giovedì 11 dicembre 2008

Un governo miope ci puo' solo portare nel baratro

Gia’ l’Italia ha i suoi problemi strutturali, frutto di 30 anni di governi di coalizione che puntavano solo alla rielezione, piuttosto che al risanamento ed all’interesse dei cittadini.
Ora il governo Berlusconi prosegue in questa direzione, incapace di avere una visione del futuro che non sia puramente il perpetuarsi degli interessi particolari, vuoi della solita casta dei politici, vuoi di un gruppetto di imprenditori capaci solo di rischiare con i soldi degli altri.

La posizione del governo italiano nella discussione del piano europeo di riduzione delle emissioni di CO2, che io stento a credere sia condivisa dai cittadini pensanti del nostro paese, ci sta costringendo nell’angolo, in una posizione non solo difficile per le nostre relazioni con gli altri paesi europei, ma soprattutto relegandoci tra i paesi piu’ retrogradi e dannosi per la salute dell’intero pianeta.

Siamo gia’ al 44-esimo posto nella classifica dei 57 paesi con maggiori emissioni di CO2, per quanto riguarda le azioni intraprese per la riduzione di emissioni. Nei primi 5 posti della classifica, cioe’ i paesi che stanno facendo di piu’ per l’ambiente, ci sono Svezia, Germania e Francia, seguiti da India e Brasile. Noi, invece, siamo in compagnia di Arabia Saudita, USA e Cina (che non hanno mai ratificato il trattato di Kyoto). Tra l’altro, l’anno scorso eravamo in posizione 41, ora peggiorata a 44. E, per quanto sta dimostrando di saper fare questo governo, non mi pare proprio che la situazione sia destinata a cambiare, se non in peggio.

In questa trattativa con la Comunita’ Europea, l’Italia e’ quella che piu’ di tutti sta trascinando l’intero continente al ribasso, compromettendo definitivamente il Piano del 3 x 20 (20% di emissioni di CO2 in meno, 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, il tutto entro il 2020). E’ una posizione assolutamente opposta a quella in cui si sta muovendo il mondo intero, anche se con difficolta’, Stati Uniti del neo presidente Obama in testa.

Anziche’ pensare ai disastri che stanno avvenendo in campo economico, fianziario, ambientale, il nostro governo pensa alla riforma della costituzione (peraltro gia’ bocciata due anni fa dalla maggioranza dei cittadini, con un referendum dedicato), pensa al PD che lo paragona ad un dittatore (perche’, non e’ vero?), pensa a Di Pietro, che vuole mettere in galera i ladri.

Insomma, questo governo non e’ all’altezza della situazione: la gravita’ dei problemi richiederebbe persone piu’ preparate, piu’ lungimiranti, meno attaccate ai loro meschini interessi di bottega e piu’ concentrate sull’interesse di tutti noi, cioe’ i cittadini di questo paese.

Abbiamo bisogno di Statisti con la S maiuscola, di persone che sappiano immaginare come sara’ il mondo tra 50 anni e da subito sappiano indirizzarsi in quella direzione, anche con dei sacrifici, anche se costa. Non ci servono i commercialisti di Sondrio, le soubrettes del varieta’, le prime-donne del gossip televisivo, piu’ attente al loro look che ai problemi urgenti che abbiamo.

Mi piacerebbe che il popolo della rete (almeno quello, visto che ne abbiamo ancora la possibilita’) si facesse sentire, cominciasse a premere su questa classe politica di incapaci: l’unica nostra possibilita’ di salvezza e’ che se ne vadano. Per sempre.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento da Blogger:
Le poche persone che hanno detto questo sono state tacciate di populismo (pensa Beppe Grillo).
Condivido a pieno anche se, ammettiamolo, servirebbe una classe dirigente preparata per sostituire la casta.
Dov’è? (è solo una domanda, sono d’accordo con te).

Fabio ha detto...

Non posso fare a meno di citare un articolo riportato dal Corriere di oggi: un premio a Berlusconi

“POZNAN (POLONIA) - Per la seconda volta nel giro di una settimana l’Italia ha dovuto incassare il «Fossile del giorno», il premio della «vergogna ambientale» dato ai Paesi che adottano i peggiori comportamenti nei processi negoziali sul cambiamento climatico: omaggio semiserio del Can, la rete che riunisce centinaia di organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo. Il premio, questa volta, e’ stato attribuito personalmente al presidente Silvio Berlusconi, per la sua frase, citata fra il divertimento generale dei molti partecipanti al convegno di Poznan, secondo cui «quando uno ha la polmonite non va dal barbiere a tagliarsi i capelli».

PAROLE FUORI POSTO - Fuori di metafora, hanno spiegato gli organizzatori del «Fossile», interpretando il pensiero del premier italiano, Berlusconi intendeva dire che in tempo di crisi economica non si dovrebbero tagliare le emissioni dei gas serra. «Evidentemente il premier italiano non si e’ reso conto che il malato deve uscire non per andare dal barbiere, ma perche’ la casa brucia», hanno aggiunto.”