giovedì 4 settembre 2008

Sopravvivere ... a progetto

La societa’ per cui lavoro, dopo otto (ripeto: otto!) anni di rinnovi semestrali o annuali, non ha piu’ rinnovato il contratto ad alcune segretarie con contratto interinale, di fatto cacciandole.
E’ stato un dramma per noi (col posto fisso), che abbiamo lavorato gomito a gomito per tutto questo tempo, figurasi per loro: chi ha il mutuo da pagare (aperto con la garanzia dei genitori), chi un figlio ed un marito con stipendio normale (l’ultima settimana del mese si metteranno a dieta, che fa sempre bene), chi, pur da sola, deve comunque sbarcare il lunario. Tutte, comunque, con l’angoscia di cosa succedera’ loro da lunedi’ prossimo.

Da giovani, credevamo che la qualita’ della vita non potesse che migliorare, che il mondo fosse destinato a distribuire benessere a tutti, che la Giustizia non potesse che estendersi a tutti, un po’ alla volta. Insomma, che al passare del tempo non potessimo che stare meglio, tutti. Abbiamo sempre pensato che l’intera societa’ fosse incamminata verso il miglioramento e che indietro ormai non si tornava piu’.

E’ duro accorgersi che tutto cio’ non e’ vero, che se qualcuno sta meglio, c’e’ sempre qualcuno che sta peggio.
E’ questo lo sviluppo? e’ questo il benessere? finche’ continueremo a misurare la qualita’ della nostra vita con il PIL, con gli utili per azione, con i fatturati, continueremo a chiudere gli occhi sui disastri che questi numeri comportano.
E continueranno ad esserci altre ‘Marta’, altre ‘Antonella’, altre ‘Francesca’ che nel loro ultimo giorno di lavoro torneranno a casa piangendo.

Sara’ il caso di cambiare, prima che sia troppo tardi, per non doverci piu’ vergognare del mondo che abbiamo costruito.


14 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento da Manuela:

Da giovani, credevamo che la qualita’ della vita non potesse che migliorare, che il mondo fosse destinato a distribuire benessere a tutti,

Non so Fabio… io vent’anni fa avevo e vedevo gli stessi problemi. Purtroppo! Potevo sperare di cambiare le cose ( e non facevo poi granche’) ma le cose intorno a me stavano cosi’: senza raccomandazione il posto di lavoro difficilmente si trovava.
Mio padre ha lavorato in Comune tanti anni e mi ha sempre detto, io di raccomandazioni non te ne do, studia, lavora, e pedala. Se non elargivi bustarelle a destra e a manca, di strada ne facevi ben poca. Se eri un minimo di bell’aspetto era scontato che prma o poi qualcuno ti chiedesse di “fermarti oltre orario” per certi straordinari. Non c’era l’attenzione agli abusi sessuali che c’e’ ora. A me e’ stato chiesto di andare a cena per “parlare con tranquillita’ della sua domanda di lavoro”, cosi’ tante volte che ho perso il conto. Mi e’ stato chiesto “dimmi chi conosci” (esattamente cosi’, non e’ neanche che si sforzino di celare un minimo) infinite volte, anche per lavori che non erano esattamente la velina. Erano gli opulenti, corrotti, anni 80.
Ma gia’ negli anni 60 e 70 mio papa’ faceva ( e con molto orgoglio) meno soldi di chi : cito testualmente” ha preso la laurea in Svizzera pagata dai genitori, perche’ erano troppo caproni per studiare duro e prenderla normalmente, o di chi elargiva sonore bustarelle per prendere gli appalti.”
E i nomi si sapevano anche, ma nessuno si sognava di fare nulla. A Bologna ci fu una specie di mani pulite all’interno del Comune negli anni 80, non so se qualche bolognese che legge se ne ricordi.
Se non fosse una situazione vecchia di decenni ed incancrenita non sarebbe cosi’ dura da cambiare.
Le macchine, il Computer, Internet, e’ ovvio che abbiano cambiato i tempi e modi di produzione, di gestione, di diffusione.
In tutto il mondo si sono persi posti di lavoro, ma se ne sono creati altri. In italia no.
pero’…pero’….pero’! E’ anche vero che molti italiani, si muovono poco, sono diventati stanziali. Cercano un certo tipo di lavoro e poco si adattano. Troppo spesso cercano ancora il posto fisso, quello per tutta la vita o giu’ di li’. Mi dispiace ragazzi, non esiste piu’, non e’ un fenomeno solo italiano e’ globale. Troppi Italiani ancora non sanno paralre lingue straniere, non sono molto pratici di PC ( e non parlo di navigare in internet o fare aste su Ebay o scaricare un film). E non si fidano di se stessi.
Non credono in se stessi. Meglio un posto da dipendente magari precario che iniziare io qualcosa per conto mio.
Forse qualcuno si arrabbiera’, ma sapete che io la dico come la penso, e la penso per come la vedo.


