mercoledì 9 giugno 2010

Il pesciolino radioattivo del Vermont

L'impianto nucleare di Vermont Yankee, vicino a Montpelier (Vermont, US), era gia' salito all'onore delle cronache nei mesi scorsi, quando nei pressi del quasi quarantenne impianto si erano rilevati ripetuti e abbondanti sforamenti dei livelli di Trizio radioattivo nelle falde acquifere sotterranee e nel fiume Connecticut, che scorre a fianco dell'impianto.
Ma ora, che da quel fiume è stato pescato un pesciolino che ha rivelato nelle sue ossa quantità considerevoli di Stronzio-90, un isotopo radioattivo ancora piu' pericoloso del Trizio, le condizioni dell'impianto e la relativa manutenzione sono sotto processo.
Il Trizio è un isotopo ritenuto pericoloso perchè elemento cancerogeno: le misurazioni svolte fin dal mese di gennaio su campioni di acqua potabile prelevata da pozzi vicini alla centrale, hanno mostrato superamenti fino a 100 volte sopra la soglia ritenuta di sicurezza dall'Agenzia di Protezione dell'Ambiente americana. Tant'è che, appena una settimana dopo che Obama aveva annunciato la "rinascita nucleare" degli States, nel febbraio del 2010, il Senato dello stato del Vermont aveva votato (prima volta nella storia nucleare degli Stati Uniti) lo spegnimento dell'impianto entro il 2012.
Dopo quella votazione, sono cominciati controlli piu' approfonditi sul suolo, su animali e vegetali raccolti nei pressi della centrale e uno di questi controlli ha appunto riguardato il pesciolino in questione: un pesce persico giallo, pescato 4 miglia a monte della centrale, contaminato pero' da stronzio-90, considerato piu' pericolo del trizio
Altri isotopi radioattivi sono stati rilevati sul terreno circostante l'impianto: cesio-137, zinco-65 e cobalto-60.
Le autorità nazionali hanno per ora smentito che la contaminazione da stronzio-90 possa provenire dalla centrale di Vernon, affermando che tale elemento è normalmente disperso nelle acque di fiumi e mari di tutto il pianeta dopo gli esperimenti nucleari americani, russi e francesi degli anni 60 e dopo l'incidente della centrale di Cernobyl.
Se questo fosse vero, sarebbe il caso di monitorare il pesce di tutti i mari e soprattuto di avvisare la popolazione mondiale che il consumo di pesce potrebbe essere a rischio, in quanto contaminato. Molto piu' probabile, percio', che la contaminazione sia avvenuta per dispersioni radioattive dalla centrale in questione.
Restiamo in attesa di conferme o di smentite piu' sicure.
Nel frattempo ... niente pesce persico, ma, soprattutto, niente centrali nucleari !!

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