martedì 16 dicembre 2008

Elezioni in abruzzo: una lezione per tutti

Mi auguro che chi di dovere analizzi con attenzione i risultati delle elezioni abruzzesi e tragga le opportune conclusioni.

Ma vediamo che cosa e’ successo.
Nel 2005 avevano votato circa 830.000 elettori (68.6%). Ora hanno votato in 640.000 (53%). Sono percio’ mancati 190.000 votanti (15.6% - degli aventi diritto - in meno).

Nel 2005, i voti per lista erano questi:
Forza Italia: 117.500 voti, AN: 81.900, DC: 20.500. Totale dei tre: 219.900 voti
D.S.: 136.350, Margherita: 122.950. Totale dei due: 259.300 voti
IDV: 17.900, UDC: 61.800, SDI: 38.100, Rif.Com. + Com.Ital.: 57.500.
Il centro-sinistra aveva vinto ed era stato eletto Del Turco, poi arrestato per tangenti.

Veniamo al 2008:
PDL: 191.000 voti (quasi 30.000 voti in meno rispetto al 2005);
PD: 106.400 (quasi 153.000 voti in meno che nel 2005);
UDC: 30.500 (meno della meta’ del 2005);
Socialisti: 9.400 (28.700 voti in meno);
Rif.Com. + C.I.: 25.400 (32.000 voti in meno);
IDV: 81.500 (63.600 voti in piu’ rispetto al 2005).

Quindi, credo che si possa dire quanto segue:

  • il centro-destra non arriva nemmeno ai voti che aveva avuto nel 2005 (per non parlare delle Politiche dell’aprile scorso, dove aveva guadagnato 344 mila voti), quindi mi pare non ci sia molto da cantar vittoria: non c’e’ stato alcun effetto “traino” del governo di destra, anzi, mi pare proprio il contrario;
  • i socialisti, a cui apparteneva Del Turco,vedono il loro bottino diviso per quattro: al loro posto cambierei mestiere
  • persiste l’abbandono dell’estrema sinistra: meno della meta’ dei voti (esattamente come alle Politiche 2008: i pochi rimasti sono fedeli);
  • l’UDC, quasi scomparso dei TG nazionali, si divide per due;
  • PD: passa da 260 mila voti del 2005 ai 106 attuali (277 mila alle Politiche 2008 !!!): sostanzialmente, si potrebbe dire che quelli che non sono andati a votare erano tutti del PD. Praticamente, una fuga di cervelli. In massa.
  • IDV: e’ la vera novita’, peraltro attesa: da 18 mila a 81 mila (piu’ di 4 volte tanto), passando per i 58 mila voti delle Politiche 2008. Propabilmente ha raccolto sia dal PD, sia dai socialisti, sia dall’estrema sinistra. E’ Di Pietro il vero vincitore, premiato per la linea politica che ha tenuto contro il governo Berlusconi, in contrasto con quella del PD, decisamente bocciata dagli elettori.
Nel PD c’e’ gia’ chi si lamenta delle alleanze fatte in Abruzzo (con l’IDV di Di Pietro), avrebbe preferito l’UDC: per questo - affermano - abbiamo perso. E cosi’ dicendo dimostrano di non aver capito niente.
Io mi auguro che i leaders del PD abbiano cosi’ tanto acume politico da capire che hanno solo due possibilita’: o se ne vanno definitivamente e ritornano alle loro occupazioni precedenti (ammesso che ne abbiamo mai avute, in caso contrario possono sempre cominciare finalmente a lavorare), oppure che cambino decisamente rotta, magari chiedendo consiglio a chi ha dimostrato, quanto meno, di capire qualcosa di piu’ dell’elettorato che vorrebbero rappresentare.

Le elezioni abruzzesi sono state un piccolo assaggio di quello che potrebbe accadere l’anno prossimo alle Europee o alle Amministrative di primavera.
Mi auguro che comunque la lezione venga presa in seria considerazione dal PD e che si cerchi finalmente di costruire un partito nuovo, onesto e effettivamente “democratico”.
In caso contrario, credo che il tunnel in cui siamo entrati all’inizio di quest’anno, ci ospitera’ ancora a lungo.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento di Youssef:
Di pietro non è la soluzione, è come dire che la lega è la soluzione della destra. è stato un opportunista che ha succhiato tra gli antiberlusconiani, permettetimi di cultura politica medio bassa, fra l’elettorato del PD, comunisti e socialisti, mentre l’intento era di usarlo per drenare consensi da destra, visto che è uomo di destra.
Il PD paga la non chiarezza e le lite interne, e la non spinta innovativa per laquale era nato. Ci sono degli elementi da chiarire,mentre si cerca sempre di complicare le cose, non ultima la corte a casini. Il Pd deve fare chiarezza prima di tutto sulla sua collocazione europea e non può essere che nell’area socialista, chi non ci sta gli si mostra dov’è la porta. Tanto perdere per perdere, meglio perdere con chiarezza, e quindi anche la parte marcia e fondamentalista della margherita fuori dalle palle.
Va da se poi la posizione sulla laicita dello stato, la solidarietà, il lavoro e la libertà. Si dirà allora si torna ai vecchi DS, non ne sono molto convinto, certo non si avrà quel quasi 34% dell’elettorato, ma con il tempo (ancora 4 anni), con le idee chiare credo si possa anche superare, ma ci vuole coraggio e programmazione, di certo la parietti non la prendiamo neanche in considerazione, salvo che venga a fare qualche spogliarello ogni tanto.

Fabio ha detto...

Non credo che il punto sia se Di Pietro e’ di destra o di sinistra. Non credo che, in questa sconfitta, contino ne’ i programmi, ne’ le ideologie. Ne’, secondo me, il risultato in Abruzzo deve essere letto secondo queste categorie.
L’interpretazione, sempre secondo me, giusta da dare e’: la gente vuole onesta’, la gente vuole politici che non solo parlino di onesta’, ma la mettano in pratica. Oggi come oggi, quindi, le alternative non sono molte. Di Pietro ha stravinto per questo: e’ l’unico, in questo momento, che riesce ancora a passare il messaggio dell’onesta’ (sia vero o meno), del voler mettersi per traverso rispetto ai privilegi ed ai soprusi della casta. E lo sta dimostrando con battaglie e iniziative concrete, in Parlamento e fuori.
Il PD invece e’ sempre titubante tra una posizione e l’altra, cercando di accontentare tutti. Di fatto non accontentando nessuno.
La cosa peggiore, comunque, e’ il commento di Del Turco, che si gode il risultato: “che gioia, sono felice per il voto”. Questi sono i politici che abbiamo, che ci governano. Questo e’ il vero problema.

Anonimo ha detto...

Commento di Youssef:
Di pietro al massimo potrà rispondere della propria onestà, ma non credo che possa garantire per tutti i suoi, basta pensare al suo vecchio delfino de gregorio, che ha intascato 500mila euro per passare a destra…La politica è altro, ribadisco di pietro sta facendo una cosa reditizia per se ed il suo partito, a danno dell’alleato e cosi rischia di rompere l’alleanza (per me non ci doveva neanche essere dall’inizio e magari sarebbe finito anche fuori dal parlamento, ma questo per lui è un dettaglio). Bisogna fare pulizia dentro il partito, ma non solo con criteri di onestà e basta, ma anche sui programmi, per poter essere coerenti con quello che si vuole, altrimenti non solo 15 anni governerà berlusconi ma 50.