Mi dimenticavo di aggiungere un’altra riflessione. Al di la’ dell’ovvio e che ormai e’ storia vecchia…tipo” quanti “stradini”, muratori, spazzini vedete nella vostra citta’ che non siano albanesi o nord africani? Di infermiere ne cercano ovunque, ma le scuole sono vuote. Io lavoro a stretto contatto con programmatori, i programmatori bravi in Italia, comparati al bacino disponibile mondialmente sono si e no il 2/3%. E sono troppo cari per essere concorrenziali.
Cio’ premesso, aggiungo che quando io pensavo di rientrare in italia, era l’inizio dell’estate ho dato incarico a mia madre di cercarmi un posto estivo ( vive in una localita’ di mare) come ….commessa, cameriera, cassiera al supermercato, a stirare, ad affiggere manifesti…insomma qualunque cosa che non fosse rubare per i 3 mesi estivi.
Risultato : nulla, nada, zip, nothing. Se non hai 29 anni, e questa e’ la cosa che mi fa imbestialire di piu’. Se non ho 29 anni non so rifare i letti in un hotel? Pero’ ho anche constatato che nelle varie pensioni, campeggi ecc, nessuno, neanche il congierge sapeva parlare inglese. Ma era rigorosamente sotto i 29!!!!!

Fabio ha detto...

Manu, concordo con te su molte delle cose che dici, ma credo che il problema sia un altro: perche’ le scuole da infermieri sono vuote? perche’ quando arrivi a diplomarti ti propongono un contratto capestro con una cooperativa da 12 ore al giorno, per 800 Euro. Se ti lamenti, non sei fatto per quel lavoro e ti cacciano. Perche’ lo scopo della cooperativa non e’ aiutare i malati mettendogli vicino persone serene e felici che li curino, ma e’ fare profitto. Non frega niente come. La mia collega segretaria e’ stata cacciata non perche’ fosse una lavativa nullafacente, ma solo perche’ in qualche report a qualche boss in qualche nazione lontana da qui compariva un “1″ che la rappresentava e non doveva esserci piu’.
In Italia sta succedendo il finimondo per una poveretta che da vent’anni e’ stesa su una branda verde, il suo cuore continua a battere solo perche’ con un tubo le riempiono lo stomaco due volte al giorno, ma lei e’ morta 20 anni fa e non sa cosa le stiano facendo.
Forse qualcuna delle tre segretarie vorrebbe essere al suo posto: sarebbe piu’ rispettata.

Anonimo ha detto...

Due commenti da Manuela:

Verissimo.
Ma lo scopo di una multinazionale e’ quello di sopravvivere a se stessa e non di occuparsi del lato umano. Il boss che comodamente seduto su una poltrona di pelle in un grattacielo di Chicago o non so dove, ha licenziato la tua collega, sta forse rischiando la suddetta poltrona pure lui, perche’ anche qui non tira una bella aria. E licenzano e tagliano prima di essere costretti a chiudere del tutto o intere filiali come capita ormai di leggere quasi ogni giorno. E’ business.
Capita di vedere spesso ormai ex colletti bianchi che spingono i carrelli sotto 40 gradi fuori dal wal mart.
Molte famiglie hanno gia’ venduto la seconda macchina e fanno con una, non hanno fatto vacanze quest’anno, hanno tagliato spese di ogni genere, cercano di vendere la casa e tornano in affitto.
Questa e’ la situazione.
Se puo’ interessare una piccola nota di colore, quest’estate e’ stato tutto un fiorire di offerte sulla mini vacanza a casa tua.
Cioe’ dalle radio che davano biglietti per il ristorante locale ai supermercati che pubblicizzavano tutti i prodotti per farti la vacanza nel giardino di casa tua.
La gente e’ cosi’ incazzata e preoccupata che non si muove piu’ e per protesta non compra piu’ ne’ benzina ne’ auto.
Si stringe la cinghia.
Quello che mi meraviglia di piu’ non e’ la multinazionale. E’ il Sig. Giovanni dell’assicurazione sotto casa, Marco il barista, Giovanna la titolare del negozio di abbigliamento, che si comportano piu’ o meno allo stesso modo di una multinazionale.
Youssef, da te le assumono persone con piu’ di 29 anni o sono considerati scarti?
Non so se sono riuscita a spiegarmi. Temo dovremo rivedere diverse cose nel prosimo futuro.

