicato ufficiale.
Il 6 aprile, è ancora il reattore numero 2 ad essere fermato, questa volta per precauzione, dagli operatori dell'impianto: una inondazione d'acqua alla sala macchine dovuta ad un errore umano durante attività di manutenzione, ha consigliato di fermare il reattore, per consentire controlli e accertamenti sull'accaduto.
Ancora un problema nella notte tra il 17 ed il 18 aprile (numeri fortunati, il 17 e 18): tracce di contaminazione interna (oltre il 40% del limite annuale) sono state individuate su un lavoratore dipendente di un'impresa esterna in occasione dei controlli sistematici in uscita dalla zona nucleare della centrale di Cattenom.

Naturalmente, difficilissimo trovare documentazione in rete dell'accaduto: come sempre, notizie di questo tipo vengono accuratamente bandite dai giornali.

L'impianto di Cattenom è di proprietà di EDF, società elettrica francese, in affari con Enel (per la costruzione delle promesse centrali nucleari in Italia), nonchè azionista di maggioranza di Edison, fornitore di elettricità italiano.
L'impianto di Cattenom, attivato nel 1986, ha subito parecchi incidenti, anche se mai con conseguenze gravi.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Non si tratta di incidenti ma di interruzioni della attività che la procedura di sicurezza adotta immediatamente al raggiungimento di un determinato livello di attenzione.
Una volta di più sono situazioni che dimostrano come il livello di guardia sulla produzione nucleare, in occidente, sia di altissimo livello. Altro discorso riguarda le vecchie centrali nucleari presenti nei Paesi ex URSS.
Hai fatto bene a mettere in evidenza che si tratta di una centrale costruita nel 1986, un'era geologica fa quando si parla di nucleare. Quelle di ultima generazione sono infinitamente più sicure (alcuni dicono senza margini di errore, ma non ne sarei così sicuro) ed è per questo che sono costosissime e la cui costruzione richiederà senz'altro da noi come negli USA l'intervento della finanza pubblica (mi viene in mente la costruzione delle grandi centrali elettriche in Italia, che mai sarebbero state costruite con il solo intervento del privato). Piuttosto, a seguito dei fatti recenti (incidente, questo si, sulla piattaforma off-shore che ha provocato il più grande disastro ambientale di tutti i tempi, i continui crolli nelle miniere di carbone in Cina, i vari incidenti nelle centrali termoelettriche) c'è da domandarsi se sia l'energia nucleare la catastrofe da cui fuggire o l'unica via per produrre grandi quantità di energia (di cui il mondo avrà sempre più bisogno, Cina e Brasile in testa) in modo pulito.
E' una domanda che mi pongo e che forse tutti dovremmo porci.

Fabio ha detto...

Ti ringrazio del commento, "sostanziale" e, soprattutto, educato.
Naturalmente, non sono favorevole al carbone, anche se sono convinto che i continui incidenti in Cina siano conseguenza di procedure di sicurezza non rispettate (la Cina non brilla certo per amore della sicurezza). Gli incidenti come quello del golfo del Messico saranno forse inevitabili per lungo tempo: l'energia elettrica (comunque sia prodotta) non è ancora in grado di sostituire il petrolio per molti impieghi, tra cui il trasporto automobilistico. Percio' si continuerà a perforare per lunghi anni, almeno finchè ce ne sarà.
Detto questo, le procedure di sicurezza delle centrali nucleari sono ottime, almeno fino a quando non se ne scoprirà una falla. Anche a Cernobyl non e' stato un problema di tecnologia (in senso stretto), è stata una manovra "umana" sbagliata, se vuoi "non impedita" da quello che era lo standard di sicurezza del tempo.
Il problema del nucleare è che un eventuale incidente avrebbe un impatto non solo "sugli addetti ai lavori", cosa comunque deprecabile, come il crollo di una miniera in Cina, ma su una popolazione enorme, inconsapevole, impotente e imprevedibile (vedi appunto Cernobyl). Per non parlare poi di "effetti collaterali" come le scorie (dove le mettiamo?), la rilevanza strategica di una centrale nucleare (che sarà presidiata dall'esercito, per come si sta mettendo in Italia), l'inquinamento termico (l'acqua della Mosella, utilizzata per raffreddare l'impianto di Cattenom, si riscalda di 1.5 gradi, con punte fino a 2.2 gradi), la stessa disponibilità di acqua, che sappiamo in Italia essere imprevedibile (per Cattenom hanno addirittura realizzato due bacini artificiali di servizio).
Ma, soprattutto, il nucleare è anti-economico. Non lo dico io, lo dice City Group (poco piu' sotto trovi un altro post proprio su questo).
Io comunque dico che non stiamo facendo abbastanza per cercare delle alternative, perchè si vuole far passare il messaggio che il nucleare sia l'unica soluzione del problema energetico. Non è che sotto sotto è la solita storia? più soldi (pubblici) girano, più ne restano attaccati a chi li fa girare ... non è che ci ritroveremo anche qui il buon Bertolaso ?
Ciao e grazie del commento

