Ma interpretare in chiave positiva l'esultanza che stasera pervade i cinguettii dei Democratici milanesi, confesso che mi risulta difficile.
Naturalmente, sono io che non capisco.
Ma cosa è successo? nulla, ci sono solo stati i congressi dei circoli del PD milanese e le votazioni per il segretario metropolitano. Nella mia città, nessuna sorpresa, tutto secondo copione: la complessa organizzazione del PD, ancora una volta (o per la prima volta?) fa filare tutto alla perfezione, sotto l'attento sguardo benedicente del nuovo che avanza, il "sindaco d'Italia" (ma la capitale non era Roma?).
Francamente, la delusione è profonda. Non solo per la platea esigua per una città con più di 30 mila abitanti, e nemmeno per il fatto che le persone attente e concentrate fossero meno di un terzo, mentre le altre stazionavano in capannelli dentro e fuori la sala, discutendo animatamente su questioni senza dubbio inerenti ai contenuti del congresso. Interventi istituzionali: il decano-presidente, i partiti ospiti, il segretario uscente, il segretario entrante, il sindaco, il capogruppo. Un susseguirsi di sperticate lodi, di dorati complimenti, di inutili raccomandazioni, perchè tutte le buone qualità sono già presenti, in questo fortunato partito.
Non si vota, tanto c'è un candidato unico (siamo un partito unito, noi), un direttivo unico (scelto dal nuovo segretario, mica si puo' fare un direttivo diverso): acclamiamo. Alleluja.
In cuor mio, dico, ora verrà il dibattito, parlerà qualcuno degli iscritti, anch'io potrò dire la mia, ho in tasca gli appunti che mi sono preparato per non perdere il filo ... gli iscritti, invece, cominciano ad alzarsi, chi va verso l'urna per votare il segretario provinciale, chi si avvicina ai capannelli vocianti, finalmente liberi di alzare il volume della conversazione. Chi se ne scappa direttamente a casa, il risotto non può attendere. Tutti sono contenti: la rappresentazione della Democrazia è compiuta.
Si contano i voti dei candidati alla provincia: il pupillo è primo, una donna seconda. Non poteva andare meglio, il copione è compiuto.
E' stato il mio primo congresso di partito. Qualcosa mi dice che sarà anche l'ultimo.
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