Ma non e’ detto che sia un male. La classe politica e’ ormai la degenerazione di se stessa. Il posto fisso non esiste piu’ e mobilita’ in Italia significa incertezza, bisogna farci i conti. L’energia cosi’ come la conosciamo non durera’ a lungo e per quanto concerne i consumi bisognera’ ridurre. Resize down. Bisogna cambiare. E’ una sfida.

Anonimo ha detto...

Oggi avro’ l’ormone ballerino ed instabile perche’ sono particolarmente arrabbiata, frustrata, pignola, pistina, polemica ed anche logorroica. Spero mi sopportiate ugualmente.
Dunque, io vivo in un paese vasto e complesso. Non esiste una America, ne esistono 100. Molto diverso dall’Italia ma non sempre in positivo.
Pero’ dato che questo sta diventando un pianeta piccino piccino bisogna che qualcuno mi spieghi perche’ certe cose in italia non le si fa.
Ultimamente si vedono in TV degli spot pubblicitari pagati da associazioni private ( e qui si che qualche ente italiano potrebbe investire dei fondi in maniera intelligente).
Allora lo spot e’ breve e dice piu’ o meno cosi’
NOI, La gente d’America non chiediamo piu’. PRETENDIAMO energia pulita entro 10 anni.
Primo piano sui mulinelli dell’energia eolica, fine dello spot.
E stanno raccogliendo firme.
qui invitano a telefonare al Governo
http://www.wecansolveit.org/page/s/callfeedbackRA
Questo esempio riguarda l’energia, ma potrebbe riguardare molti altri argomenti. Anche quello del lavoro. Che sarebbe ora.
Perche’ se c’e’ da mandare un’email di protesta , no dico un’email: copia, incolla, firma, invia, tempo totale 7 secondi e mezzo. te la promettono in 100 ( che gia’ non sono moltissimi) e la mandi solo tu e i parenti piu’ stretti.
E’ vero O NO?
Che quando si tenta di fare qualcosa improvvismanete sono tutti in vacanza? Che nessuno si sognerebbe di prendersi la briga di telefonare a 50 persone che conosce per sensibilizzarle su un determinato problema e chiedere di protestare?
Perche’ se una mattina ci svegliassimo tutti tempestando il centralino di Scajola per protestare contro il nucleare, facendo magari il video (tanto ci sbattono il telefono sul muso si sa) e poi mettendolo che so, su Youtube, forse poi anche altri proverebbero a telefonare. A mandare emails, a raccogliere firme, a FARE qualcosa per la miseria.
Forse…. oppure forse poi magari tra un po’ mi sveglio. Che tanto sto sognando.

Ecco nel frattempo l’ho trovato. Non proprio quello che passa in tv ma molto simile. Un po’ meno….”duro” di quello televisivo.

Metto il link se qualcuno fosse curioso. per chi non conosce l’inglese WE DEMAND vuol dire noi Pretendiamo. A quando uno spot :” NOI , GLI ITALIANI, non aspettiamo piu’. Noi Pretendiamo…!

http://www.youtube.com/watch?v=ydOPBL5iO2Y

Anonimo ha detto...

Commento da Matteo.
La legge 30 va abolita! Grazie di essere passato da me ed aver accettato il link. Puoi vedere che anche il tuo è stato aggiunto. Ti chiedo l’ultima cortesia: potresti per favore indicare il mio blog come Teo News perchè lo pubblicizzo con quel nome e molti lo conoscono così. Grazie mille ancora

Fabio ha detto...