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

In primis bravo perché di questa notizia non se ne sapeva nulla. Concordo anche con il tuo commento. Temo che non ci sia la volontà di trovare davvero energie alternative e che però così facendo la natura si rivolterà molto prima del momento in cui il petrolio sarà definitivamente terminato.

Anonimo ha detto...

Fabio,
sono sostanzialmente d'accordo con te, anche se parlando di Cernobyl parliamo del 1985 (se non ricordo male), in una situazione di quasi totale chiusura al mondo (eravamo ancora ai tempi dell'URSS).
Per quella che è la mia conoscenza personale (sono un chimico industriale), i livelli di sicurezza sono drasticamente migliorati ma sicuramente non siamo nelle condizioni di escludere a priori un incidente; si è però in grado di circoscriverlo in tempi rapidissimi, evitando i rischi che tu citavi. E comunque ciò che è successo recentemente in USA la dice lunga sul fatto che i pericoli gravissimi per l'Umanità oggi non arrivano certo dal nucleare.
Sulle valutazioni che fa Citigroup ci andrei cauto, avendone fatte altre (in altri settori, tipo la finanza ed il banking) in passato che si sono poi rivelate delle bufale. E' fuor di dubbio che la finanza pubblica dovrà intervenire per finanziare, sperando che questa abitudine tutta italiana (e di Bertolaso in particolare) prima o poi sia un lontano ricordo.
Fra parentesi, questa è una delle ragioni per cui vedo di buon occhio l'ingresso del privato nel settore dell'acqua potabile (in combinazione con una forte Authority in grado di controllare e determinare le tariffe in funzione degli effettivi investimenti effettuati, così come è oggi nella distribuzione del gas di città).
Comunque sia, è una bella sfida.

Ampsicora ha detto...

Ciao a tutti, da ormai più di un mese i vapori di Cattenom fanno parte del mio panorama quotidiano, dato che sono da queste parti per lavoro. Suppongo che il reattore di cui riferite nel port iniziale debba aver ripreso a funzionare dato che da ieri tutti e quattro gli evaporatori indicano attività.
Devo dirvi che qui la gente non è particolarmente turbata dalla presenza della centrale e il paesaggio è contornato, oltre che dai vapori di Cattenom, anche da moltissime vacche che vivono brade e da numerosissimi campi eolici.
Vorrei comunque far notare che gli incidenti nelle miniere di carbone o a Deep Horizon non sono affiancabili agli incidenti in centrali di produzione di energia, di qualunque tipo siano. Gli ambiti non sono tecnicamente comparabili. Se un'analogia vuole essere fatta con i crlli in Cina o con il blow-up ne Golfo del Messico, e sarebbe sicuramente interessante, si veda l'incidentalità nelle miniere di Uranio.

Fabio ha detto...

