L'Europa dei 27 e' ad un passo dal completamento.
Il mese di ottobre è stato un mese importante: la Polonia ha ratificato il Trattato di Lisbona il giorno 13, l'Irlanda, dopo il referendum del 16, che ha approvato l'adesione, ha ufficialmente firmato il Trattato il giorno 23. Ora tutti gli stati hanno detto SI e quindi l'approvazione e' completa.
Purtroppo manca ancora una (apparentemente) piccola formalità: la firma dello strumento di ratifica da parte del Presidente della Repubblica Ceca, nonostante il Parlamento abbia già votato a favore. E' una specie di melina, per cercare di introdurre una piccola variante all'appendice relativa ai diritti fondamentali: si vuole inserire una clausola a favore della Repubblica Ceca per evitare richieste di rimborso da parte dei tedeschi Sudeti, cacciati dal territorio della Cecoslovacchia alla fine della guerra, previa confisca di tutti i loro beni. I Cechi, quindi, vogliono esser sicuri di non dover risarcire un giorno questa gente, dopo avergli fatto un torto evidente.
Sembra che la questione si stia risolvendo, grazie all'infaticabile mediazione del Presidente di turno, lo svedese Reinfeldt. Ma anche questo non sembra l'ultimo ostacolo: manca ancora un pronunciamento della Corte Costituzionale ceca (ma sempre loro?), invocata da alcuni parlamentari particolarmente avversi al Trattato. Anche per questo, comunque, dovrebbe essere questione di giorni.
Poi, forse, finalmente, partira' questo nuovo progetto, a lungo sognato dai Padri fondatori, altrettanto a lungo osteggiato da chi vede nell'Europa unita un ostacolo alla sovranità dei singoli paesi.
Io vedo molto favorevolmente questo risultato, che va nella direzione dell'apertura e dell'integrazione, unica strada per un mondo più sicuro, più giusto, più umano. Vent'anni fa è stato abbattuto il muro di Berlino, simbolo della divisione e della contrapposizione. L'adozione definitiva del Trattato sarà un altro passo fondamentale in questa direzione. Speriamo che qualche politico, piccolo e miope, in nome di qualche banale pretesa localista, non faccia saltare tutto. Si assumerebbe una responsabilità grave nei confronti della Storia.