Matteo, fatto!
Aggiungo poi un’ulteriore nota sull’argomento generale: Manuela, prova a chiedere quanto guadagna in US una assistente di un manager medio. Forse saremo al doppio di quanto guadagna qui in Italia.
Non volevo fare il panegirico del posto fisso, pero’ mi sembra giusto che la provvisorieta’ venga retribuita. Uno non puo’ lavorare a singhiozzo e guadagnare solo il minimo per sopravvivere quando lavora. E quando non lavora ?
Mi pare che questa legge sia stata fatta a puro uso e consumo degli imprenditori e sta lentamente, ma inesorabilmente trasformando il tessuto sociale delle nuove generazioni. Se questo e’ l’unico modo, l’unico modello di sviluppo perche’ nel resto del mondo sta andando cosi’, non posso fare altro che prenderne atto. Ma continuo a dire che non mi piace.

Fabio ha detto...

Commento da Daniele:
Il precariato è così e lo si sapeva. Fa rabbia vedere che anche chi a parole era contrario quando ha potuto fare qualcosa non ha agito.

L’unico modo per cambiare queste leggi sarebbe una compattezza tra lavoratori di categorie anche diverse e paralizzare il Paese con scioperi alla francese (ossia paralisi totale e ad oltranza).

Ma abbandonando le utopie, forse un referendum che abolisse la legge Maroni-Biagi non sarebbe male? Perchè a questo nessuno ci ha ancora pensato? Eppure è una semplicissima legge ordinaria che non rientra neanche in quelle materie che la Costituzione sancisce non modificabili con questo strumento…

Basterebbe un referendum…. se ne fanno tanti per questioni meno serie…. Solo un referendum dove chiedere agli Italiani: “Volete cancellare il precariato? Votate SI al Referenndum per abrogare la legge che lo ha istituito….

PS: contraccambio volentieri il link, Fabio. Ciao
Daniele il Rockpoeta

Fabio ha detto...

Daniele, ho l’impressione che la gente, gli italiani, siano stanchi di referendum, preferiscono andare al mare. Vedrai come andra’ a finire quello elettorale: no quorum - no party !
Basterebbe comunque modificare la legge fissando uno stipendio minimo al doppio del contratto per i posti fissi: imprenditore, vuoi la liberta’ di licenziare? questo ti costa !!
Grazie per lo scambio link
ciao
Fabio

Anonimo ha detto...

Vero, ma la tua soluzione prevede un legislatore desideroso di farlo. Io parto da un dato di fatto: il legislatore, di qualunque area politica sia, non vuole farlo. Ed allora bisogna “convincerlo”

Il Referendum è lo strumento ideale. Sono questi temi su cui ha senso fare il referendum non altri per cambiare un comma di un articolo di una legge che quasi nessuno conosce…

Ciao
Daniele

Anonimo ha detto...

Commento da Manuela:
Benvenuto Daniele!
E se…. e se la verita’ stesse nel mezzo? O meglio in una alternativa? Temo che se raddoppiassero gli stipendi ai precari raddoppierebbero anche i posti in nero. E io personalmente delle Associazioni di categoria, Enti di categoria, dei sindacati di categoria, interessi di categoria, non ne posso piu’ e francamente comincio a perderne di vista la vera utilita’.
Quello che mi sembra mancare e’ un organismo spontaneo, sociale, non legato e non dipendente da nessuna categoria o partito, che abbia incisivita’ ed autorevolezza anche al di la’ dell’intervento singolo.
(E qui Daniele ce la giochiamo a scacchi sta partita con l’utopia.)
Qualcuno, cioe’ NOI, la gente, che possa aggregarsi, esercitare pressione e farsi sentire anche prima di arrivare ad un referendum, anche senza bisogno di paralizzare il Paese con scioperi generali (tra l’altro mi sembra paralizzato gia’ abbastanza, semmai sarebbe il caso di dargli una smossa).
Il Governo NON teme l’opinione di chi sta governando, non c’e’ voce e non ci sono conseguenze. Per questo, anche per questo, stiamo messi come stiamo messi.
E purtroppo come la giri la giri, non c’e’ una soluzione miracolosa, per cui entro un anno i debiti pubblici sono cancellati, i posti di lavoro bastano per tutti, le strutture funzionano e le tasse non esistono piu’ …ecc ecc, ho reso l’idea credo.
C’e’ solo da lavorarci su, da impegnarsi, tutti. Ognuno nel proprio piccolo, senza aspettarsi ed invocare miracoli, per avere una piccola grande certezza. Che domani possa essere meglio di oggi. Non peggio.

