sabato 5 settembre 2009

Se potessi me ne andrei

E' passato molto tempo, quasi due mesi, dall'ultimo post.
Non e' stata colpa delle ferie, o dell'impossibilità a collegarmi, o della mancanza di tempo.
E' solo perchè lo scoramento è forte, delusione e senso di impotenza sono alle stelle.

Mi riferisco naturalmente agli avvenimenti della sfera politica e sociale del nostro Paese. Gli ultimi mesi sono stati un crescendo di eventi nefasti: dopo la vittoria del PDL, il lodo Alfano, le leggi sulla sicurezza, sull'immigrazione, la riforma Gelmini, i provvedimenti anticrisi, le Elezioni Europee e amministrative, il referendum elettorale, papi, gli outing leghisti, le minacce alla libertà di informazione. Sempre piu' questo è il Paese di "nani e ballerine", come diceva Guccini. Nani non di statura (anche ...), ma soprattutto di livello morale, di statura culturale. E ballerine, vogliose di mostrare tette e chiappe, carne fresca per il mercato mediatico.

Non è Berlusconi che mi fa ribrezzo (come propone un gruppo su FB), e' l'Italia che non mi piace più, l'Italia che vota e sostiene questi partiti di governo, l'Italia che passa il suo tempo davanti al televisore, bevendosi tutto come oro colato, l'Italia che vota Lega perchè così gli immigrati spariscono, l'Italia che non accetta i diversi, i Rom, i neri, i gay e li vorrebbe eliminare.

Se potessi me ne andrei da questo Paese: basta, via, che ci faccio con questa gente?
So per certo che questo scoramento è comune a tanti, persone intelligenti, istruite, che hanno nutrito grandi speranze di cambiamento: speranze riposte nei partiti di opposizione (per un rinnovamento soprattutto dei metodi e dei processi decisionali interni), nell'esito del referendum (come unica possibilità di iniziare una nuova stagione di riforme), nella Chiesa, con una presa di posizione forte e chiara a favore della giustizia e dell'etica politica.
Niente di tutto questo, ogni speranza si è spenta nel giro di qualche settimana.
Quindi non fara' differenza che vinca Franceschini o Bersani, che Grillo fondi il suo Movimento di Liberazione o meno, che Bagnasco difenda Boffo o attacchi Feltri. Non cambierà nulla, si continuerà a scivolare verso il fondo, ammesso che non l'abbiamo già raggiunto.

Forse, in qualche palazzo della capitale, o in qualche villa marina o brianzola, qualcuno sta brindando al successo: la rinascita democratica è fatta, mission accomplished: grande uomo quel Gelli, aveva visto giusto.

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