martedì 23 settembre 2008

Una lezione di stile

Olmert, Primo Ministro di Israele, si e’ dimesso a causa delle accuse, secondo lui infondate, che gli sono state rivolte. Per potersi difendere pienamente, senza “intimorire” i giudici per la sua carica (come lui stesso ha voluto precisare), ha pensato che era meglio dimettersi, piuttosto che rischiare di compromettere l’immagine dell’intero paese.

Alcuni passaggi del suo discorso, tenuto il 30 luglio 2008 davanti alla nazione:

“I want to make one thing clear: I am proud to be a citizen of a country in which a prime minister can be investigated like any other citizen. It is the duty of the police to investigate. It is the duty of the State Prosecutor’s Office to instruct the police, and I have nothing against them for that. The prime minister is not above the law, but neither is he beneath it.”

(la mia traduzione: “voglio dire una cosa con chiarezza: io sono orgoglioso di essere un cittadino di un paese dove il primo ministro puo’ essere sottoposto ad un’inchiesta, come qualsiasi altro cittadino. E’ dovere della polizia investigare. E’ dovere della Procura investigare per mezzo della polizia e io non ho niente contro di loro per questo. Il Primo Ministro non e’ al di sopra della legge, ma nemmeno puo’ esserne calpestato”)

“Now the moment has come for me to make a decision. I am not doing this out of a sense that I cannot fulfill my duties. I believe, with all my being, in my ability to continue fulfilling my mission, as I believe my own honesty and innocence. But the current campaign of abuse, even by honest people who truly care about the state and its image, raises a question that I do not want to and cannot evade. What is more important? My private justice, or the public good? My private justice is very important to me. The infringement of my family’s privacy pains me exceedingly. In the choice between the considerations of my status and ability to struggle for my justice, and the considerations of the good of the state, the latter are more important!!!”

(la mia traduzione: “ora e’ arrivato il momento per me di prendere una decisione. Non lo sto facendo perche’ non mi sento in grado di svolgere il mio compito, ma perche’ credo nella mia onesta’ e nella mia innocenza. Pero’ l’attuale campagna diffamatoria, anche se da parte di gente onesta che in buona fede si preoccupa dello Stato e della sua immagine, fa sorgere una domanda che io non voglio e non posso eludere: che cosa e’ piu’ importante? la mia giustizia privata o il bene pubblico? la mia giustizia privata e’ molto importante per me. Il coinvolgimento della privacy della mia famiglia mi addolora grandemente. La scelta tra la considerazione del mio stato, la possibilita’ di battermi per la giustizia e il bene dello stato, quest’ultimo e’ per me molto piu’ importante!!!”)

Non so voi, ma a me il pensiero e’ subito andato ai fatti di casa nostra: stesso contesto, altra soluzione.
Staremo a vedere se magari non sara’ Israele a prendere spunto da noi: chissa come si dice “lodo Alfano” in lingua ebraica …

(fonte: Haaretz.com - quotidiano israeliano -




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