Guradate che per questa utopia non sono poi necessari mari e monti. Basterebbero un paio di elementi.

Gente, per bene, INDIPENDENTE, con i neuroni del cervello tutti collegati al posto giusto.

Che si mettesse INSIEME, determinata a farsi ascoltare, e decisa ad investire tempo, energia, e denaro quel tanto o poco che sia e che puo’.

Anonimo ha detto...

Commento da Daniele:

PER MANUELA: presente! E grazie per il benvenuto )).

Il punto è che la Storia mi insegna che nasce un movimento e poi diventa partito e poi si burocratizza e….. io non voglio essere un ingranaggio.

Ma concordo con te sui due ingredienti che richiedi: in rete ci sono, tu mi sembri già essere un “valido elemento” se posso usare questo termine )), io spero di essere considerato tale lol… Fabio non mi sembra da meno…. siamo già tre ma ce ne sono tanti altri ancora. Io vedo che questa rete di blog che scrive di sociale e continua a non arrendersi cmq porterà ad un risveglio delle coscienze ma non subito. Fare azioni concrete certo. Fare azioni di sensibilizzazione fuori dalla rete, ok va bene.

Trovare un ‘idea, per far in modo che la nostra partita a scacchi. se vorrai giocarla, sia solo una semplice partita e non debba finire patta o in stallo dimostrando che entrambe le nostre idee erano entrambe pura utopia.

PS: tu non hai un blog?

Daniele

Anonimo ha detto...

Commento da Elio:
ciao a tutti
questa sera metterò a riposo il pc (e non solo lui) per una settimana e non volevo mancare di mettere un piccolo commento da lavoratore autonomo (commerciante) su questo argomento così importante.
Purtroppo la vedo nera, il lavoro è troppo inflazionato con l’ingresso di moltissimi extracomunitari che si mettono a disposizione per qualsiasi lavoro e con qualsiasi condizione, non solo per lavori umili che noi rifiutiamo, ma anche per lavori più qualificati. Con il nostro globo che è diventato così piccolo, è logico che le multinazionali, e a causa della concorrenza spietata, come anche il piccolo imprenditore che assume personale, fanno molta attenzione al costo della manodopera. Poi la differenza del piccolo imprenditore rispetto alla grande impresa è che questo è più sensibile alla situazione familiare del proprio dipendente, mentre per i secondi basta premere un tasto del pc.
Sarebbe augurabile che prima di licenziare un proprio dipendente per qualsiasi valido motivo, il datore di lavoro avesse la possibilità di avvisare almeno qualche mese prima i sindacati in questo modo: “”Chiedo scusa se la disturbo, Sign sindacato-lista, ma per miei validi motivi che posso spiegare, sono obbligato a non più utilizzare il validissimo lavoro del mio collaboratore di nome Marta, Antonella, Francesca, ecc.
La pregherei moltissimo sign. sindacato-lista di cercare urgentemente un’altro lavoro nel più breve tempo possibile per queste persone possibilmente nel vicinato della propria abitazione, tenendo bene in considerazione che l’aspirazione di Marta è quella di fare l’impiegata, quella di Antonella di fare la maestra, quella di Francesca di fare la cassiera.”"

Questa mattina mi sono divertito a ripassare alcuni articoli della nostra Costituzione e mi ha colpito quello che segue:

“”Art. 46.

Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.”"

A risentirci fra poco più di una settimana
Ciao a tutti
elio

Fabio ha detto...

Elio, e’ un’ottima idea, la proporro’ ai nostri sindacalisti (ammesso che la capiscano …)
Grazie per il tuo saluto e buone ferie !!
A presto

Anonimo ha detto...

Commento da Manuela:
E’ da tenere presente davvero. Se non degenera in raccomandazione ma la si trasforma in una forma di pressione.
Buone vacanze Elio. Goditela!!!! Fatti sentire appena torni. Ciao!