sabato 22 novembre 2008

emergenza sicurezza: il TG non ne parla, quindi è finita

E’ vero che si puo’ avere una sola paura per volta, e che ora ci sono dei problemi molto piu’ gravi che in passato, ma la classifica delle paure degli italiani e’ molto cambiata, da qualche mese a questa parte.

Praticamente, l’emergenza sicurezza, quella su cui si e’ giocata la battaglia elettorale e che ha portato alla vittoria della destra, e’ finita, gli italiani l’hanno rimossa dalla testa della classifica delle paure piu’ diffuse, sostituendola con altre paure, la crisi economica, la perdita del posto di lavoro, eccetera.

Dopo che i TG nazionali (e non solo, anche i vari ‘talk show’ politici, da Porta a Porta in giu’) hanno fomentato l’allarme criminalita’, legandola all’immigrazione, appena prima della campagna elettorale (trascinando anche le testate editoriali e televisive tradizionalmente non legate alla destra), ora non ne parla piu’ nessuno e la gente smette di aver paura per la propria sicurezza, o almeno diminuisce la percezione di questo pericolo.

Ora i TG parlano di crisi economica, di disoccupazione, posti di lavoro persi, banche che falliscono e puntualmente questa diventa la prima preoccupazione, balzando in testa ai sondaggi dell’istituto Unipolis (Osservatorio di Pavia, con il contributo di Ilvo Diamanti).

In realta’, quello che misura veramente il grado di sicurezza, cioe’ il numero di crimini, di scippi, di omicidi, di furti, ecc., ha cominciato a diminuire fin dal 2007, quindi molto prima delle elezioni e si e’ stabilizzato nel corso del 2008 (dai pochi dati che ci sono al momento).

Sara’ perche’ ora abbiamo i millitari per strada ? se e’ bastato mettere due o tre soldatini a stazionare sul marciapiede davanti a qualche bar (basta vedere a Milano dove sono, in via Padova o in Corso Buenos Aires), beh, allora avevamo dei criminali proprio da poco, non c’era da preoccuparsi nemmeno prima.

Intanto, pero’, abbiamo un governo di destra, che ha costruito la sua vittoria proprio sul tema sicurezza, un governo nelle mani dell’uomo che possiede le maggiori reti televisive del paese e che ora controlla anche quelle pubbliche (in realta’ non ha mai smesso di controllarle anche durante il governo di centro-sinistra, lo sappiamo dalle famose intercettazioni), un governo che ogni giorno di piu’ si dimostra incompetente e inadeguato ad affrontare i veri problemi che ci troviamo davanti.

Comunque, questa analisi mostra come sia importante il controllo dei mezzi di informazione per determinare gli spostamenti dell’opinione pubblica, per pilotarne le scelte e le decisioni. Secondo voi questa la possiamo chiamare “democrazia” ?

Secondo me, no


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