giovedì 5 novembre 2009

L'Aquila: Giornalisti strattonati e allontanati


Quando si parla di libertà di informazione, non si vuole dire che un giornale, sotto la sua propria responsabilità, non possa dire quello che vuole, ma che succedono cose come quelle descritte da un giornale dell'Aquila (di cui tra l'altro non ho trovato traccia nella stampa nazionale):

L'Aquila, 4 nov - La giornata del Premier Silvio Berlusconi all'Aquila si è conclusa con un episodio decisamente increscioso: A Sant'Elia alcuni cronisti sono stati strattonati e spintonati dalle forze dell'ordine su indicazioni del responsabile immagine del Premier.
Nella confusione che e' seguita le forze dell'ordine hanno respinto i giornalisti allontanandoli dal premier che intendevano seguire come sempre. Alcuni di loro sono stati perfino fermati e identificati. Un brutto finale per una giornata caratterizzata da eventi di interesse per la popolazione terremotata, per la citta' e il suo patrimonio culturale.

Avendo notizia dell'evento l'associazione stampa parlamentare ha diffuso la seguente nota:

"L'Associazione stampa parlamentare protesta con forza contro l'inaccettabile comportamento tenuto oggi in Abruzzo dallo staff del presidente del Consiglio e, in particolare, dal responsabile della sua immagine. Alcuni colleghi al seguito del presidente del Consiglio sono stati spintonati e allontanati con la forza mentre cercavano di svolgere il loro lavoro. Con l'occasione, vogliamo ribadire che i giornalisti hanno il diritto-dovere di informare, in condizioni di autonomia e serenita'.
Ogni ostacolo posto all'esercizio quotidiano del diritto di cronaca va respinto fermamente e deve essere considerato come una lesione alla liberta' di stampa. Invitiamo pertanto il presidente del Consiglio a intervenire per rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giornalisti di svolgere il loro lavoro".


Di solito il premier, nelle sue scorribande, si fa accompagnare da un solo cameraman, magari di una agenzia secondaria, che poi diffonde le immagini filtrate e pre-visionate.

Uno dei motivi per cui siamo al 49-esimo posto della classifica di Reporters sans Frontieres per la libertà di stampa


1 commento:

Anonimo ha detto...

E scenderemo ancora... e ancora...
Tutto deve essere sottoposto alla supervisione, chi osa dire una parola contraria è comunista. Mah...
Buona serata :-)

fioredicampo.ilcannocchiale.it