@Amp: grazie del commento "dal campo". Non escludo che gli evaporatori abbiano anche un loro fascino: in controluce, con i loro pennacchi bianchi che alzano lentamente verso il cielo, i prati d'intorno con le mucche ... è una scena idilliaca. Ma sappiamo bene cosa c'e' dentro l'acqua del fiume che gli scorre vicino? se guardi un mio post un po' piu' recente (il pesciolino radioattivo) vedi che sono possibili fenomeni che non hanno un riscontro diretto sull'osservazione a distanza. Del resto, in Francia esiste un movimento che vorrebbe eliminare il nucleare (www.sortirdunucleaire.org), quindi un dibattito esiste anche li', nonostante la popolazione locale sembri non interessarsi alla cosa.
Detto questo, i disastri dell'idroelettrico cinese (e non), il disastro della BP nel golfo, ci dicono solo che ogni attività umana comporta dei rischi ed il benessere "costa" (non solo in termni economici). In realtà a me non interessa il confronto tra fonti di energia in termini di morti per anno o per kilometro quadrato, io sono contrario al nucleare per motivi termodinamici (secondo principio, in particolare), perche' viene presentato come la soluzione a tutti i problemi dell'umanità, mentre non è vero per niente: se risolve un problema, ne apre altri tre, ma questo non lo dice la pubblicità dell'Enel ...
ciao, grazie e buon lavoro ... e goditi la bella campagna della Provenza !

Laura ha detto...

Ciao.. ho visto il tuo blog sul nucleare... molto interessante!!! con due miei compagni di univesità abbiamo creato anche noi un blog sul nucleare se ti va mi farebbe piacere se lo visitassi per vedere cosa ne pensi!!

ciao Laura
http://nucleareinitalia.blogspot.com/

Fabio ha detto...

Ciao Laura, ti ringrazio molto dei complimenti, che non credo di meritare. Mi limito a cercare in giro nel web (quando ho un po' di tempo) notizie e argomenti per discutere e ragionare di nucleare, notizie che faticano a trovar spazio sulla nostra stampa o in tv. Come avrai visto, la mia posizione sul nucleare è chiara, penso siano piu' i problemi che produce, rispetto a quelli che risolve. In ogni caso cerco di discuterne liberamente (almeno il piu' possibile). Ho visto il vostro sito e mi piace molto: ci sono un sacco di informazioni utili per chi vuole approfondire l'argomento e questo e' qualcosa di utile, anzi direi indispensabile. Quindi continuate cosi', è un servizio per tutta la nostra società. Come puoi vedere, vi ho aggiunto nei miei link preferiti, tornerò a trovarvi.
Ciao e a presto

Unknown ha detto...

Il No al nucleare deve essere gridato...... ma con la possibilità dell'energia pulita perchè si pensa al nucleare? Anche nel mio blog : http://alfonsofiumarella.blogspot.com/ tratto di questo tema perchè è sconcertante una situazione così!!

Anonimo ha detto...

Ho appena sentito mio figlio, vive a Lussemburgo e mi ha detto che ha ricevuto sia lui che tutti i Lussemburghesi una lettera dove comunicano di andare a ritirare medicine di Iodio e Potassio e di prenderle in caso di problemi con le radiazioni nucleari. Sono un po terrorizzata, voi sapete qualcosa? Un saluto, Daniela.

Fabio ha detto...

Daniela, io non sono a conoscenza di nulla. Per quanto posso supporre, si tratta di una misura generica contro la possibilità, più che di incidenti, di attentati che abbiano conseguenze riconducibili all'esposizione a radiazioni. Ma credo che sia esclusivamente una precauzione, senza alcune relazione diretta con informazioni precise. tienici informati, se hai ulteriori notizie.
Grazie

Paolo ha detto...

Anche io vivo in zona da alcuni mesi, per la precisione a Frisange e mi sono reso conto di persona che il vapore che viene immesso nell'atmosfera influenza le nubi per alcuni chilometri attorno alle centrali. E' frequentissimo infatti, scorgere cielo completamente sereno sopra alle centrali in un raggio di circa 10 km mentre tutto attorno vi è una estesa coltre di nubi. Non si può quindi negare che attorno a queste centrali si sia creato un microclima. Le persone di Frisange (paese che dista circa 5/6 km dalle centrali) quando piove dicono: "se non vuoi bagnarti avvicinati alla centrale!"