venerdì 6 novembre 2009

9 Novembre 1989: un muro e' caduto


Stiamo vedendo e rivedendo in questi giorni i filmati di quella notte, in cui il popolo tedesco ha preso in mano il suo destino ed ha cambiato la storia dell'Europa intera.
Vedendo quei volti euforici, follemente felici, increduli, io provo una specie di invidia. Sono convinto che quelle persone, giovani o anziane, uomini, donne e bambini, abbiamo vissuto un momento di gioia cosi' intenso, come difficilmente possa accadere ad un essere umano nella sua storia.

Ma la gioia di quelle persone, cosi' intensa e indimenticabile, non puo' essere ancora completa e definitiva per l'esistenza, in vari luoghi del mondo, di altri muri e di altre divisioni. Non possiamo scordarcele: il muro tra Israele e Palestina, il confine tra le due Koree, tutti i confini caldi tra stati in tutti i continenti.
Ora, penso che sia una responsabilità nostra, di noi europei, che abbiamo vissuto la sofferenza di quella divisione e la gioia della sua eliminazione, intraprendere tutte le azioni, esercitare tutte le pressioni, percorrere tutte le strade necessarie per l'abbattimento di quelle barriere e per la soluzione dei problemi che le hanno generate.
Nessuno potrà dirsi libero fino a quando un solo uomo, una donna, un bambino non potranno esprimere in pieno tutta la loro libertà.


3 commenti:

grandmere ha detto...

Ricordo quel momento : la gente che usciva da Berlino est e invadeva le strade di Berlino ovest ... come un fiume in piena..

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Grande momento emotivamente straordinario ma i muri da abbattere sono quelli della violenza e dell'ignoranza. Quelli fisicamente invisibili ma altrettanto invalicabili se non forse di più.

Fabio ha detto...

Giusto, Daniele.
Insomma, ci resta ancora un sacco da fare
Ciao