martedì 14 dicembre 2010

Anche Veltroni e Di Pietro dovrebbero dare le dimissioni

E' facile, in momenti come questo, farsi prendere dallo scoramento.
Molti, forse tutti noi, ci aspettavamo che la data odierna, 14 dicembre, segnasse la fine dell'era berlusconiana, conseguenza e nello stesso tempo causa del marciume che invade l'Italia in questi ultimi tempi. Lo speravamo, anche se avevamo quasi il timore di ammetterlo.
Ed infatti, non è successo. Dopo la diaspora dei finiani, la contro-diaspora dei finiani pentiti, che di fatto hanno riportato in bilico la conta.

Ma la vera goccia, che ha fatto traboccare il famoso vaso, sono stati i tre "transfughi" che, abbandonando le fila di quella che era, ad inizio legislatura, l'opposizione, hanno determinato la vittoria, pur risicata, dei "fiduciosi". Sto parlando di Calearo e Cesario (ex-PD) e di Scilipoti, eletto nelle fila dipietriste. Auto definendosi "movimento di responsabilità", hanno votato la fiducia a Berlusconi e si sono fiondati (cosi' dicono le cronache) nell'ufficio del premier subito dopo il voto. Per incassare il premio, probabilmente.
Non voglio spendere piu' di tante parole su tali figuri, in fin dei conti mercenari e prezzolati sono sempre esistiti e anche costoro non finiranno certo nei testi di storia come eroi del ventunesimo secolo.
Vorrei invece soffermarmi un attimo su qualcun altro, su chi ha scelto questi personaggi, li ha inseriti in lista, in una posizione tale da garantirne l'elezione. Mi riferisco a Veltroni, segretario del PD nel 2008, che ha personalmente candidato Calearo come capo lista nel nord-est e Cesario in Campania, e a Di Pietro, che ha scelto e approvato il nome di Scilipoti.

Loro sono i veri responsabili, loro sono le acute menti che hanno saputo valutare la coerenza, la convinzione, le potenzialità di questi uomini probi, loro hanno avuto l'intuito di consegnare un seggio parlamentare, la rappresentanza di decine di migliaia di cittadini onesti e in buonafede a personaggi dal profilo alto e dalla incrollabile coerenza. Grazie anche ad una legge elettorale che mette tutta la responsibilità della scelta dei parlamentari nelle mani dei segretari di partito, sottraendola ai cittadini elettori.

Ebbene, io credo che Veltroni e Di Pietro dovrebbero dare una spiegazione, dovrebbero giustificare le loro scelte e ammettere i loro errori politici, dimostrando che, almeno loro, sono uomini degni di essere chiamati tali. Nell'unico modo possibile: rassegnando le dimissioni e sparendo dalla scena pubblica per sempre.
Non si puo' sempre incolpare Berlusconi di tutti i mali, anche l'insipienza e gli errori di chi sta dall'altra parte sono almeno corresponsabili del fallimento della Politica e dell'Etica nel nostro Paese.
Siate seri, chiedete scusa e andatevene. Per il nostro bene e per il vostro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Bocca tua santa" dicono in Sardegna.
Nel resto d'Italia, invece, "Che Dio ti ascolti".
Purtroppo, però, da noi non esiste nè un briciolo di dignità personale nè un flato di onestà intellettuale per andarsene dando le dimissioni.
Se così fosse stato in passato, la classe dirigente politica si sarebbe rinnovata da sola almeno tre/quattro volte negli ultimi 20 anni, sia a destra che a sinistra.
Vuoi vedere che Berlusconi porta a termine questa legislatura e vince le prossime elezioni?
D'altro canto se i suoi sfidanti si chiamano Bersani (che non è un leader nemmeno per i suoi) e Di Pietro (analfabeta incompetente) cosa possiamo sperare? Nei verdi?

Fabio ha detto...

Di oggi la notizia che nel PD la corrente MoDem (Veltroni) contesta il segretario ... il mulo che dice asino al cavallo!

Fabio ha detto...

Cito da un artcolo di oggi su Repubblica: Dario Franceschini accusa: "Se non ci fossero stati due traditori dell'Idv, Scilipoti e Razzi, avremmo vinto: il Pd è stato compattissimo"
Ma dove vive costui? mai sentito parlare di Calearo e Cesario? certo che la faccia tosta di questa gente è preoccupante ...