lunedì 15 settembre 2008

Abdul, ucciso per aver rubato dei dolci


Un altro omicidio insensato. Un altro delitto causato dall’intolleranza di chi considera il colore della pelle come metro di giudizio.
Abdul era di Cernusco sul Naviglio, la mia citta’, dove molti lo conoscevano.
Pubblichiamo una delle molte mail che questa mattina stanno girando, da una nostra amica che conosceva Abdul da tempo. E’ una testimoianza a caldo, di chi e’ incredulo e sconfortato per quello che sta succedendo, sempre piu’ frequentemente, nel nostro paese. Una testimonianza che interpreta in pieno i sentimenti di tutti noi.

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Appena ho letto i giornali in Internet, stamattina, un tuffo al cuore per la notizia del ragazzo prima in coma, e poi morto per le ferite al capo. Due italiani, padre e figlio, lo hanno ucciso a sprangate accusandolo di aver rubato dolci al loro bar. Ho pensato subito al ragazzino che avevo conosciuto.
Era proprio lui, Abdul Guiebre, cittadino cernuschese, originario del Burkina Faso.
L’ho conosciuto quando, preadolescente, frequentava il CAG”Friends”. E l’ho rivisto tante volte in giro per la città. “Come va , Abdul?” Sorridente con i suoi occhi espressivi, a volte ironici. Non era un ragazzo facile, generoso e insofferente nello stesso tempo. Un ragazzo che stava cercando la sua strada, e non è mai semplice per chi è immigrato, trapiantato in una cultura così diversa da quella di origine.
In fondo noi sappiamo ben poco delle difficoltà che gli stranieri vivono nel loro intimo, siamo così pieni di noi stessi da credere di avergli dato il massimo delle possibilità . Che cosa vogliono di più?
Io dico che è orrendo anche solo pensare di ammazzare una persona per un furto. E mi turba profondamente immaginare la violenza bestiale di un uomo ( ma è ancora uomo?) nel calare una spranga di ferro su un ragazzo che potrebbe essere suo figlio. Ma in più quel ragazzo è nero, e si merita anche parolacce e insulti razzisti prima di essere fatto fuori.
Sarà la polizia a chiarire la dinamica dell’accaduto.Ma non posso accettare che un furto, se davvero lo è stato, possa giustificare un simile odio.
In quale società viviamo? Non la riconosco, non mi riconosco in chi ritiene giusto uccidere per salvare la sua proprietà ( e in questo caso ben misero il bottino del ladro!).
Sono convinta che ad armare le mani insensate dell’uccisore italiano sia stato anche il clima sociale, culturale che si respira in Italia contro gli immigrati. E l’attuale politica del governo Berlusconi rafforza gli atteggiamenti di intolleranza. Ci dicono che gli stranieri vengono da noi per derubarci, del lavoro, dei soldi,della cultura.Ci fanno pensare che la maggior parte di loro sono delinquenti. All’inizio molti non concordano con questo sentire, ma poi il martellamento della TV e dei giornali è tale che ci si comincia a credere e dalla diffidenza si passa alla paura e dalla paura si può arrivare all’odio, come in questo caso.
Caro Abdul, compiango i tuoi anni troppo brevi. Nessuno doveva permettersi di toglierti , con la vita, ogni speranza. Perdona la disumanità di chi lo ha fatto. Perdona anche la vigliaccheria e il perbenismo di tutti noi se staremo solo a guardare.

Ernestina


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento da Daniele - il Rockpoeta:
Una mail toccante.

Rabbia dolore sgomento.

Altre parole non servono, solo un commosso silenzio per ricordarlo con quel sorriso della foto.

Fabio ha detto...

Aggiungo il link al video della fiaccolata silenziosa che si e’ svolta ieri sera (15 settembre) per ricordare Abdul e che ha visto la partecipazione di moltissime persone, oltre al sindaco Comincini ed al Presidente della provincia di Milano, Penati.

http://it.youtube.com/watch?v=86aWyRg0amk

Anonimo ha detto...

Commento da Matteo:
L’unica parola è vergogna!

Anonimo ha detto...

Commento di Youssef:
Inna lillah wa inna laho ragiun. “Siamo a dio ed a lui torniamo”.
è quello che si dice quando un musulmano muore. No ho altri commenti da fare, è troppo difficile immaginare una tragedia simile per potersi esprimere o giudicare. Prego dio che dia molta pazienza ai suoi famigliari…e spero che giustizia venga fatta.

Anonimo ha detto...

Commento da Elio:
Faccio una premessa molto importante, più grossa più di una casa:
sono anche io contro la violenza verso chiunque, bianco, nero o di tutti i colori, di qualsiasi genere, anche verbale e i fatti descritti qua sopra fanno rabbrividire, però, però …. questo infierire, questa malvagità deve avere per forza una qualche motivazioni anche se tale reazione non è in alcun modo giustificabile.
Siamo arrivati ad un punto di esasperazione tale che ormai ci incamminiamo verso una giustizia “fai da te” tipo far west.

Esiste una quantità esasperata di maleducazione e sfacciataggine fra molti giovanotti anche nostrani in aggiunta anche a molti extracomunitari, quelli che non lavorano o per spiegarmi meglio, quelli che hanno fatto malefatte nel proprio paese e sono entrati nel nostro perchè da noi la giustizia è molto blanda per non dire di peggio, non rispettando poi le nostre abitudini o le nostre regole di comportamento di vita.

Le nostre forze dell’ordine sono da lodare e si danno molto da fare. A loro sono note le persone che si comportano bene, e sanno anche chi sono quelli che commettono marachelle e anche cose più grosse, ma poi succede che una volta presi (con qualche rischio) con le pive nel sacco anche più volte, la nostra giustizia è quasi inesistente, il giorno dopo ce li ritroviamo in giro per il paese più belli di prima a scorrazzare come se fossero i più furbi e prendere in giro chi lavora seriamente ed onestamente ….e ripeto, questo vale non solo per gli extracomunitari, ma anche per molti italiani.
Purtroppo ho anche qualche esperienza in proposito dovuta al mio mestiere.
Personalmente ho un carattere mite, educato, conciliante e rispettoso verso tutti, ma proprio perchè a volte si presentano situazioni un po’ difficili, confesso che nel mio negozio ho nascosto in un angolino un bel bastone di ferro come autodifesa, per fortuna non ho ancora avuto l’occasione nemmeno di minacciare di usarlo! Più volte ho pensato anche di prendere il porto d’armi, ma mi sembrava eccessivo, posso assicurare però che non è sempre facile tenere i nervi a posto verso certe persone, anche per chi è dotato di una immensa pazienza come me ed ho pensato che non valeva la pena di rischiare.

Con questa giustizia che non funziona, penso che ognuno cerchi qualsiasi mezzo per autodifendersi e poi può succedere che saltano i nervi e si arrivi a queste vere follie.

Ciao a tutti
elio