martedì 22 settembre 2009

A Milano: PDL contro PDL


Un'altra grana per Berlusconi, come se non ne avesse gia' abbastanza.

Ligresti, forse illuso durante la campagna elettorale da Podestà (allora candidato PDL, ora presidente della provincia di Milano), chiede il commissariamento del comune (sempre di Milano - sindaco la Moratti) perche' alcune sue aree edificabili verrebbero ridimensionate dal nuovo Piano di Gestione del Territorio (PGT) della Moratti.

Come gia' in passato tra Albertini e la Colli, si rinnova lo scontro tra i poteri lombardi, la provincia ed il comune, anche se nelle mani dello stesso partito. La Moratti, presentandosi come paladina del verde in citta', dei parchi pubblici, del parco sud con le sue cascine tanto care ai leghisti, non accetta l'intromissione del collega di partito, presidente della provincia.
Quest'ultimo forse si era dimostrato possibilista verso il pluri-palazzinaro Ligresti, facendogli intendere, durante la campagna elettorale, che si sarebbe trovata una soluzione per sbloccare i suoi progetti. All'insaputa della Moratti, che, spalleggiata del fido assessore Masseroli (di Comunione e Liberazione), ora si oppone alle modifiche richieste al "suo" PGT. Come se non bastasse, si arrabbia pure Albertini, che non e' disposto a passare per lo "sregolato", come sembra sottintendere l'attuale sindaco.
Di questi giorni anche il giallo della microspia, rinvenuta nell'ufficio del city-manager, il primo collaboratore della Moratti. Chi puo' averla messa? Gli interessi che girano in quell'ufficio sono tali e tanti (dal nuovo PGT all'Expo 2015), che sara' difficile trovare velocemente una risposta.

Insomma una bella patata bollente per il nano di Arcore, che tra l'altro ha grandi affari e inciuci da mille parti con l'amico Ligresti (da CAI-Alitalia in giu') e non vorra' certo mettersi contro.

Ora il comune potrebbe finire commissariato, rendendo vani gli intrallazzi e le strizzatine d'occhio della Moratti ai ciellini, ai leghisti e a quant'altro le servira', tra poco, per sostenere la sua ricandidatura alla poltrona cittadina.

E questa sarebbe una sconfitta non tanto per lei, o per l'intero PDL (il partito del "fare" ... o il Partito Del "Litigare"?), ma soprattutto per Milano e per i milanesi, ancora una volta calpestati dagli interessi forti, della politica romana e delle lobbies dei costruttori.


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