Sembra proprio che si stia avvicinando il momento della resa dei conti, della battaglia finale: allontanatesi le elezioni anticipate (tra pochi mesi saremo a metà legislatura, meglio sciolgliere le camere nella seconda metà), il PD si ritrova con in mani problemi non risolti, con un cerino che tra poco potrebbe scottare le dita a qualcuno.
Bersani, dopo mesi di fibrillazione della maggioranza, finalmente mette nero su bianco una proposta concreta: rimbocchiamoci le maniche! un po' poco per uno che, da statuto, dovrebbe candidarsi alla presidenza del consiglio.
Veltroni invece rispolvera lo "spirito del Lingotto" (spirito nel senso di ectoplasma) e invita i parlamentari del PD a sottoscrivere una lettera d'intenti, che per molti pero' non esiste. Pare che firmeranno solo alcuni ex-Margherita (forse non era stata sciolta bene, a suo tempo).
Chiamparino non lascia passare un giorno senza sparare bordate alla dirigenza, alla segreteria, alla nomenklatura. Sta studiando da candidato per le primarie. Per andare 'oltre'.
Bindi butta acqua sul fuoco.
Marini butta benzina.
Renzi e Civati buttano D'Alema.
Siamo al tutti contro tutti, molte buone idee in circolo, ma un po' alla rinfusa, non si capisce se sono ipotesi di lavoro, ultimatum, fabbriche del programma, o semplici appunti che gli eventi turbinosi di queste settimane rilanciano per aria.
Quanto durerà ancora questa agonia?
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