lunedì 10 ottobre 2016

Referendum Costituzionale: 5. Quanto contano i cittadini? e quanto i partiti?

Per l’elezione dei Senatori sono individuati tre criteri, tra di loro fortemente contraddittori e ambigui.

 I criteri 

-1- I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano «eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i Sindaci dei Comuni dei rispettivi territori».
-2- Tale elezione dovrà avvenire «in conformità alle scelte degli elettori». «La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi».
-3- «I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio». Ad una futura legge approvata da entrambe le Camere si demanda il compito di «regolare le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica».

 Una logica confusa 

In primo luogo, sancire in una medesima disposizione costituzionale che i senatori siano eletti, da un lato, dagli «organi delle istituzioni territoriali» e, dall’altro, «in conformità delle scelte espresse dagli elettori» per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, significa non decidere quale sistema si vuol adottare.
Non si capisce, inoltre, come i Consigli regionali potranno tener conto, allo stesso tempo, «dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio»: la composizione dei Consigli regionali non corrisponde, infatti, ai voti presi dai partiti alle elezioni perché tutte le leggi elettorali regionali prevedono premi di maggioranza.
Del tutto irrisolto, anzi nemmeno prefigurato, è, in ultimo, ogni riferimento all'elezione in Senato dei 21 Sindaci: la «conformità alle scelte degli elettori» è imposta, infatti, solo per l’elezione dei 74 senatori - consiglieri e non per l’elezione dei senatori - sindaci.

 Eletti su base partitica 

La composizione del Senato sarà strettamente legata all’andamento delle elezioni regionali e comunali. I nuovi senatori saranno eletti su base partitica e, come tali, invece di rappresentare le istituzioni territoriali, saranno portatori di istanze politiche di parte.
Tale impostazione segna una netta differenza rispetto al modello tedesco, spesso richiamato. I senatori tedeschi non sono, infatti, portatori di interessi politici di parte, rappresentano i Länder (stati federati), hanno vincolo di mandato e, quindi, l’obbligo di votare come deciso dal Land. Tutti i voti di un singolo Land devono, poi, essere concordi e non contrastanti tra di loro (i senatori votano, cioè, "per delegazione").

Tutti i testi pubblicati sono a cura di: Gisella Bottoli, Lorenzo Spadacini, Marco Podetta, Alessandra Cerruti, Francesca Paruzzo e Diletta Pamelin

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