L'ha detto Berlusconi, l'hanno scritto i suoi giornali, lo dicono anche i giornali "contro": la pace ritrovata (o da ritrovare) tra Berlusconi e la Chiesa ha un prezzo: la legge sul testamento biologico.
Pare che la legge vada in discussione alla Camera addirittura settimana prossima. Con lo stesso testo approvato al Senato (una porcata, degna di chi l'ha presentata).
La cosa mi fa incazzare non poco, come cittadino e come cattolico.
Come cittadino, perche' non si possono fare leggi con secondi fini, con scopi diversi da quello che e' l'oggetto della legge stessa. Forse questo governo e questo parlamento sono abituati a fare leggi "ad personam", per obiettivi limitati e "altri". E quindi anche in questo caso, non si sorprendono: il capo comanda, il capo ha un problema, tutti obbediscono e danno una mano a risolverlo.
Cosi' il Vaticano otterra' la legge che vuole e i rapporti col nano torneranno distesi e fruttiferi. Naturalmente, gli chiederanno anche di non farsi piu' beccare in pubblico con le minorenni o con le signorine a pagamento, ma questo non sara' un problema, c'e' gia' arrivato da solo.
Ma ancora di piu' la cosa mi fa incazzare come cattolico, e ancora continuo a sperare che lo scambio non si verifichi. Veramente la Chiesa puo' rivedere il suo giudizio ed il suo atteggiamento sul nano, timidamente e finalmente espresso da alcuni suoi esponenti particolarmente attenti e illuminati (ops, scusate il termine!), per cosi' poco?
Lo so, sono un cattocomunista (a dir la verita', spesso ne vado fiero), categoria particolarmente invisa al nano, e quindi, forse, certe finezze della diplomazia vatican-democristiana mi sfuggono, non sono alla mia portata.
Nonostante questo, continuo a sperare in una Chiesa che non agisce sulla base di convenienze di bottega, di calcoli opportunistici di breve termine, ma solo nel nome dei principi evangelici predicati, cosi' semplici, cosi' attuali, cosi' dimenticati.
Continuo a sperare in una politica a servizio dei cittadini, non dei pochi che governano, una politica onesta e trasparente.
Continuo a sperare in un'opposizione unita, sicura, con le idee chiare ed una proposta concreta e unitaria, capace di raccogliere consensi anche da quelle frange del centro destra che cominciano a smarcarsi dalla linea imposta dal capo, senza drammi e senza stracciarsi le vesti.
Continuo a sperare in un Paese diverso.
Ma si sa: chi vive sperando ...
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